1 Il sistema delle prefetture sul territorio - Ssai - Ministero Dell'Interno

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degli Enti locali, della Regione e degli uffici statali, sia in senso verticale, tra sistema territoriale e centrale 11 . Ciò non poteva che realizzarsi attraverso il livello istituzionale più prossimo al tessuto locale, vale a dire il prefetto che, per tradizione, ha sempre avuto il ruolo di “sensore” dei fenomeni che si manifestano sul territorio ed è la figura istituzionale che sembra più idonea a svolgere una funzione propulsiva e al tempo stesso regolatrice delle situazioni e degli interessi locali. Con il D. Lgs. n. 300/1999, pertanto, il Governo, nel dare attuazione alla delega legislativa sulla riforma dell’organizzazione dei Ministeri prevista dagli artt. 11 e 12 della citata legge Bassanini n. 59 del 1997, ha individuato – facendone un punto cardine della riforma – la nuova struttura organizzativa definita Ufficio territoriale del Governo, quale punto di confluenza del riassetto della Pubblica Amministrazione sul territorio 12 . L‘originaria formulazione dell’art. 11 del D. Lgs. n.300/99 prevedeva che “le prefetture sono trasformate in uffici territoriali del Governo”, mantengono le funzioni di competenza delle prefetture, assumono quelle loro assegnate dal decreto legislativo stesso e diventano titolari di tutte le attribuzioni dell’Amministrazione periferica dello Stato non espressamente conferite ad altro ufficio (art. 11, co. 2). Veniva altresì affidata all’emanando regolamento il riordino e l’accorpamento nell’UTG dei compiti e delle strutture degli uffici periferici dell’ amministrazione statale. Al riguardo, però, venivano espressamente escluse, al comma 5 del citato art. 11, le Amministrazioni periferiche degli affari esteri, della giustizia, della difesa, del tesoro, delle finanze, della pubblica istruzione, dei beni e delle attività culturali e gli uffici i cui compiti venivano attribuiti dallo stesso decreto legislativo alle agenzie. Al medesimo comma 5 era poi previsto che il titolare dell’UTG è coadiuvato da una Conferenza permanente composta dai responsabili delle strutture periferiche dello Stato provinciali e, nel capoluogo di Regione, regionali. 11 Sul tema: L’accordo nell’azione amministrativa a cura del Formez, Roma, 1988, con interventi di F PIGA, G. BERTI, G. PASTORI, G. CORSI, V. CERULLI IRELLI, M. NIGRO. 12 Cfr. C. MOSCA, La nuova Prefettura ponte tra lo Stato e le Comunità Locali, in “Amministrazione Civile”, ottobre 2001. 36
L’intento della disposizione innanzi descritta era certamente quello di recuperare l’antica vocazione generalista della prefettura conferendole una dimensione interministeriale caratterizzata da un ruolo orizzontale di coordinamento amministrativo. Ciò allo scopo di realizzare, nell’ottica primaria di semplificazione dell’azione pubblica, un’amministrazione più snella, meglio coordinata, più capace di attuare un efficace raccordo tra Stato e sistema delle autonomie locali e regionali 13 . Sono ben note, infatti, le difficoltà e resistenze che hanno da sempre ostacolato il pieno conseguimento, nel nostro ordinamento, di un’amministrazione periferica non frammentata. Ciò perché l’azione dei vari organismi periferici si è sempre orientata maggiormente in senso verticale, verso gli apparati centrali, che non verso il contesto locale in cui si trovava ad operare. Nell’intenzione del legislatore, quindi, la nuova normativa avrebbe dovuto completare la riforma della struttura amministrativa dello Stato così come delineata dalla legge n. 59/1997, nel senso dell’affermazione della centralità dell’organizzazione periferica dello Stato, adottando il modello della confluenza al fine di rendere più efficace l’attività di coordinamento delle residue funzioni statali svolte sul territorio. Il sistema statuale veniva quindi riorganizzato sotto il profilo funzionale per essere in grado di collaborare, con risposte concrete ed adeguate, alle richieste locali a fronte delle sempre maggiori competenze delle Autonomie locali. Nel regolamento emanato con DPR n.287/01 venivano disciplinati i compiti e le responsabilità del titolare dell’UTG, nonché riordinati i compiti degli uffici periferici coinvolti nell’accorpamento. Di rilievo centrale appare la definizione dell’UTG quale struttura di governo a competenza generale, a supporto del prefetto, rappresentante generale del Governo, per il coordinamento delle pubbliche amministrazioni statali sul territorio e di collaborazione con le Regioni e gli Enti locali 14 . Ciò a conferma di un 13 cfr. C. MEOLI, Il nuovo profilo della prefettura-Ufficio territoriale del Governo, in “Giornale di diritto amministrativo” n.10/2004. 14 E’ interessante ricordare che, in applicazione delle disposizioni istitutive dell’UTG, era stato previsto presso le prefetture il posto di funzione di “coordinatore” dell’UTG – in posizione di co-management generale – cui erano stati attribuiti i seguenti compiti: coordinamento delle aree funzionali preposte all’esercizio a livello periferico delle funzioni e dei compiti dei Ministeri delle Attività Produttive, delle 37
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