Appunti delle lezioni di Fisica dello stato solido A+B - Polihelp.com
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c°2006 Carlo E. Bottani Lezioni <strong>di</strong> <strong>Fisica</strong> <strong>dello</strong> Stato Solido 106<br />
dove F nl (r) è la funzione d’onda ra<strong>di</strong>ale, Y lml (θ, φ) è un’armonica sferica,<br />
n è il numero quantico principale, l il numero quantico orbitale e m l il<br />
numero quantico magnetico. Gli stati hanno una parità definita rispetto<br />
all’inversione <strong>delle</strong> coor<strong>di</strong>nate che <strong>di</strong>pende esclusivamente da Y lml (θ, φ) evale<br />
(−1) l (quando r →−r, r = |r| rimane invariato). Perchè dunque l’integrale<br />
non sia nullo, essendo z una funzione <strong>di</strong>spari, occorre che l f −l i = ∆l = ± numero<br />
<strong>di</strong>spari, cioè che lo <strong>stato</strong> finale abbia una parità opposta a quella <strong>dello</strong><br />
<strong>stato</strong> iniziale. L’ulteriore considerazione della conservazione del momento<br />
angolare del sistema elettrone-fotone limita poi la scelta a ∆l = ±1 (regola<br />
<strong>di</strong> selezione ottica). In un atomo <strong>di</strong> numero atomico Z nell’approssimazione<br />
del campo me<strong>di</strong>o, i livelli energetici monoelettronici <strong>di</strong>pendono da (nl) ela<br />
degenerazione si riduce a 2(2l +1). Tuttavia nella (503) , mentre cambiano<br />
le F nl (r) in funzione <strong>di</strong> Z, leY lml (θ, φ) rimangono invariate: non cambiano<br />
quin<strong>di</strong> le regola <strong>di</strong> selezione. In un cristallo gli stati iniziale e finale sono onde<br />
<strong>di</strong> Bloch appartenenti a bande <strong>di</strong>verse e bisogna considerare il momento <strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>polo elettrico fluttuante totale della base del cristallo. Ciò conduce a regole<br />
<strong>di</strong> selezione specifiche che, se si va oltre l’approssimazione a<strong>di</strong>abatica,<br />
coinvolgono anche i fononi.<br />
14.2 Perturbazioni statiche<br />
14.2.1 Accensione a<strong>di</strong>abatica<br />
Assumiamo una perturbazione del tipo (eliminando la funzione rettangolo)<br />
bV (t) = lim cWe st (504)<br />
s→0<br />
con s>0 e ¿ 1. Ponendot 0 = −∞ e t 0 + τ =0e non prendendo ancora<br />
il limite le (482) si scrivono:<br />
Z 0<br />
a (1)<br />
n (0) = 1<br />
i~ −∞<br />
Z<br />
<br />
0<br />
i~ hn| cW |mi e st0 e iωnmt0 dt 0 = hn|cW |mi<br />
−∞<br />
i~ iω nm + s = <br />
E m<br />
(o)<br />
hn|cWe st0 |mie iω nmt 0 dt 0 =(505)<br />
n<br />
E (o)<br />
m<br />
hn|cW |mi<br />
− E (o)<br />
n<br />
+ is<br />
Prendendo ora il limite (si parla <strong>di</strong> a<strong>di</strong>abatic switching on della perturbazione<br />
statica cW ), si ha<br />
a (1)<br />
n (0) = hn| cW |mi<br />
(506)<br />
− E (o)<br />
e inserendolo nelle (473) si ottiene per la generica autofunzione perturbata<br />
ψ (1)<br />
m