3. Struttura, prezzi e qualità nel settore gassostanzialmente invariato rispetto al 2010 e pari al 90%.Come sempre il bilancio degli operatori è stato redatto riaggregandole informazioni che le singole imprese hanno fornito nella consuetaIndagine annuale sui settori regolati (i dati sono da considerarsiprovvisori in tutto il Capitolo) a seconda del gruppo societario diappartenenza; il gruppo di appartenenza è quello dichiarato daglioperatori nell’Anagrafica operatori dell’Autorità. I gruppi sono poistati attribuiti alle diverse classi in base al valore degli impieghiTAV. 3.1Bilancio del gas naturale 2011G(m 3 ); valori riferiti ai gruppi industrialiGruppoEni15-18G(m 3 )10-15G(m 3 )2-10G(m 3 )1-2G(m 3 )0,1-1G(m 3 )< 0,1G(m 3 )TOTALEProduzione nazionale netta 6,8 0,5 – 0,8 0,0 – 0,0 8,1Importazioni nette (A) 28,0 12,4 10,4 8,0 6,2 2,7 0,0 67,7– di cui vendite Eni S.p.A. oltre frontiera – 0,9 0,6 – 0,1 0,0 – 1,6Variazioni scorte 0,5 0,4 -0,2 0,0 -0,2 -0,3 0,0 0,3Stoccaggi al 31 dicembre 2009 2,4 0,9 1,6 2,2 0,1 0,5 0,0 7,7Stoccaggi al 31 dicembre 2010 1,8 0,5 1,7 2,1 0,3 0,8 0,0 7,4Acquisti sul territorio nazionale 4,1 21,0 15,0 31,3 8,2 16,3 5,6 101,6da Eni 0,8 4,4 1,4 3,3 0,1 1,1 0,8 11,8da altri operatori 3,3 16,6 13,6 28,1 8,1 15,2 4,9 89,8Acquisti in Borsa – 0,0 – – 0,3 0,0 0,1 0,4Cessioni ad altri operatori nazionali 15,9 19,6 12,3 27,9 13,5 8,2 0,6 98,0– di cui vendite al PSV 7,1 10,3 2,5 13,9 9,2 3,5 0,4 47,0Vendite in Borsa 0,2 0,0 0,0 0,0 0,1 0,0 0,0 0,4Trasferimenti netti 1,0 1,4 -0,4 0,8 0,7 0,2 -1,1 2,6Consumi e perdite (B) 0,4 0,3 0,2 0,4 0,1 0,2 0,1 1,8Autoconsumi 5,6 3,5 1,3 1,0 0,7 0,4 0,0 12,5Vendite finali 18,2 12,2 11,0 11,7 0,9 10,1 3,9 68,0Al mercato libero 11,5 11,1 7,6 8,6 0,9 6,9 2,0 48,6Al mercato tutelato 6,7 1,2 3,3 3,1 0,0 3,2 1,9 19,4Vendite finali per settore 18,2 12,2 11,0 11,7 0,9 10,1 3,9 68,0Generazione elettrica 3,9 7,2 5,5 3,1 0,2 1,2 0,1 21,3Industria 7,1 3,3 1,3 3,6 0,5 3,3 0,9 20,1Commercio e servizi 1,5 0,4 0,5 1,4 0,1 2,0 0,7 6,5Condomini uso domestico 1,0 0,1 0,5 0,5 0,0 0,6 0,5 3,2Domestico 4,7 1,3 3,0 3,0 0,0 3,1 1,7 16,9– di cui a clienti finali collegati 0,7 1,7 5,3 1,7 0,3 1,3 0,5 11,5(A) Le importazioni sono al netto delle esportazioni.(B) Consumi e perdite stimati in base alla produzione, all’importazione, allo stoccaggio e agli acquisti interni (inclusi gliacquisti in Borsa).Fonte: Indagine annuale sui settori regolati.di gas, cioè a seconda dell’ampiezza delle vendite effettuate siaall’ingrosso sia al mercato finale (in entrambi i casi sono compresele vendite a soggetti appartenenti allo stesso gruppo societario) edegli autoconsumi.In base ai primi risultati dell’Indagine annuale, nel 2011 sonostati venduti al mercato finale 68 G(m 3 ). Se a tali quantitativi siaggiungono 12,5 G(m 3 ) di autoconsumi, cioè il gas direttamenteimpiegato nelle centrali di produzione elettrica degli operatori, e1,8 G(m 3 ) di perdite, si ottiene un volume di gas complessivamenteconsumato in Italia di 82,3 G(m 3 ), un valore di circa 6 G(m 3 )superiore a quello indicato dal Ministero dello sviluppo economico.Le ragioni di tale sopravanzo sono di diversa natura. Da un lato,come si è più volte detto, le elaborazioni per la Relazione Annualesono provvisorie, in quanto vengono effettuate immediatamentea ridosso della raccolta dei dati, come pure preconsuntivi sono ivolumi citati del ministero. Dall’altro, un’importante fonte didiscrepanza è certamente riconducibile al diverso potere calorifico eal fatto che, nonostante venga chiesto agli operatori di risponderealle richieste sui quantitativi di gas trattato riportando sempre ilgas a un potere calorifico uniforme (pari a 38,1 MJ/m 3 ), in molti128
3. Struttura, prezzi e qualità nel settore gascasi questo non avviene. Infine, una terza ragione di differenzanei dati ministeriali può risalire al fatto che gli operatori spessorispondono ai questionari sui dati annuali indicando dati di cassa(che comprendono quantitativi non afferenti all’anno richiesto) inluogo di quelli di competenza richiesti.Nel 2012 i principali gruppi in termini di vendite e autoconsumi,dopo Eni, sono stati Edison e GdF Suez che hanno fatto registrareun totale di impieghi compresi tra 15 e 18 G(m 3 ); nello specificol’ammontare degli impieghi di Edison è pari a 17,9 G(m 3 ) mentrequelli di GdF Suez sono di poco inferiori e pari a 17,5 G(m 3 ). Danotare che nel gruppo GdF Suez sono inclusi anche i volumi vendutida GdF Suez Energy Management (ex AceaElectrabel Trading),passata in tale gruppo nel corso del 2011 in virtù della complessaoperazione societaria conseguente allo scioglimento della jointventure tra Acea e GdF Suez Energia Italia. Nella classe successiva,cioè quella dei gruppi che hanno vendite e/o autoconsumi compresitra 10 e 15 G(m 3 ) sono inclusi Enel e A2A rispettivamente con 13,9G(m 3 ) e 10,7 G(m 3 ). Nella classe con impieghi tra i 2 e i 10 G(m 3 )sono inclusi 11 gruppi che oscillano tra i 6,3 G(m 3 ) di SinergieItaliane e i 2,1 G(m 3 ) di Axpo Group: oltre a questi, i gruppi chericadono in detta classe sono E.On, Royal Dutch Shell, Hera, VNGItalia, Unogas, Gas Plus, Iren, Enoi e Ascopiave. Le classi successivecomprendono rispettivamente 10, 53 e 215 gruppi: nell’ultimaclasse in particolare ricadono tantissimi gruppi che vendono e/oautoconsumano anche poche migliaia di metri cubi di gas (da 99milioni a 1.000 m 3 ). Si conferma, dunque, la tendenza già registratain passato relativa all’alta mobilità dei gruppi tra le diverse classi checambia la connotazione delle stesse. La produzione nazionale è perla massima parte in capo al gruppo Eni, fatta eccezione per alcunequote che sono riconducibili a Edison e ad altri piccoli coltivatori.Mentre le importazioni di Eni si sono mantenute costanti rispettoallo scorso anno, quelle di Edison e di tutti gli altri gruppi sonogeneralmente diminuite salvo alcune eccezioni. In particolare,sono aumentate le importazioni di Sinergie Italiane (sebbene nonsiano affatto aumentate le importazioni della classe cui l’operatoreappartiene) e quelle della classe dei gruppi compresi tra 1 e 2 G(m 3 ),dove ricadono quattro gruppi che nel 2010 erano inseriti nelleclassi più basse e due gruppi particolarmente attivi nell’attività diapprovvigionamento all’estero provenienti dalle classi più alte.Per quello che riguarda gli acquisti sul territorio nazionale, nel 2011la quota di gas che tutte le imprese hanno acquistato direttamenteda Eni, pari al 13,4%, è ulteriormente diminuita rispetto all’annoprecedente, a dimostrazione di come il mercato all’ingrosso siaparticolarmente vivace e ciascun operatore cerchi di differenziareil più possibile le modalità di approvvigionamento e le singolecontroparti. Relativamente agli impieghi, invece, la quota di gasvenduta all’ingrosso (comprese le vendite in Borsa) sul totale deivolumi complessivamente venduti e autoconsumati è ulteriormenteaumentata rispetto allo scorso anno passando dal 50,5% al 55%; inparticolare tale tendenza si è verificata in tutti le classi eccetto perquella che contiene i gruppi con vendite comprese tra 0,1 e 1 G(m 3 )e per Eni, per cui la stessa quota è leggermente scesa, passandodal 41,9% del 2010 al 40,3% del 2011. Questi aumenti si spiegano,come si vedrà nel corso del capitolo, con l’affacciarsi nel mercatoall’ingrosso di un numero sempre maggiore di operatori (il numerodi soggetti che svolgono unicamente attività all’ingrosso è passatodai 33 del 2010 ai 40 del 2011) e da una crescente quota di gasvenduto su questo mercato da soggetti che vi operano (la quotadel gas venduto sul mercato all’ingrosso da soggetti che sono attivisia su tale mercato sia sul mercato retail è passata, infatti, dal 54%al 57,4%). Del gas complessivamente ceduto all’ingrosso il 48%viene venduto al Punto di scambio virtuale (PSV) rispetto al 36%del 2010: in particolare, si nota come siano i gruppi di più piccoladimensione (quelli sotto i 100 milioni di m 3 ) che vendono più del70% delle proprie, seppure molto limitate, vendite all’ingrosso.La quota degli autoconsumi sugli impieghi è complessivamentescesa di un punto percentuale (dall’8% del 2010 al 7% del 2011), manonostante ciò tale voce rappresenta ancora una porzione rilevantedegli impieghi presso i gruppi principali che, generalmente, sonoquelli che dispongono di impianti di generazione di energiaelettrica. Se al gas destinato agli autoconsumi sommiamo quelloper i clienti finali collegati societariamente, si può notare come ilgas riservato al proprio fabbisogno nell’ambito di ciascun grupposia particolarmente significativo. Per Eni la quota è aumentata,passando dal 14,2% al 15,7%, come pure si registra un rialzo neiprincipali gruppi dove le quote di gas destinato al fabbisogno delgruppo si attestano intorno al 15% per la classe tra i 15 e i 18 G(m 3 )e al 27% per la classe tra 10 e 15 G(m 3 ). Da notare come sianosignificativamente aumentati gli autoconsumi della classe tra 1 e2 G(m 3 ) dove ricade, tra l’altro, uno tra i primi dieci gruppi nellagenerazione elettrica che ha praticamente raddoppiato la quantitàdi gas impiegato. Nella classe relativa ai gruppi che hanno vendutoe/o autoconsumato il gas per un ammontare compreso tra i 2 e i 10G(m 3 ) la quota è, invece, scesa dall’11,1% al 6,7%. In totale i volumi129
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Autorità per l’energia elettrica
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