1. Contesto internazionale e nazionaleprezzo sul gas, sia per la forte crescita della domanda di energiaelettrica in Turchia (+11,4% rispetto al 2010). È significativo,tuttavia, che i consumi di carbone dell’area OCSE Europa nel 2011sono rimasti inferiori a quelli rilevati per il 2008. Diversamentenell’area OCSE Nord America i consumi hanno continuato il lorocalo tendenziale, interrotto solo brevemente dal rimbalzo del 2010,e semmai accelerato dal calo del prezzo del gas naturale che haridotto la convenienza del ricorso al carbone per la generazioneelettrica.Il 2011 ha visto nuovi sviluppi anche sul fronte della produzione.Come negli anni precedenti la crescita di quest’ultima si è concentratanei paesi asiatici non OCSE che hanno visto un aumento di pocoinferiore al 10%, dovuto largamente alla crescita della produzionecinese, tornata a livelli non più riscontrati dal 2005. Da diversi annila Cina è diventato un paese importatore netto e sta accelerandol’apertura di nuove miniere con la costruzione di ferrovie per iltrasporto interno, prevedendo di aggiungere 200 milioni di tecall’attuale produzione di 2.570 milioni di tec, entro il 2015. Moltodiversa è la situazione in India – secondo paese asiatico per consumidi carbone, in notevole ritardo con l’attuazione dei programmi disviluppo di miniere e infrastrutture – dove la produzione è perfinocalata nel 2011 (del 2,7%) per via di ritardi nell’approvazionedell’apertura delle miniere e a causa delle alluvioni che l’hannocolpita eccezionalmente sempre nel 2011. Si prevede che il deficittra domanda e offerta aumenterà, passando dagli attuali 115 milionidi tec a 210 milioni di tec nel 2014 e a 350 milioni di tec nel 2017.Diversa ancora è la situazione dell’Indonesia, che ha praticamenteraddoppiato la produzione nell’ultimo quinquennio per superare i300 milioni di tec nel 2011.La produzione nell’area OCSE si è invece ridotta significativamente,in parte per via della diminuzione tendenziale in Europa,ininterrotta oramai da decenni (nonostante il continuo aumentodella produzione turca), ma prevalentemente per il calo dellaproduzione australiana, causato dalle inondazioni accadutenel mese di gennaio che hanno severamente compromessola produzione negli ultimi anni, soprattutto nello Stato delQueensland (il principale Stato produttore), dove si è verificatauna sua riduzione del 30% nei primi mesi del 2011. È inveceaumentata la produzione in Nord America, seppure di poco enonostante il forte calo della domanda, per via del consistenteaumento delle esportazioni, soprattutto verso l’Europa.Commercio internazionaleIl commercio internazionale di carbone da vapore rappresentaoggi circa il 12% della produzione totale di carbone (incluso ilcarbone metallurgico), in termini calorici. La sintesi del commerciointernazionale di carbone termico, illustrata nella tavola 1.13,conferma il predominio dell’Indonesia quale principale esportatoredi questa fonte, con il 31% del totale. Nel 2011 solo l’Australia,con il 24%, si avvicinava a questi livelli, mentre gli altri paesinegli ultimi anni hanno avuto un andamento stabile o calantedelle esportazioni. Le esportazioni di carbone colombiano e russohanno risentito negativamente di limitazioni infrastrutturali delleferrovie e/o dei porti, talvolta anche delle miniere. Le esportazionisudafricane sono diminuite negli ultimi anni anche per via dellapirateria somala sulle rotte asiatiche. Il calo delle esportazionivietnamite è causato dal forte aumento della domanda interna,triplicata in dieci anni, con una consistente riduzione del surplusnegli ultimi tre anni. Le esportazioni canadesi riflettono soprattuttola contrazione del mercato interno americano, che a sua volta haspronato le esportazioni statunitensi verso i porti europei. Manifestoè il crollo delle esportazioni cinesi, decimate in meno di un decenniodal forte aumento della domanda interna.La tavola 1.14 fornisce una indicazione dei principali flussiinternazionali del 2011 ed evidenzia come il mercato mondialesia polarizzato tra un mercato austro-asiatico e un mercato euroatlantico,per via dei costi del trasporto che aggiungono da 10 a20 $/t in funzione della distanza. Infatti, il 77% delle importazionidi Cina, Giappone, India, Corea e Taiwan proviene da Australia,Indonesia e Vietnam; il 70% delle importazioni dell’Unione europeaproviene da Colombia, Russia e Stati Uniti.Prezzo internazionaleLa figura 1.18 indica significative differenze nei prezzi medidel carbone registrati nei mercati atlantico e asiatico. I prezzi,marcatamente più elevati sul mercato asiatico che su quello28
1. Contesto internazionale e nazionaleTAV. 1.132006 2007 2008 2009 2010 2011ESPORTAZIONIIndonesia 98,0 103,7 106,0 123,0 154,1 181,2Australia 88,7 88,2 103,6 115,5 135,4 137,6Commercio internazionaledi carbone termico dal 2006al 2011MtecRussia 69,2 77,9 75,8 71,7 79,5 91,5Colombia 57,4 61,5 64,3 62,3 57,6 55,5Sudafrica 47,1 52,1 46,7 45,8 53,0 50,5Stati Uniti 8,9 12,0 17,1 12,5 12,8 21,4Canada 21,3 23,4 27,7 19,2 18,0 18,8Vietnam 26,4 27,9 26,7 21,9 17,4 14,3Cina 47,0 40,5 33,7 17,5 9,9 5,5Altri 16,9 49,5 32,8 28,7 37,2 61,7TOTALE 481,0 536,7 534,3 518,1 574,9 638,0IMPORTAZIONIIndia 36,1 41,8 49,7 56,9 87,8 115,9Unione europea 109,2 104,4 92,3 84,9 87,4 113,2Cina 7,5 35,9 65,4 74,6 93,6 104,1Giappone 128,3 136,0 94,7 84,3 101,4 103,9Corea 40,4 45,1 51,2 55,4 62,6 67,4Taiwan 48,5 51,5 50,8 46,5 49,2 47,7Altri 111,0 122,1 130,3 115,7 93,0 86,0TOTALE 481,0 536,7 534,3 518,1 574,9 638,0Fonte: Elaborazioni AEEG su dati Platts.TAV. 1.14PAESIESPORTAZIONI DAIMPORTATORI AUSTRALIA INDONESIA SUDAFRICA RUSSIA COLOMBIA STATI UNITI ALTRI TOTALEUnione europea 5,5 8,5 10,4 35,9 27,4 12,0 13,5 113,2Principali flussi internazionalidi carbone termico nel 2011MtecCina 16,1 45,7 6,5 4,9 0,9 0,4 29,5 104,1India 19,3 58,0 13,4 7,0 0,0 0,5 17,6 115,9Giappone 51,4 20,4 0,5 6,6 0,2 0,6 24,1 103,9Corea 22,9 27,2 2,2 6,7 0,2 0,8 7,4 67,4Taiwan 19,1 19,4 3,1 2,8 0,7 0,2 2,4 47,7Altri 3,4 2,0 14,4 27,5 26,0 6,9 5,8 86,0TOTALE 137,6 181,2 50,5 91,5 55,5 21,4 100,3 638,0Fonte: Elaborazioni AEEG su dati Platts.29
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