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RELAZIONE ANNUALE SULLO STATO DEI SERVIZI E SULL'ATTIVITÀ SVOLTA ...

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1. Contesto internazionale e nazionale605040FIG. 1.10Composizione dellagenerazione elettrica negliStati UnitiValori percentuali302010019981999200020012002200320042005200620072008200920102011Carbone Gas naturale Nucleare Idroelettrico Altre rinnovabiliFonte: Energy Information Administration.freddo, cosa che ha contribuito ad aumentare i consumi (Tav. 1.8).La tavola 1.8 evidenzia, tuttavia, un notevole calo dei consumidell’OCSE Europa anche nei due trimestri centrali del 2011, che èda mettere in relazione in parte con la stagnazione economica maanche con la forte crescita del contributo delle rinnovabili diversedall’energia idroelettrica, le quali hanno sottratto l’equivalente dicirca 50 TWh (attorno a 10 miliardi di m 3 ) alla generazione elettricada gas naturale a livello europeo (Tav. 1.7). Con riferimento allasituazione economica, dalla tavola 1.9 si rileva come solo unterzo dei paesi dell’Unione europea aveva superato i consumi del2008, un anno caratterizzato da un inverno nella media. È statoparticolarmente vistoso il crollo dei consumi nel Regno Unitoche, oltre al clima mite e al peggioramento economico, rifletteil calo della produzione britannica del Mare del Nord e il ritornoalla generazione da carbone, più conveniente rispetto a quella dagas importato. Nel 2011, per la prima volta le importazioni di gasnaturale del Regno Unito hanno superato la produzione domestica.La tavola 1.6 evidenzia un significativo incremento della produzionedell’area OCSE nel suo complesso, ma anche il crescente ruolodelle importazioni. In realtà la produzione è aumentata solo nelNord America, essenzialmente solo negli Stati Uniti, dato che laproduzione messicana è diminuita del 7% e quella canadese èrimasta praticamente piatta per mancanza di sbocchi sul mercatostatunitense, affetto da un consistente surplus di gas. Nell’area delPacifico il leggero calo della produzione è da attribuirsi al forteapprezzamento del dollaro australiano (+40%), che ha inibito leesportazioni di GNL dall’Australia per coprire l’impennata delladomanda giapponese, a favore di paesi non OCSE, soprattutto Qatare Nigeria. In Europa, il calo della domanda non ha risparmiato néla produzione, che è diminuita più del normale, né le importazioni.La maggiore disponibilità rispetto al fabbisogno nelle tre aree èandata a ingrossare le quantità di gas immesso negli stoccaggi:16,1 miliardi di metri cubi nel 2011 rispetto a un prelievo di 13,8miliardi di metri cubi nell’anno precedente, reso necessario dal forteincremento della domanda.Commercio internazionaleIl 2011 ha visto un significativo riposizionamento degli esportatorilegato soprattutto allo sviluppo del GNL. Le statistiche complete,relative alla ripartizione del commercio internazionale per mezzo ditrasporto (tra tubo e nave metaniera), non sono ancora disponibiliper il 2011, ma dai dati riguardanti le esportazioni da paesi cheoperano in prevalenza con GNL si può dedurre un forte incremento18

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