Epidemiologia eziologicaCentro <strong>di</strong> Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in PiemonteScheda: 4.054PUBBLICAZIONI:• Cook MB, Akre O, Forman D, Ma<strong>di</strong>gan MP, Richiar<strong>di</strong> L, McGlynn KA. A systematic review and meta-analysis ofperinatal variables in relation to the risk of testicular cancer--experiences of the son. Int J Epidemiol. 2010Dec;39(6):1605-18.• Lacerda HM, Richiar<strong>di</strong> L, Pettersson A, Corbin M, Merletti F, Akre O. Cancer risk in mothers of men operatedfor undescended testis. PLoS One 2010;5:e14285.• Cook MB, Akre O, Forman D, Ma<strong>di</strong>gan MP, Richiar<strong>di</strong> L, McGlynn KA. A systematic review and meta-analysis ofperinatal variables in relation to the risk of testicular cancer--experiences of the mother. Int J Epidemiol2009;38:1532-42.• Lacerda HM, Akre O, Merletti F, Richiar<strong>di</strong> L. Time trends in the incidence of testicular cancer in childhood andyoung adulthood. Cancer Epidemiol Biomarkers Prev 2009;18:2042-5.• Akre O, Richiar<strong>di</strong> L. Does a testicular dysgenesis syndrome exist? Hum Reprod 2009;24:2053-60.• Pettersson A, Richiar<strong>di</strong> L, Cnattingius S, Kaijser M, Akre O. Gestational hypertension, preeclampsia, and riskof testicular cancer. Cancer Res 2008; 68: 8832-6.• Akre O, Pettersson A, Richiar<strong>di</strong> L. Risk of contralateral testicular cancer among men with unilaterallyundescended testis: a meta analysis. Int J Cancer 2009; 124: 687-9.• Richiar<strong>di</strong> L, Vizzini L, Nordenskjöld A, Pettersson A, Akre O. Rates of orchiopexies in Sweden: 1977-1991. Int JAndrol 2009; 32: 473-8.• Richiar<strong>di</strong> L, Pettersson A, Akre O. Genetic and environmental risk factors for testicular cancer. Int J Androl2007; 30: 230-40; <strong>di</strong>scussion 240-1.• Pettersson A, Richiar<strong>di</strong> L, Nordenskjold A, Kaijser M, Akre O. Age at surgery for undescended testis and risk oftesticular cancer. N Engl J Med 2007; 356: 1835-41.• Pettersson A, Akre O, Richiar<strong>di</strong> L, Ekbom A, Kaijser M. Maternal smoking and the epidemic of testicularcancer--a nested case-control study. Int J Cancer 2007; 120: 2044-6.• Richiar<strong>di</strong> L, Akre O. Fertility among brothers of patients with testicular cancer. Cancer Epidemiol BiomarkersPrev 2005; 14: 2557-62.183
Epidemiologia eziologicaCentro <strong>di</strong> Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in PiemonteScheda: 4.055Frequenza e infettività <strong>di</strong> HCV-RNA nei linfociti <strong>di</strong> soggetti conpatologie non correlate ad HCVHCV-RNA frequency and infectivity in perypheral blood lymphocytes ofsubjects free of HCV related pathologiesRESPONSABILE: Prof. Franco MERLETTIOBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO:Recentemente, è stata descritta una nuova patologia definita “infezione occulta da virusdell’epatite C” (HCV occulta), caratterizzata dalla presenza <strong>di</strong> HCV-RNA nei linfociti periferici enelle cellule epatiche, e dall’assenza sia <strong>di</strong> anticorpi <strong>di</strong>retti contro il virus sia <strong>di</strong> RNA virale nelsiero. Nei linfociti del sangue periferico dei pazienti con infezione occulta da HCV è stata descrittala capacità <strong>di</strong> replicazione <strong>di</strong> HCV. Sebbene questi pazienti non siano sierologicamente positivi alvirus, potrebbero essere potenzialmente infettivi.Stu<strong>di</strong> preliminari condotti presso il Laboratorio <strong>di</strong> Epidemiologia Molecolare del CeRMS <strong>di</strong> Torinohanno evidenziato su un campione <strong>di</strong> 276 soggetti italiani sani, negativi per sierologia e viremia,una frequenza pari circa al 3% <strong>di</strong> HCV-RNA nei linfociti. Tale con<strong>di</strong>zione è riconducibile al quadrodescritto come “infezione da HCV occulta”.Al momento non esistono dati <strong>di</strong> frequenza <strong>di</strong> HCV-RNA nei linfociti della popolazione sana.Nonostante HCV sia ormai riconosciuto come agente causale del tumore del fegato, al momento imeccanismi della carcinogenesi virale non sono noti. Stu<strong>di</strong> sulla frequenza <strong>di</strong> HCV occulta e sullapotenziale infettività virale <strong>di</strong> linfociti positivi a HCV-RNA potranno fornire in<strong>di</strong>zi rilevanti suimeccanismi patogenetici e sull’opportunità <strong>di</strong> avviare successivi stu<strong>di</strong> su più ampia scala volti astimare il rischio <strong>di</strong> cancerogenesi epatica.Lo stu<strong>di</strong>o attuale si propone i seguenti obiettivi:1. selezionare soggetti con HCV occulta all’interno <strong>di</strong> una popolazione priva <strong>di</strong> patologie epaticheclinicamente evidenziabili o <strong>di</strong> patologie HCV correlate;2. condurre uno stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> infettività virale <strong>di</strong> HCV in pazienti in cui sia stata ritrovata la con<strong>di</strong>zione<strong>di</strong> HCV occulta: ovvero valutare il potere infettivo <strong>di</strong> linfociti positivi ad HCV-RNA;3. valutare se nei linfociti <strong>di</strong> questi soggetti sia presente uno o più genotipi prevalenti;4. valutare l’eventuale presenza <strong>di</strong> varianti virali (quasi-species) nei linfociti;5. valutare l’eventuale presenza, tra le varianti, <strong>di</strong> virus <strong>di</strong>fettivi.MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI:In collaborazione con la UOA Banca del Sangue dell’ASO S. Giovanni Battista <strong>di</strong> Torino, è stataeffettuata la selezione tra i pazienti che afferiscono per una flebotomia (salasso) alla loro unità, <strong>di</strong>circa 400 soggetti con patologie non correlate ad infezione da HCV (policitemia vera,emocromatosi, emosiderosi secondaria, poliglobulia secondaria).Sono stati inclusi nello stu<strong>di</strong>o i pazienti risultanti negativi alla ricerca sierologica per HCV, HBV eHIV e negativi per la presenza <strong>di</strong> HCV-RNA nel plasma. Sono stati inoltre inseriti nello stu<strong>di</strong>o, inqualità <strong>di</strong> controlli positivi, circa 50 soggetti afferenti all’UOA Banca del Sangue che si sonopresentati alla prima donazione e che sono risultati essere positivi al virus HCV.Per la rilevazione del genoma virale, L’RNA è stato estratto da buffy coat e plasma, retrotrascrittoa cDNA utilizzando “random primers” e controllato per adeguatezza tramite amplificazione delgene della b-actina.Per la rilevazione <strong>di</strong> HCV-RNA nella frazione leucocitaria, è stato utilizzato un kit commerciale (AlfaWasserman, Milan, Italy) basato sull’impiego <strong>di</strong> una miscela <strong>di</strong> amplificazione pronta all’uso,contenente primers altamente conservati e specifici per l’amplificazione della regione 5’UTR <strong>di</strong>HCV attraverso nested-PCR.La genotipizzazione è stata effettuata me<strong>di</strong>ante kit commerciali Line Probe Assay (LiPA) e/osequenziamento <strong>di</strong>retto della regione UTR 5’terminale.L'analisi delle varianti virali o quasispecies sarà effettuata su tutti i campioni risultati positivi aHCV-RNA nei linfociti. Sarà amplificata, me<strong>di</strong>ante “nested-PCR” la regione virale del frammentorelativo al punto <strong>di</strong> giunzione dei geni E1/E2, inclusa la sequenza ipervariabile (HVR-1) <strong>di</strong> 81nucleoti<strong>di</strong>. I prodotti <strong>di</strong> PCR saranno sottoposti a purificazione, e successivamente le varianti dellaregione E1/E2 <strong>di</strong> HCV saranno clonate in vettori pGEM in seguito inseriti in cellule batterichecompetenti <strong>di</strong> E. coli. Saranno poi selezionate, su base colorimetrica le colonie batteriche che184