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Pre-print Volume –Invited presentations<br />

Topic 4: THE ELASMOBRANCHS<br />

G. RELINI, F. SERENA 1 , M. BOTTARO 2<br />

<strong>SIBM</strong> e Centro di Biologia Marina del Mar Ligure, Genova, Italia.<br />

biolmar@unige.it<br />

1 ARPAT, LIVORNO, ITALIA. F.SERENA@ARPAT.TOSCANA.IT<br />

2 GRIS-<strong>SIBM</strong>, ISPRA, ROMA, ITALIA. MASSIMILIANO.BOTTARO@ISPRAMBIENTE.IT<br />

IL PROGETTO ELASMOIT<br />

ELASMOIT PROJECT<br />

L’Italia, avendo firmato le diverse convenzioni internazionali, si è impegnata a<br />

migliorare la protezione degli elasmobranchi anche nel più ampio contesto del<br />

mantenimento della biodiversità, attuando specifici piani di azione per la cui<br />

realizzazione sono indispensabili adeguate conoscenze. In questo contesto la Direzione<br />

Protezione della Natura e del Mare (DPNM) del Ministero dell’Ambiente e della<br />

Tutela del Territorio e del Mare (MiATTM) ha voluto affidare alla <strong>SIBM</strong> un primo<br />

studio dal titolo “Elementi per la valutazione dello stato di sfruttamento e di<br />

conservazione degli elasmobranchi dei mari italiani” (ELASMOIT). L’obiettivo<br />

principale del progetto è quello di valutare lo stato di sfruttamento e le misure di<br />

conservazione dei pesci cartilaginei dei mari italiani, con particolare riguardo alla<br />

frazione pelagica. Sulla base dei dati esistenti e della letteratura scientifica disponibile,<br />

il progetto si prefigge anche di riunire l’informazione reperibile e creare nel tempo<br />

stesso i presupposti per la costituzione di una rete di raccolta dati a livello nazionale.<br />

Tale rete potrebbe rappresentare in futuro un sicuro punto di riferimento per fornire<br />

utili indicazioni sulla gestione degli elasmobranchi, nonché nodo essenziale per futuri<br />

piani d’azione nazionali ed internazionali per la protezione dei pesci cartilaginei.<br />

Per il raggiungimento degli obiettivi sopra indicati sono state attuate due attività: una<br />

da svolgere in sede, consistente nell’analisi ed elaborazione dei dati disponibili, ed una<br />

seconda di campo, con rilevamenti nei luoghi di sbarco (anche mercati ittici) ed a<br />

bordo di natanti.<br />

La prima attività ha previsto le seguenti iniziative:<br />

1. creazione di un database per l’archiviazione delle referenze bibliografiche, dei<br />

lavori scientifici e della letteratura grigia, dei piani di azione per la protezione<br />

e delle normative riguardanti la pesca e la protezione e conservazione degli<br />

elasmobranchi;<br />

2. produzione cartografica della distribuzione delle principali specie con<br />

indicazioni (ove possibile) sulla frequenza/abbondanza. Si è ritenuto<br />

importante inserire anche la cartografia relativa ad alcune specie demersali<br />

maggiormente sbarcate quali ad es. i Rajidae;<br />

3. raccolta dei parametri biologici disponibili per le diverse specie;<br />

4. raccolta dei dati relativi alla pesca (specie target, statistica delle catture<br />

commerciali, mestieri impiegati) nel tentativo di stimare il by-catch;<br />

5. revisione critica dei piani di azione del RAC/SPA, della FAO e di quello<br />

proposto qualche anno fa da un gruppo di lavoro coordinato dall’ICRAM (ora<br />

ISPRA), nonché delle valutazioni IUCN sullo stato di conservazione delle<br />

specie in Mediterraneo. Normative;<br />

41 st S.I.B.M. CONGRESS Rapallo (GE), 7-11 June 2010<br />

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