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BENTHOS COMMITEE<br />

A. FALACE, G. ALONGI 1 , A. SPAGNOLO 2 , G. FABI 2<br />

Dipartimento di Scienze della Vita, Univ. Trieste, Via L. Giorgieri, 10 - 34127 Trieste, Italia.<br />

falace@univ.trieste.it<br />

1 Dip. di Botanica, Univ. Catania, Via A. Longo, 19 - 95125 Catania, Italia.<br />

2 CNR-ISMAR Ancona Largo Fiera della Pesca - 60125 Ancona, Italia.<br />

SEGNALAZIONE DI MACROALGHE NON-INDIGENE<br />

NEL PORTO DI ANCONA (MEDIO ADRIATICO)<br />

RECORDS OF NON-INDIGENOUS MACROALGAE<br />

IN THE ANCONA HARBOUR (MIDDLE ADRIATIC)<br />

Abstract – The first record of Antithamnion hubbsii E.Y. Dawson, Grateloupia turuturu Yamada and<br />

Sargassum muticum (Yendo) Fensholt in the Ancona Harbour (Middle Adriatic) is reported. These nonindigenous<br />

macroalgae have colonized the hard substrata of the harbour, probably introduced by<br />

international shipping, in the ballast water or by hull-fouling. At the moment there is not evidence of their<br />

occurrence on surrounding natural rocky substrata.<br />

Key-words: non-indigenous species, Antithamnion hubbsii, Grateloupia turuturu, Sargassum muticum,<br />

middle Adriatic.<br />

Introduzione - Il rinvenimento di specie non-indigene (NIS) in ambienti confinati e<br />

aree portuali è una forma di inquinamento biologico ormai ricorrente in tutto il mondo<br />

(Zenetos et al., 2005). I principali vettori di introduzione sono il trasporto navale,<br />

l’acquacoltura e il ripopolamento e le conseguenze associate alla loro introduzione<br />

sono la riduzione della biodiversità e le alterazioni del funzionamento degli ecosistemi<br />

e delle attività produttive (Boudouresque e Verlaque, 2002).<br />

Nel presente lavoro viene riportata la segnalazione di tre NIS nuove per il Medio<br />

Adriatico: Antithamnion hubbsii E.Y. Dawson, Grateloupia turuturu Yamada e<br />

Sargassum muticum (Yendo) Fensholt. Queste specie sono state segnalate per la prima<br />

volta in Italia nella laguna di Venezia, rispettivamente da Curiel et al. (1996) come A.<br />

pectinatum (Montagne) Brauner ex Athanasiadis et Tittley, Solazzi et al. (1991-1994)<br />

come G. doryphora (Montagne) M. Howe e Gargiulo et al. (1992), e sembra che<br />

abbiano come principale vettore di introduzione la molluschicoltura (Cormaci et al.,<br />

2004). Finora la loro distribuzione è stata limitata alla Laguna veneta, ad eccezione di<br />

G. turuturu recentemente segnalata anche nel Mar Piccolo di Taranto (Cecere e<br />

Petrocelli, 2007).<br />

Materiali e metodi – Nel maggio 2009, nell’ambito di uno studio di caratterizzazione<br />

del Porto di Ancona, sono stati effettuati rilievi biologici mediante grattaggi (20×20<br />

cm), presso 8 banchine scelte in modo casuale. A seconda della profondità, sono stati<br />

raccolti campioni in uno o due siti per banchina, conservati in formaldeide diluita al<br />

5%.<br />

Risultati – In totale sono stati censiti 39 taxa macroalgali (26 Rhodophyta, 7<br />

Ochrophyta e 6 Chlorophyta); tra questi viene segnalata per la prima volta nel Medio<br />

Adriatico la presenza di A. hubbsii, G. turuturu, e S. muticum. Gli esemplari di A.<br />

hubbsii sono stati campionati in 4 stazioni a profondità compresa tra -0,2 e -4 m. I talli<br />

di G. turuturu sono stati raccolti su gusci di mitili e substrati duri in una stazione<br />

riparata del porto a -1 m di profondità. Gli esemplari, pur presentando elevato<br />

41 st S.I.B.M. CONGRESS Rapallo (GE), 7-11 June 2010<br />

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