RETROMANIA - Sentireascoltare
RETROMANIA - Sentireascoltare
RETROMANIA - Sentireascoltare
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
ta epperò sempre meno brillante artisticamente, fino a<br />
sconfinare nel molle autocompiacimento di James Taylor<br />
e Carly Simon.<br />
...awaY From Home<br />
Con Rick Rubin vicino di casa, Wilson inizia con l’amico<br />
Chris Robinson dei Black Crowes - southern man come<br />
lui: questione di sangue - ad animare le serate con jam<br />
in cui si confrontano musicisti di diverse generazioni.<br />
L’elenco è impressionante: Johnathan Rice, Vetiver,<br />
membri di Wilco e Jayhawks, il tastierista di Tom Petty<br />
& The Heartbreakers Benmont Tench, Elliot Easton dei<br />
Cars, gente che aveva incrociato gli strumenti con Steve<br />
Miller, Van Morrison e Neil Young.<br />
Il soffio vitale, divertimento a parte, è diverso dai “bei<br />
tempi andati”: c’è uno scambio di conoscenze tra giovani<br />
e anziani in cui Rilo Kiley siede a fianco dell’ex Grateful<br />
Dead Phil Lesh e un filo connettivo viene intessuto. Si<br />
traffica con cover e brani improvvisati, invece di suonare<br />
ognuno le proprie cose agli altri. E’ un ritorno al “noi”<br />
dopo il “me” dei seventies, ma col senno di poi. Così che<br />
la storia e il retaggio proseguono e si arricchiscono senza<br />
che il passato venga perduto o schiacci la prospettiva<br />
dentro una cartolina. Semmai, esso funge da solida base.<br />
“Mi sono trasferito nel Laurel Canyon senza aspettarmi di<br />
trovare una qualche cultura rock anni ’60 che avevo idealizzato.<br />
Sapevo quale leggenda lo circondasse ma non ne<br />
afferrai porfondità ed essenza che dopo un po’. Ha senso<br />
che sia stata una sorta di mecca per i muscisti perché quello<br />
spirito perdura: la musica ha un suono diverso, emana un<br />
timbro naturale. E’ un luogo speciale, dunque non mi soprende<br />
che tanti dei miei artisti preferiti abbiano risieduto<br />
qui. Per vent’anni, mio padre teneva delle jam il mercoledì<br />
sera con gli amici; quando arrivai a Los Angeles, cercai lo<br />
stesso tipo di situazione, ma poiché non esisteva, ce la creammo<br />
da soli!” Se vi pare ancora un patetico revival da<br />
figli dei fiori…<br />
slow TUrning<br />
Questa è, comunque, l’incubatrice che tramuta Jonathan<br />
in session man e produttore assai richiesto. Versatile,<br />
anche, considerando come appaia - tanto per citarne<br />
qualcuno - in Vagabonds di Gary Louris e Momofuku di<br />
Elvis Costello, a fianco di J. Tillman ed Erykah Badu.<br />
Nel frattempo, mette mano a un’opera solista in cui fa<br />
tutto da solo intitolata Frankie Ray, la cui (non) publicazione<br />
diverrà un calvario: “Firmai un contratto con la Koch,<br />
il che all’poca pareva la cosa giusta da fare. Poi saltò fuori<br />
che, come tavolta succede, non facevano che positicipare<br />
l’uscita. La cosa peggiore per un’artista è che le sue cose<br />
non vedano la luce al momento giusto; oppure che non<br />
siano più rappresentative nel momento in cui sono pubblicate.<br />
Alla fine, dopo un anno e mezzo, mi rifiutai di immetterlo<br />
sul mercato e adesso Frankie Ray - nonostante copie<br />
‘fisiche’ circolino complete di artwork - si trova su I-Ttunes”.<br />
Wilson affronta lo smacco impegnandosi ancor più a<br />
fondo nella produzione e, quando lo sfrattano dalla casa<br />
di Laurel Canyon per troppo rumore, allestisce uno studio<br />
di registrazione - ovviamente dotato di apparecchiature<br />
analogiche - a Echo Park. Siamo al 2009, e il ragazzo<br />
seguita ad abbeverarsi alla fonte della migliore musica<br />
d’oltreoceano, incamera influenze preparandosi a dire la<br />
sua. Ultimo imprimatur ufficiale lo scorso aprile, quando<br />
si esibisce da David Letterman con Robbie Robertson.<br />
HappY Trails<br />
Il risultato di tanta pazienza e tribolare è un folk traslucido<br />
e opalescente d’acido che ottunde i sensi, aggrovigliandosi<br />
sinuoso e pigro alle pieghe della mente e<br />
attraversando in orizzontale anni Sessanta e Settanta.<br />
Necessita di frequentazione ripetuta, Gentle Spirit, meglio<br />
se tramite un vinile che fantastichi doppio ponte steso<br />
tra Neil Young che incide On The Beach senza fantasmi<br />
attorno e David Crosby che conserva il senno dopo If I<br />
Could Only Remember My Name. Ancora: la sfoglia torpida<br />
dei Pink Floyd sotto il sole di Ibiza attorno ai flash di<br />
Spirit e Quicksilver Messenger Service.<br />
The Way I Feel (esaltante viluppo di elettriche, organo<br />
e archi), Can We Really Party Today? (meditazione in<br />
punta di corde) Waters Down (blues narcolettico e dolce<br />
con stridori all’orizzonte) indicano la cura di chi ha sin<br />
qui intepretato i desideri altrui e adesso corona i propri,<br />
in un presente che maneggia lo scintillare di Gentle<br />
Spirit, Natural Raphsody e Railroad Boy. Emergono la sapienza<br />
degli arrangiamenti e una penna che trae forza<br />
dalle dilatazioni della jam, consegnando composizioni<br />
lunghe e oniriche cosparse di rumori, di sottili straniamenti<br />
che parlano una lingua personale. “Per quanto mi<br />
riguarda, la scrittura di canzoni è simile a dipingere. Non c’è<br />
niente di più gratificante che vedere qualcosa svilupparsi<br />
e prendere forma durante le registrazioni e il missaggio.<br />
Inizio a scrivere con la chitarra acustica o il piano e lascio<br />
di proposito alcune parti non finite, così da poter inserire<br />
un elemento casuale nel processo. Gentle Spirit è il primo<br />
lavoro che vede una band e molti ospiti ad aiutarmi, il che<br />
è stato una gioia”.<br />
Nella piena riuscita della quale ricopre un ruolo indispensabile<br />
la conoscenza dei tanti “ieri” del rock, rivitalizzati<br />
con mano abilissima: “Traggo intuizioni e sonorità da<br />
certe formazioni psichedeliche che mi piacciono come JK &<br />
Co., ma la lista delle mie influenze è lunghissima: J.J. Cale,<br />
John Prine, Gary Higgins, Andy Cabic, Skip Spence, Canned<br />
Heat e – sin da ragazzino - John Lennon e Neil Young. Per<br />
quanto uno voglia scegliere e indicare noni strani o semisconosciuti,<br />
ritengo che ciò che ti influenza davvero e ciò che<br />
tu vorresti ti influenzasse restano due cose diverse“.<br />
E’ frutto d’amore e competenza, la musica di Jonathan<br />
Wilson. E’ un regalo forse troppo bello per anni<br />
incerti, confusi e frettolosi. Fatelo vostro senza esitare.<br />
12 13