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RETROMANIA - Sentireascoltare

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Apparat<br />

—Meet The Band—<br />

Apparat si svela e ci racconta<br />

interessanti dettagli sul nuovo album<br />

previsto per settembre, le prossime<br />

collaborazioni, la band e il live set...<br />

Turn-On.<br />

Apparat non è uno che ha bisogno di presentazioni, ma<br />

piuttosto uno che costringe continuamente a fare il punto<br />

della situazione. Dalla ambient-techno warpiana del<br />

periodo in Shitkatapult alla dancey-IDM di Orchestra Of<br />

Bubbles con lady Ellen Allien, dalle mosse indietroniche<br />

di Walls allo slowbeat di Moderat, lo stile di Sascha Ring<br />

è in continua evoluzione, e ormai è difficile da definire<br />

in maniera univoca.<br />

Abbiamo approfittato della sua presenza al Meet In Town<br />

2011 di Roma per meglio comprendere il suo coinvolgimento<br />

nel progetto Apparat Band, che dal 2007 ad oggi<br />

è sempre più consolidato, e per spillargli qualche segreto<br />

circa il prossimo album, partendo dalle anticipazioni che<br />

vi avevamo già dato: si chiamerà The Devil’s Walk, uscirà<br />

il 25 settembre per la Mute e in base ai due singoli già<br />

rilasciati (la minimalista e yorkiana Ash/Black Veil e una<br />

Black Water dai sapori dream e glo-fi), sembrerebbe voler<br />

mostrare il lato più cantautoriale e ‘dreamy’ dell’artista<br />

berlinese.<br />

Gli stimoli delle frequenti collaborazioni artistiche,<br />

il rapporto con l’elettronica e l’evoluzione del proprio<br />

sound: questi alcuni degli interessanti argomenti emersi<br />

durante la chiacchierata, insieme a un paio di indiscrezioni<br />

a voce bassa ed alcune riflessioni su cosa comporti<br />

non essere più un adolescente. Apparat si mette a nudo:<br />

ecco le sue confessioni.<br />

Dopo oltre dieci anni di musica ed evoluzioni, è piuttosto<br />

complicato definire te ed il tuo stile. Come ti<br />

presenti oggi?<br />

Non mi piace star fermo. Ho sempre bisogno di nuove<br />

sfide, è per questo che provo continuamente nuove<br />

cose. Dopo tutti questi anni la mia musica ha un sound<br />

più organico: uso ancora i sintetizzatori, ma li tratto in<br />

un modo differente. Uso molto le registrazioni coi microfoni,<br />

mischiandole col suono. Suppongo abbia voluto<br />

smetterla con le manopole e i display per un po’.<br />

Sembra che ti piaccia particolarmente collaborare<br />

con altri artisti. Facciamo finta che nessuno leggerà<br />

le tue risposte e dicci: qual’è stata la collaborazione<br />

più interessante/eccitante/importante per te?<br />

Sono state tutte esperienze differenti. Lavorare coi<br />

Modeselektor è stato sorprendentemente formativo.<br />

Nessun grosso diverbio, solo lunghe chiacchierate sui<br />

piatti e su piccole cose. Ogni cosa ha preso il tempo necessario.<br />

Quando ho lavorato con Ellen Allien eravamo<br />

molto più veloci, ma abbiamo litigato un sacco. A un<br />

certo punto qualcuno prevaleva sull’altro e facevamo<br />

in quel modo. Non era un sistema democratico come<br />

in Moderat. Più dittatoriale, col dittatore che cambiava<br />

continuamente (ride).<br />

Per il mio ultimo album sono stato aiutato da gente<br />

molto cool: Josh dei Telefon Tel Aviv e Nackt dei Warren<br />

Suicide. E una volta imparato a far tesoro delle idee degli<br />

altri, proprio non ho più voglia di lavorare da solo.<br />

Raccontaci del live set che stai preparando al Meet<br />

In Town, e delle differenze che ci saranno rispetto al<br />

tuo prossimo album in studio. Ti abbiamo visto live<br />

un paio di anni fa con un suono dreamy-tech, vero?<br />

È ancora così? Chi sono i componenti della Apparat<br />

Band, e da dove vengono?<br />

Beh, è la prima volta nella mia vita che suono con una<br />

band fatta interamente da persone e senza l’aiuto di<br />

computer. O almeno, non computer che facciano musica:<br />

ne abbiamo due sul palco, ma sono amplificatori<br />

per le chitarre e loopstation. Tutto viene suonato live, e<br />

suona davvero umano ed organico. Non è molto elettronico.<br />

E nemmeno l’album lo sarà. Potrei dire che in<br />

questo periodo i suoni elettronici sono solo una piccola<br />

parte della mia musica. Un ulteriore strumento.<br />

Che musica ascolti oggi, e quali sono stati i tuoi primi<br />

ascolti quando eri ragazzo?<br />

Ascolto soprattutto musica drone e d’atmosfera. Gli ultimi<br />

dischi che ho comprato sono stati Tim Hecker e Max<br />

Richter. Quand’ero adolescente ho iniziato con techno<br />

piuttosto rude, poi mi sono spostato verso gli Autechre<br />

e roba più astratta. È come se la musica che ascolto diventasse<br />

sempre più dolce e calma ogni anno che passa.<br />

Cos’è arrivato per primo, l’amore per il groove, la melodia<br />

o il ritmo?<br />

L’amore per il groove, decisamente. Quand’ero piccolo<br />

ero un batterista, ma è qualcosa che cambia continuamente<br />

e i ritmi nella mia musica vanno scomparendo<br />

sempre di più. Forse a un certo punto cambierò di nuovo<br />

idea, ma in questo momento proprio non credo che la<br />

bella musica abbia bisogno di un appropriato “ritmo”.<br />

Qual’è la tua concezione della musica dance? È più<br />

una “dance cerebrale” o una dance fisica/ritmica?<br />

Qual’è la componente più importante, e perché?<br />

Per me la dance deve essere grezza, fisica e sorprendente<br />

in ogni momento. È una cosa che non accade spesso - è<br />

per questo che preferisco stare a casa.<br />

Com’è cambiato il tuo rapporto con Berlino in questi<br />

anni?<br />

Prima uscivo spesso, ma era come se avessi un deja-vu<br />

ogni volta che andassi in un club. Come se lo avessi già<br />

fatto. Probabilmente sto solo diventando vecchio. In<br />

questi giorni preferisco godermi la campagna delle periferie<br />

di Berlino, piuttosto che i suoi clubs.<br />

Nuove collaborazione per il futuro?<br />

Penso di voler soffermarmi sulla mia band. Suona davvero<br />

come una grande idea fare un band album. Mi sono<br />

sottoposto al lavoro in studio così tanto in passato, giusto<br />

per provare delle cose, e qualche volta è venuto fuori<br />

qualcosa di buono. Ma era più un prova-e-riprova. Non<br />

credo che possa continuare a lavorare così. Preferisco<br />

scrivere canzoni alla vecchia maniera, e poi lavorarci con<br />

la band invece che buttarmi subito sui computer.<br />

E ovviamente farò un nuovo album Moderat un giorno.<br />

E un altro con Ellen!<br />

Carlo aFFatigato<br />

8 9

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