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Osservatorio letterario ANNO 14. – NN. 73/74 MARZ.-APR./MAGG ...

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Nell’autenticità della poesia, tra tanta ipocrisia che ci<br />

circonda, finalmente torniamo, respirando a pieni<br />

polmoni l’odore della terra e del mare. Pedalando e<br />

poetando, ci siamo! Sullo sfondo appare lo stretto,<br />

mentre Bellini riecheggia nella mente.<br />

1 agosto 2009<br />

Riceviamo premurosi messaggi dai nostri amici siciliani<br />

preoccupati sulla nostra rotta di destinazione. C’è il<br />

buongiorno di Andrea che ci annuncia, tra gli altri, due<br />

brevi articoli di quotidiani siciliani sull’inaugurazione di<br />

quest’oggi, ma anche la telefonata di Vittoria, che ci<br />

avvisa della RAI (Uno mattina-estate), parlava del Sicilia<br />

Poetry Bike e la sua partenza da Messina stamani.<br />

Giornata memore del nostro ritorno, al Circolo della<br />

Vela e del Tennis, con un splendido pubblico e un<br />

crescendo d’interventi, tante memorie sovrapposte a<br />

poesie. Chi ha tenuto banco è stata, senz’altro, la più<br />

che mai energica sicilianità di Maria Costa, poetessa in<br />

vernacolo davvero straordinaria. Vitaldo Conte, per<br />

l’occasione, ha voluto declamare i suoi versi per<br />

Pantani. Carlo Barbera, accompagnato dalla sua<br />

chitarra, ci ha riportato ancora tra le tradizioni dei<br />

cantastorie. Anche Maria Froncillo Nicosia, tra i<br />

numerosi presenti, ha voluto rendere ancora omaggio a<br />

questo appuntamento che, inaspettatamente, è riuscito<br />

a concretizzarsi ancora, un anno dopo, qui a Messina.<br />

Molto gradita e davvero inaspettata la sorpresa che ci è<br />

stata riservata dall’assessore alla cultura, Giovanni<br />

Ardizzone, attraverso il dono di una targa dedicata alla<br />

nostra iniziativa. L’entusiasmo che non toglie la fatica,<br />

ma sa comunque dove trovare nuove risorse, sta infine<br />

cedendo e, ne sono certo, domani non si partirà alla<br />

volta di Milazzo prima che il sole non sia abbastanza<br />

alto.<br />

2 agosto 2009<br />

Oggi è una giornata abbastanza ventilata rispetto ieri,<br />

anche se il caldo incombe stabilmente. Inizia con<br />

questa consolante considerazione il mio primo affondo<br />

di pedale. Sul fronte degli inconvenienti, si segnalano le<br />

continue fuoruscite della catena di Ugo. Tappa che<br />

immaginavamo più corta e meno impegnativa. In realtà<br />

ci ritroviamo con 56 chilometri da coprire e diversi sali e<br />

scendi, anche se, le pendenze, non sono mai eccessive.<br />

Il tratto finale mi riporta con la memoria a Ragusa,<br />

scalinate o, in alternativa, una salita da infarto. Anche<br />

quest’anno, a causa della mancanza di fondi, ci<br />

ritroviamo con apparecchiature non idonee a svolgere<br />

tutte le operazioni che avevamo in programma.<br />

Abbiamo soprattutto problemi di connessioni nella<br />

trasmissione dei video ai nostri collaboratori. Palazzo<br />

D’Amico è una splendida struttura dove, per la prima<br />

volta, trovo qualche minuto per abbandonare il ruolo<br />

del presentatore-conduttore e declamare qualche mio<br />

verso. Tra gli intervenuti segnalo Giuseppe Caldarello,<br />

Carmelo Leo e Anna La Rosa per la poesia in vernacolo,<br />

Luca Frudà, già presente lo scorso anno a Taormina, e<br />

Sebastiano Magazzù, che mi ha colpito per le sue<br />

esperienze con gli anziani e la particolare attenzione<br />

riposta nelle mani. Sala sempre piuttosto gremita anche<br />

qui, con un secondo vernissage nel piano inferiore.<br />

Inoltre, durante il tragitto, ho realizzato il mio primo<br />

video-reading on the road. Il paesaggio era talmente<br />

allettante che non ho esitato un istante a fermarmi col<br />

mio compagno di viaggio per realizzarlo.<br />

3 agosto 2009<br />

Partiamo molto tardi, mezzogiorno è già scorso, la<br />

temperatura non è eccessiva, ma il tasso di umidità è<br />

notevole. Oggi, al contrario di ieri, non si muove foglia<br />

sospinta dal vento. Le incombenze multimediali<br />

prendono molto del nostro poco tempo, già assorbito<br />

dal ritmo incessante del “pedalando-poetando”. Pedalo<br />

e, nonostante lo sforzo, la mente mi riporta indietro,<br />

alle mie gesta infantili, a quando mia madre non sapeva<br />

come fare a tenermi fermo nel seggiolino. Muovevo<br />

freneticamente le gambette, tanto da guadagnarmi, fin<br />

da allora, l’epiteto di pedalatore. Dopo l’intervista ad<br />

Andrea Ingemi di una radio messinese lo scorso 30<br />

luglio, verso le 13 mi contatta la redazione di<br />

Fahrenheit, programma culturale di RAI 3, per<br />

un’ulteriore intervista sul nostro evento. Andiamo in<br />

onda in diretta, verso le 16, lungo la salita che porta a<br />

Tindari, luogo ideale per un anticipato omaggio a<br />

Salvatore Quasimodo. Il caffè Galante, al nostro arrivo,<br />

si mostra subito come un luogo magico, ancora pregno<br />

di tutte le sue vicissitudini nel fatiscente, ma ancora<br />

incantevole, stile liberty. Qui incontriamo Nino Galante,<br />

l’associazione degli amici di Salvatore Quasimodo ed<br />

altri poeti che, sia da Messina che da Milazzo, ci<br />

seguono assiduamente. Segnalo, inoltre, la presenza<br />

della pattese Melania Sgroi. Il secondo appuntamento è<br />

a Villa Pisani dove, dopo molti anni, incontro Andrea<br />

Trimarchi, direttore della rivista Noialtri, ma anche<br />

Rocco Fodale e molti altri poeti del luogo.<br />

Soggiorniamo, per la cronaca, in un palazzo frequentato<br />

da Salvatore Quasimodo insieme ad altri intellettuali del<br />

periodo pattese.<br />

4 agosto 2009<br />

Una tappa davvero impegnativa è quella che ci attende,<br />

a partire dall’interruzione sulla statale 113, che ci<br />

costringe ad inerpicarci, come alpini, con le biciclette a<br />

spalla per oltre tre chilometri. Le pendenze che<br />

incontriamo non hanno precedenti: un vero e proprio<br />

muro che sembrerebbe sfiorare il 30%. I sali e scendi<br />

continuano, in ogni caso, senza interruzione di sorta,<br />

divenendo, sull’intero percorso, sempre più impegnativi.<br />

A Rocca di Capri Leone arriviamo abbastanza sfiancati,<br />

ma puntuali all’appuntamento con l’associazione<br />

ciclistica La Madonnina. Mancano ancora una ventina di<br />

chilometri per giungere, tutti insieme, a San Salvatore<br />

di Fitalia, nel cuore della Sicilia, ad 800 metri di<br />

altitudine tra le meraviglie dei Nebrodi. Qui veniamo<br />

accolti con tutti gli onori, scortati e con angurie, granite<br />

e pesche, di cui avevo dimenticato il sapore, ad<br />

attenderci. Torniamo, finalmente, a mangiare<br />

dell’ottima cucina siciliana. L’organizzazione della serata<br />

è impeccabile, anche se il previsto intervento dello<br />

storico salta, qui incontriamo Rosalia Perlungo, che ci<br />

conduce verso ulteriori interpretazioni della leggenda di<br />

Colapisci, insieme ai Cantori della Tradizione, un gruppo<br />

corale che c’intrattiene con ottime interpretazioni del<br />

folclore locale. Tantissimi ed attenti i presenti, ho la<br />

sensazione che sia stata la tappa più bella. Un<br />

102<br />

OSSERVATORIO LETTERARIO Ferrara e l’Altrove <strong>A<strong>NN</strong>O</strong> XIV <strong>–</strong> <strong>NN</strong>. <strong>73</strong>/<strong>74</strong> <strong>MARZ</strong>.-<strong>APR</strong>./<strong>MAGG</strong>.-GIU. 2010

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