Osservatorio letterario ANNO 14. – NN. 73/74 MARZ.-APR./MAGG ...
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un’educazione parificata a quella degli uomini. Oltre ai<br />
numerosi articoli, pubblicati su note riviste dell’epoca quali La<br />
mujer (1871) e La Ilustración de la mujer (1872), da lei<br />
stessa fondata, l’autrice scrive romanzi e saggi tutti dedicati<br />
alla donna e al suo ruolo nella società di fine Ottocento. Le<br />
sue opere di saggistica più importanti sono: La mujer<br />
española. Estudios acerca de su educación y sus facultades<br />
intelectuales (1877), La mujer juzgada por una mujer (1882),<br />
Madres de hombres célebres (1884), Mujeres de la revolución<br />
francesa (1891), Ventajas de instruir a la mujer y sus<br />
aptitudes para instruirse (1896), Mujeres de raza latina<br />
(1904). Mentre tra i romanzi vanno ricordati: El doctor alemán<br />
(1880), Suplicio de una coqueta (1885), Una Eva moderna<br />
(1909). Dopo aver sposato nel 1879 il giornalista Francisco de<br />
Paula Flaquer y Fraise, si trasferisce con lui in Messico dove<br />
resterà per quasi dieci anni e dove fonda la rivista El álbum de<br />
la mujer, che ha l’obiettivo di diffondere la letteratura<br />
spagnola in America latina favorendo così lo scambio culturale<br />
tra i due paesi e permettendo alle donne del posto di entrare<br />
in contatto con un’altra cultura e ricevere un’educazione.<br />
Questa sua attività le varrà la riconoscenza dei governi<br />
messicano e venezuelano. Rientrata a Madrid dopo la sua<br />
lunga esperienza all’estero, Concepción Gimeno de Flaquer<br />
prosegue in Spagna la sua opera di promotrice culturale<br />
facendo conoscere alle donne spagnole gli usi, i costumi e la<br />
letteratura messicana. Lo scopo continua a essere quello di<br />
fornire alle donne l’educazione letteraria di cui venivano quasi<br />
sempre private all’epoca e fargli capire che nonostante il<br />
trattamento a loro spesso riservato non sono esseri inferiori<br />
ma hanno pari dignità degli uomini. Nel periodo che va dal<br />
Ady Endre (1877-1919)<br />
ŐSZI ÉJSZAKÁN<br />
A szél, ha hűvös éjszakákon<br />
Lehűti mámoros fejem,<br />
A te hideg, utolsó csókod,<br />
Az jut eszembe énnekem.<br />
Hiába száll agyamra mámor<br />
S vírrasztok annyi éjszakát,<br />
Mindig érzem annak a csóknak<br />
Halálos, dermesztő fagyát.<br />
Ajkad akkor tapadt ajkamra<br />
Utólszor… aztán vége volt…<br />
Talán tavasz sem volt azóta,<br />
Az egész világ néma, holt…<br />
Mikor a szél fülembe súgja,<br />
Hogy csóknak, üdvnek vége van,<br />
A sírból is életre kelnék:<br />
Zokognék, sírnék hangosan!...<br />
DIARIO DI LETTURA & PRESENTAZIONI<br />
1890 al 1903, l’autrice tiene una serie di conferenze presso il<br />
Circolo Scientifico e Letterario di Madrid che le permette di<br />
entrare in contatto diretto con il suo pubblico e di evidenziare<br />
ancora una volta quali sono i problemi che le donne si trovano<br />
a dover affrontare. Nel 1906 viene nominata presidente<br />
dell’Unione Iberoamericana. Muore a Madrid nel 1919, non<br />
prima di essere tornata un’ultima volta in America latina. Le<br />
sue opere non sono mai state tradotte in altre lingue. I passi<br />
qui presentati, tratti dall’opera La mujer juzgada por una<br />
mujer (1882), costituiscono un ottimo esempio dell’attività<br />
svolta dall’autrice allo scopo di permettere alle donne<br />
spagnole e americane di fine Ottocento di prendere coscienza<br />
dei loro pregi e dei loro difetti, valorizzando se stesse e<br />
coltivando la loro intelligenza. Il libro è suddiviso in sedici<br />
capitoli, ognuno dei quali descrive le varie fasi della vita delle<br />
donne, dall’infanzia all’età adulta in cui assumono il ruolo di<br />
spose e madri, per poi soffermarsi sul loro carattere e sulle<br />
loro ambizioni nonché sulle figure femminili che hanno fatto la<br />
storia della letteratura influenzando la cultura del paese. Il<br />
testo si rivela innovativo in quanto, attraverso un linguaggio<br />
semplice e diretto, l’autrice cerca di arricchire sia dal punto di<br />
vista sociale che intellettivo le sue lettrici trasmettendogli<br />
maggiore fiducia nelle loro capacità.<br />
Traduzione e nota critica © di Annamaria Martinolli &<br />
inTRAlinea 2009<br />
Pubblicata in inTRAlinea [online] http://www.intralinea.it/<br />
____________Galleria Letteraria & Culturale Ungherese____________<br />
Lirica ungherese<br />
Endre Ady (1877-1919)<br />
DI NOTTE D’AUTU<strong>NN</strong>O<br />
Il vento, se di notti fresche<br />
Raffredda il mio ebbro capo,<br />
A me fa venire in mente<br />
Tuo gelido, ultimo bacio.<br />
L'ebbrezza invano vela la mente<br />
E io veglio le notti a vuoto,<br />
Di quel bacio perennemente<br />
Il letale, tremendo gelo sento.<br />
Le nostre labbra allora erano unite<br />
Per l'ultima volta… poi è finita…<br />
Forse da allora manca il clima mite,<br />
Tutto il mondo è muto e privo di vita…<br />
Quando il vento mi sussurra all’orecchio<br />
Che il bacio e la letizia hanno avuto fine,<br />
Tornerei alla vita anche dall’ossario:<br />
Singhiozzando, in alta voce verserei lacrime!...<br />
Traduzione (2^ variazione) © di Melinda B. Tamás-Tarr<br />
28<br />
OSSERVATORIO LETTERARIO Ferrara e l’Altrove <strong>A<strong>NN</strong>O</strong> XIV <strong>–</strong> <strong>NN</strong>. <strong>73</strong>/<strong>74</strong> <strong>MARZ</strong>.-<strong>APR</strong>./<strong>MAGG</strong>.-GIU. 2010