Osservatorio letterario ANNO 14. – NN. 73/74 MARZ.-APR./MAGG ...
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irra. Ha scitto il suo nome nella storia d’Italia. Non<br />
soltanto di Forlì, perché egli fu il primo coltivatore del<br />
luppolo in Italia, pertanto non dovette importarlo dalla<br />
Germania o, addirittura, come si usava in quel tempo,<br />
dall’America.<br />
Tra i suoi quattro figli Tito<br />
Pasqui (1846-1925), personaggio<br />
noto nel mondo dell’agricoltura<br />
e della politica: volontario<br />
nella terza guerra di<br />
indipendenza negli anni 1866 -<br />
1867 con Giuseppe Garibaldi e,<br />
a Mentana, al fianco di Achille<br />
Cantoni come furiere capo.<br />
Successivamente, fu garibaldino<br />
anche nella battaglia di<br />
Digione. Deposte le armi riprese gli studi, fino a<br />
laurearsi in ingegneria civile e matematica a pieni voti<br />
assoluti, con lode speciale e menzione onorevole nella<br />
Gazzetta Ufficiale del Regno. Fu dapprima assistente<br />
alla Scuola Agraria di Bologna, quindi insegnante di<br />
estimo e costruzioni all'Istituto Tecnico di Ravenna.<br />
Delle sue molteplici attività si ricordano la politica e gli<br />
studi di carattere agricolo. Di estrazione originariamente<br />
repubblicana, vicino ad Aurelio Saffi, a poco a poco si<br />
spostò su posizioni sempre più moderate e<br />
monarchiche. Prese parte attiva nell'Amministrazione<br />
locale e nazionale: iniziò con l’essere assessore<br />
comunale a Forlì e presidente del consiglio provinciale,<br />
fino a diventare deputato alla Camera nel 1897.<br />
Tanti sono, nella belle époque, gli incarichi che il<br />
Regno d'Italia affidò al Pasqui, residente per lungo<br />
tempo a Roma: fu, per esempio, rappresentante del<br />
Governo all’Esposizione agraria universale a Vienna e al<br />
Congresso internazionale di economia rurale e<br />
forestale. Fu Commissario per l’Italia all'Esposizione<br />
Universale (1900) di Parigi. Ricoprì anche l’incarico di<br />
delegato italiano per il regime di importazione dei vini<br />
italiani nell'Austria-Ungheria. Nel 1903 fu promosso<br />
Ispettore generale dell’Agricoltura, delle Acque e<br />
Foreste per poi essere scelto quale ispettore generale e<br />
presidente della bonifica dell'Agro romano. Nonostante i<br />
numerosi impegni internazionali non dimenticò mai la<br />
sua terra d’origine: fu, per esempio, uno dei membri del<br />
comitato a sostegno della fondazione del Museo<br />
internazionale delle ceramiche in Faenza e contribuì a<br />
sconfiggere la filossera che infestava la Romagna.<br />
Lasciò per testamento una cospicua raccolta di libri e<br />
documenti alla Biblioteca civica di Forlì (il Fondo Tito<br />
Pasqui). Fu ricordato come prolifico pubblicista e buon<br />
oratore.<br />
Pubblicò diverse opere di argomento agrario tra cui<br />
Le macchine al concorso agrario di Ferrara, Coltivazione<br />
del cappero, La filossera. Tra le onorificenze ricevute si<br />
menzionano i titoli di Grand'Ufficiale dell'Ordine dei<br />
Santi Maurizio e Lazzaro e dell' Ordine della Corona<br />
d'Italia, Cavaliere Ufficiale della Legion d'onore (Parigi,<br />
1900), Grand'Ufficiale della Stella di Romania. Su “La<br />
Riviera Romagnola <strong>–</strong> rassegna settimanale dell’industria<br />
e del commercio marinara e termale, del lavoro e<br />
dell’arte, di igiene sociale, agricola e sportiva” di giovedì<br />
13 aprile 1922 (Anno II <strong>–</strong> N.15) si legge:<br />
«Oggi il Pasqui è nella sua diletta Forlì, nel cuore della<br />
sua cara Romagna, che mai dimenticò nella sua<br />
brillante carriera incoraggiando, secondando<br />
amorevolmente quale Direttore Generale della<br />
Agricoltura, quelle numerose iniziative, che si<br />
proponevano il risveglio di ogni attività agricola,<br />
l’incremento della produzione e quindi della ricchezza,<br />
la diffusione della vera tecnica agraria. Troppo arduo<br />
come il lettore facilmente comprende, sarebbe<br />
addentrarci nella enumerazione delle benemerenze<br />
acquistatesi in questo campo. Possiamo soltanto<br />
affermare, che la Romagna va a Lui debitrice di una<br />
buona parte del meraviglioso progresso agrario<br />
verificatosi in questo ultimo ventennio.»<br />
A Forlì, il terzo noto personaggio<br />
della famiglia Pasqui è Enzo<br />
Pasqui (1920-1998), il pittore ed<br />
economo provinciale delle poste,<br />
iniziò prestissimo la sua attività di<br />
disegnatore. Diplomatosi ragioniere,<br />
si arruolò volontario e fu<br />
destinato al fronte russo nel corpo<br />
dei Bersaglieri. Si classificò quinto<br />
nella graduatoria del 1° corso<br />
allievi ufficiali di complemento a<br />
Pola (1941/42) e si distinse in<br />
azioni di guerra sul fronte del Don.<br />
Dopo la guerra, laureatosi in economia, si impiegò<br />
all'Ufficio del Registro dove divenne Direttore; nel 1956<br />
era ispettore delle tasse del Compartimento di Bologna<br />
e, 16 anni dopo, Conservatore delle Ipoteche a Forlì.<br />
Nel frattempo aveva progettato arredi per negozi, si era<br />
dedicato alla caricatura, alla pittura e alla grafica<br />
pubblicitaria. Era anche inventore, come dimostrano la<br />
carenatura di una Gilera 125, i cambi multirapporti per<br />
cicli, un silenziatore per fucile mitragliatore. Fu anche<br />
un valido caricaturista sin dagli anni della guerra.<br />
La sua attività artistica si esplica in 83 personali di cui<br />
2 all’estero, 34 collettive all’estero con 12 premiazioni o<br />
segnalazioni, 517 collettive nazionali con 191<br />
premiazioni o segnalazioni, 120 estemporanee, con 66<br />
premiazioni o segnalazioni. Complessivamente, sono<br />
754 le manifestazioni cui in mezzo secolo di attività<br />
pittorica ha partecipato e 269 sono i premi o<br />
segnalazioni che ha ricevuto. 2654 sono gli olii su<br />
masonite, numerati e catalogati dal pittore stesso.<br />
Secondo Pasqui «un quadro deve rasserenare e tener<br />
compagnia, far vibrare le corde migliori che sono in noi<br />
perché la realtà è così intrigante e si propone in<br />
un'infinità di modi: è sufficiente illuminare di più un<br />
oggetto, cambiare un punto di vista per far risaltare<br />
significati che spiazzano completamente quelli già<br />
acquisiti.»<br />
Nel 2008, in occasione del decennale della scomparsa la<br />
vedova Gea Geltrude Geminiani ha donato al Comune di<br />
Forlì il quadro Il bersagliere di Tychovskoy ( olio su<br />
masonite, datato 1969, primo classificato al concorso<br />
nazionale «Il Bersagliere» e uno dei rarissimi quadri i<br />
cui i personaggi mostrano il volto). L’opera racconta un<br />
momento della ritirata di Russia è stata collocata<br />
definitivamente nel Sacrario dei Caduti presso la chiesa<br />
di Sant'Antonio Vecchio a Forlì il 3 novembre 2008.<br />
Umberto Pasqui in questo quaderno due articoli<br />
dedica ai suoi ascendenti: a Gaetano ed Enzo Pasqui,<br />
quest’ultimo è suo nonno: La birra Pasqui, La Russia di<br />
OSSERVATORIO LETTERARIO Ferrara e l’Altrove <strong>A<strong>NN</strong>O</strong> XIV <strong>–</strong> <strong>NN</strong>. <strong>73</strong>/<strong>74</strong> <strong>MARZ</strong>.-<strong>APR</strong>./<strong>MAGG</strong>.-GIU. 2010 43