Osservatorio letterario ANNO 14. – NN. 73/74 MARZ.-APR./MAGG ...
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Ho ascoltato le parole della gente e della natura. Ho<br />
imparato molte cose senza leggerle sui libri. Sono<br />
cresciuta in barca, con mio nonno che era (anche) un<br />
pescatore. Con lui, in quel mondo d'acqua e di silenzio,<br />
ho capito subito di quanta ricchezza potevo beneficiare.<br />
Ho fatto in modo di prendermi tutto quanto è stato<br />
possibile, come fanno i ladri quando rapinano nelle<br />
banche. A quel bottino attingo tutt'oggi, nonostante il<br />
trascorrere del tempo, nonostante le piene e le siccità.<br />
Da sempre, a chi ho incontrato, ho raccontato di questa<br />
"vicenda" e di questo "bene" ricevuto.<br />
Dal silenzio del Fiume e della valle esce il suono corale<br />
della Natura. Voci, colori, .odori e gesti ripetuti a<br />
fabbricare la storia di tanta gente e di tanta vita. Gente<br />
semplice, nostrana, ma con la forza della verità e<br />
dell'essenzialità. "Dadlà dia Fiüma", mi diceva mia<br />
nonna, "bişogna cha fai sapii coşa t’al dir - paşàr dadlà<br />
dla Fiüma -".<br />
Quasi come Eduardo, il grande Eduardo quando dice:<br />
"Ha da passà a nuttata". Lei, senza saperlo, mi diceva<br />
la stessa cosa.<br />
La Fiüma. È (anche) questo il nome con cui si chiama il<br />
Po e se ne parla. Un fiume al femminile, un fiume di<br />
doni e di donne. Donne che hanno contribuito, con la<br />
forza delle loro mani e del loro cuore a costruire il<br />
nostro presente. Un fiume di case, di terra, di figli, di<br />
Prefazione<br />
Ornella Fiorini: Neve e ghiaccio sul Po (olio), pp.46-47<br />
fuoco, di cenere bollita sopra lenzuola insaponate,<br />
battute sugli scanni a mondare gli inverni, e panni<br />
risciacquati nell'acqua del Po e dei fossi, candidi di<br />
fatica e di innocenza.<br />
"Paşàr dadlà dla Fiüma": traversata di donne e di<br />
uomini nel senso d'attesa, di pazienza, di fiducia, di<br />
sogno, di lotta e di rinascita. Allora il volto, il corpo si<br />
plasma di un unico sguardo che, come quello del<br />
Fiume, è solo di verità. La durezza del fluire è dentro<br />
ogni piega, ogni respiro, ogni meandro.<br />
Nello stesso tempo è sguardo trasparente sulla<br />
consapevolezza che vivere la vita è accoglienza,<br />
rispetto, dignitosa, tenace ricerca.<br />
È questo che irradia il volto, nonostante la fatica e il<br />
disincanto.<br />
Questo ho appreso ascoltando il silenzio del Fiume e<br />
della valle.<br />
Questo ho appreso guardando attenta dentro gli occhi<br />
di mia nonna e di tante altre donne e uomini che ho<br />
incontrato e in cui ho riconosciuto frammenti della mia<br />
immagine.<br />
Questo è il bottino a cui attingo da sempre.<br />
Il Po, la Fiüma...eterno/eterna, implacabile come la<br />
vita.<br />
Ornella Fiorini<br />
Qui riportiamo qualche fotografia d’artista di Ornella Fiorini, selezionata da questo suo volume. Lei ha fotografato il<br />
fiume Po, cioè la fiüma:<br />
OSSERVATORIO LETTERARIO Ferrara e l’Altrove <strong>A<strong>NN</strong>O</strong> XIV <strong>–</strong> <strong>NN</strong>. <strong>73</strong>/<strong>74</strong> <strong>MARZ</strong>.-<strong>APR</strong>./<strong>MAGG</strong>.-GIU. 2010 67