Osservatorio letterario ANNO 14. – NN. 73/74 MARZ.-APR./MAGG ...
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è breve, è molto facile farle incappare nella colpa che<br />
essi stessi condannano.<br />
Siamo serie: conformiamo le nostre azioni alla più sana<br />
ragione e non arretriamo nel sentiero segnato per noi<br />
dal dovere.<br />
Ascoltiamo con indifferenza gli attacchi dei nostri<br />
detrattori e le adulazioni di coloro che si fingono nostri<br />
amici per dominarci.<br />
È più facile difendersi dagli avversari che ci insultano<br />
che dai nemici che ci adulano.<br />
Difendiamoci da queste persone e saremo invincibili.<br />
Dimostriamoci forti e trionferemo sempre, poiché le<br />
passioni e le debolezze degli uomini li rendono nostri<br />
schiavi.<br />
LA BAMBINA<br />
Una bambina è una creatura sacra: rappresenta la<br />
famiglia futura, un mondo di illusioni e speranze<br />
carezzevoli, la misteriosa pagina del libro dell’avvenire.<br />
La vita di una bambina deve starci molto a cuore,<br />
perché quando si spezza può darsi che ad appassire<br />
siano i semi di grandi idee; o forse il germoglio di<br />
generazioni più perfette.<br />
Le bambine sono la gioia del focolare, le inseparabili<br />
compagne della madre, la festa della vita.<br />
La madre deve preservare con cura l’innocenza della<br />
bambina, perché distruggere quell’innocenza significa<br />
inaridire l’infanzia, strapparle la felicità.<br />
L’infanzia di una bambina è l’alba di un giorno di<br />
maggio, il crepuscolo mattutino di un cielo senza<br />
nuvole, la fresca brezza intrisa di profumi e armonie; il<br />
mattino della vita, puro, luminoso e sereno.<br />
Le bambine che per l’incuria dei loro genitori hanno<br />
perso l’innocenza, offrono un triste spettacolo: si<br />
trovano nell’autunno della vita senza aver assaporato le<br />
delizie della primavera; sono fiori freschi circondati da<br />
foglie secche e giallognole.<br />
Quanta compassione suscita la vecchiezza morale,<br />
quando si dipinge sulla cupa fronte di una bambina che<br />
avrebbe dovuto essere sempre sorridente!<br />
La bambina, a cui è stato strappato il velo omerale del<br />
candore, è un’anima in pena. Perdendo il candore,<br />
perde quell’incantevole spontaneità infantile che tanto<br />
conquista, quell’affascinante grazia che la rende così<br />
adorabile.<br />
Le bambine spogliate della loro innocenza diventano<br />
donne in miniatura, e in quanto fenomeni della natura<br />
sono sempre antipatiche e ridicole.<br />
Madri! A voi spetta il compito di vigilare sull’innocenza<br />
di questi angeli terreni chiamati bambine. Non sfogliate<br />
i fiori dell’innocenza prima che sia la mano del tempo a<br />
farlo.<br />
Le bambine che si atteggiano da donne sono come i<br />
frutti coltivati in serra, si guastano senza aver raggiunto<br />
la giusta maturazione: conducono una vita fittizia,<br />
artificiale.<br />
Madri! Non offrite cose sfarzose alle bambine, offrite<br />
loro delle bambole.<br />
Una bambina senza bambola non ha la gioia di quelle<br />
bambine che volteggiano come un gioioso stormo di<br />
farfalle, trasformando il focolare in un giardino<br />
dell’esistenza.<br />
Una bambina senza bambola è una diseredata della<br />
fortuna, deve ritenersi sola al mondo perché le manca<br />
la sua confidente, la sua prima amica, la depositaria dei<br />
suoi entusiasmi.<br />
Quando vedete una giovane taciturna, con la<br />
carnagione avvizzita e l’anima invecchiata, compatitela:<br />
è una giovane che non ha vissuto la sua infanzia,<br />
perché non ha avuto bambole.<br />
Una signora dal cuore molto tenero ha regalato una<br />
bambola a una poveretta che mendicava. Questo gesto<br />
caritatevole, affatto volgare, che molte persone non<br />
riuscivano a comprendere, è stato un gesto d’amore.<br />
Per la bambina bisognosa la bambola rappresentava la<br />
realizzazione di un bel sogno, era gioia reale, una<br />
felicità tangibile da stringere tra le sue braccia.<br />
Senza dubbio quella signora era madre e capiva le<br />
necessità morali di una bambina.<br />
Le giovani dal carattere malinconico e assorto sono<br />
quelle che sono state private delle gioie dell’infanzia.<br />
Prolungate l’infanzia delle bambine e prolungherete la<br />
loro felicità.<br />
Ogni cosa sorride in quell’età benedetta. La primavera<br />
è lo specchio della fanciullezza, di quell’età meravigliosa<br />
in cui sotto la materna protezione si godono felicità<br />
ineffabili; di quell’età benedetta in cui non c’è dispiacere<br />
che non svanisca in meno di un istante, né disgrazia<br />
che non passi in un secondo, né amarezza che non si<br />
addolcisca in un attimo.<br />
Godiamoci il più a lungo possibile i piaceri dell’età<br />
acerba poiché si fanno sempre più incerti in età senile.<br />
Dobbiamo amare le bambine! Esse sono molto spesso<br />
l’anello di congiunzione del legame coniugale quando<br />
questo è spezzato dal disamore.<br />
La bambine abbelliscono l’esistenza; loro sanno farci<br />
sorridere quando siamo oppresse dal dolore, loro sanno<br />
distendere il più severo cipiglio.<br />
Educate bene le bambine! L’indiscreta tolleranza nei<br />
confronti dei loro difetti è una colpa che in seguito vi<br />
rinfaccereste.<br />
Quanto deve essere desolante, umiliante per una<br />
madre sentire la seguente frase: «Vi ritengo<br />
responsabile dei miei difetti, perché non mi avete<br />
educata meglio?».<br />
Quale pena infinita deve provare la madre che si è<br />
meritata una simile accusa!<br />
La madre ha il dovere di educare le bambine, è stato il<br />
Padreterno ad affidarle una missione così imponente.<br />
Nessuno conosce una bambina come sua madre: tra le<br />
due vi è un legame viscerale, un filo misterioso che le<br />
attrae.<br />
La madre possiede una segreta magia che le permette<br />
di comprendere la bambina balbuziente: solo la madre<br />
possiede la chiave degli enigmi del cuore della donna.<br />
Le bambine sono la gioia, la felicità, la pace del<br />
focolare: una casa senza bambine<br />
è come un giardino senza fiori.<br />
Benedette siano le bambine<br />
María de la Concepción Gimeno<br />
de Flaquer (Alcañiz 1850 <strong>–</strong> Madrid<br />
1919): scrittrice e giornalista, fin dalla<br />
giovane età si fa notare nell’ambiente<br />
<strong>letterario</strong> spagnolo per i suoi articoli in<br />
difesa delle donne e per la sua lotta<br />
affinché queste ultime ricevano<br />
OSSERVATORIO LETTERARIO Ferrara e l’Altrove <strong>A<strong>NN</strong>O</strong> XIV <strong>–</strong> <strong>NN</strong>. <strong>73</strong>/<strong>74</strong> <strong>MARZ</strong>.-<strong>APR</strong>./<strong>MAGG</strong>.-GIU. 2010 27