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Osservatorio letterario ANNO 14. – NN. 73/74 MARZ.-APR./MAGG ...

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scivola il corpo verso l'incavo lasciato dal mio sonno sul<br />

tuo tempo, e scorri sul mio respiro distratto pensieri da<br />

me ignorati, per sempre sconosciuti, tu, ricordati di<br />

averti con me quando lascerò il sogno che ti sta<br />

guardando.<br />

Angelo Andreotti<br />

LA FARETRA DI ZENONE<br />

Corbo Editore, Ferrara 2008, pp. 102, €<br />

15,00<br />

Illustrazioni di Riccardo Biavati<br />

È un libro dall’impostazione<br />

originale e azzardata, dove poesia<br />

e prosa si danno la voce cercando<br />

di rinforzarsi attraverso le<br />

peculiarità delle loro differenti<br />

tavolozze espressive. Ne risulta una composizione<br />

leggera nella forma ma densa nei contenuti, incalzata<br />

da un ritmo serrato che alla fine rivela al lettore la sua<br />

realtà di lungo canto. Il senso della distanza, quindi il<br />

viaggio pronunciato in chiave esistenziale, è il grande<br />

tema di tutta l’opera, sulla quale incombe il terzo<br />

paradosso di Zenone: la freccia vola dall’arciere al<br />

bersaglio, ma resta immobile se pensata in riferimento<br />

allo spazio che occupa in un preciso istante. (Copertina)<br />

Il titolo si riferisce al paradosso di Zenone di Elea<br />

sulla freccia che, pur essendo in movimento, rispetto<br />

allo spazio che occupa e in quel preciso istante resta<br />

immobile. Le frecce sono i 70 tentativi dell’Autore, e il<br />

libro è la loro faretra. Sia chiaro, la freccia nella realtà<br />

vola, eppure...<br />

Questo libro nasce con le quartine iniziali, pensate<br />

come dei lampi. Una volta ultimate l’Autore ha sentito<br />

che in loro predominava l'elemento dell'aria, e la voce<br />

era femminile, allora ha scritto in prosa cercando la<br />

terra, e una voce maschile. Infine ha scelto l'illustratore,<br />

che frequenta un mondo simile al suo ma in modo<br />

diverso, oltre ad avere sapienza di segno e capienza di<br />

sentimento. (Testo elaborato in base de Una breve premessa<br />

dell’autore.)<br />

La verità si raccoglie a occhi chiusi<br />

perché finché c’è spazio<br />

non resta tempo<br />

per andare ovunque o lontano<br />

e neppure si resta vicini a noi stessi,<br />

che migriamo lungo le infinite vie di<br />

deserti che apriamo ogni qual volta<br />

cerchiamo il nostro senso, per poi dissolvere<br />

in fondo agli orizzonti che da<br />

qui non vediamo. La verità non è una<br />

meta, ma il percorso esatto della nostra<br />

imperfezione che ci porta a diventare<br />

ciò che siamo, pur sempre restando ciò<br />

che siamo stati. (pp. 30-31)<br />

Angelo Andreotti è nato nel<br />

1960, vive e lavora a Ferrara.<br />

Saggista e scrittore di cose d’arte<br />

(al suo attivo ha più di un<br />

centinaio di testi e decine di<br />

curatele di mostre), attual-mente<br />

dirige i Musei Civici d’Arte Antica<br />

della sua città.<br />

Tra le sue pubblicazioni si ricordano:<br />

Il maestro dei Mesi, Padova<br />

1987; La soglia dell’inaccessibile. Saggio attorno a Cézanne,<br />

Bologna 1995.<br />

nali in Italia e all’estero.<br />

Riccardo Biavati, l’illustratore<br />

del volume, dopo<br />

gli studi all’Accademia di<br />

belle arti di Bologna, si<br />

dedica all’insegnamento di<br />

discipline pittoriche presso<br />

l’istituto d’arte Dosso<br />

Dossi di Ferrara.<br />

Dagli anni ottanta, all’attività<br />

grafica si affianca<br />

quella della ceramica<br />

d’arte, con mostre perso-<br />

(N.d.R. vs. anche la rubrica Cocktail delle Muse gemelle.)<br />

Conny Stockhausen<br />

STOCKHAUSEN<br />

Damocle Edizioni, 2009, pp- 88 € 10,00<br />

«allora potresti immaginare i<br />

[lineamenti del dolore<br />

e tutti quei sogni ininterrotti.<br />

segnare il confine dell'isola con un<br />

[gesso bianco.<br />

come fosse la sagoma di un morto.<br />

ma non un vero e proprio omicidio,<br />

[sarebbe più qualcosa di interiore.<br />

Konrad "Conny" Stockhausen ha esordito con la raccolta<br />

di poesie La vertigine di Marilyn, poi tradotta in lingua tedesca<br />

Im taumel: Marilyn; ha pubblicato altri libri di poesie, La<br />

primavera è arrivata in autunno (Finalista Premio Carver<br />

2004), Al diavolo la morte l'amante l'amore e per i tipi di<br />

Pulcinoelefante Nella Stanza. Ha tradotto e curato l'edizione<br />

italiana di tutte le poesie di Elizabeth E. Siddal.<br />

46<br />

OSSERVATORIO LETTERARIO Ferrara e l’Altrove <strong>A<strong>NN</strong>O</strong> XIV <strong>–</strong> <strong>NN</strong>. <strong>73</strong>/<strong>74</strong> <strong>MARZ</strong>.-<strong>APR</strong>./<strong>MAGG</strong>.-GIU. 2010

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