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Osservatorio letterario ANNO 14. – NN. 73/74 MARZ.-APR./MAGG ...

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11<br />

JACOB E WILHELM GRIMM, Biancaneve, in GRIMM, Fiabe, I, cit.<br />

p. 306.<br />

12<br />

VIRGINIA WOOLF, La signora nello specchio, in GUIDO DAVICO<br />

BONINO (a cura di), Io e l’altro. Racconti fantastici sul Doppio,<br />

Torino, Einaudi, 2004, p. 3<strong>14.</strong><br />

13<br />

VIRGINIA WOOLF, La signora nello specchio, in DAVICO BONINO<br />

(a cura di), Io e l’altro, cit. pp. 309 e 3<strong>14.</strong><br />

14<br />

FRANCA MINUZZO BACCHIEGA, Il doppio, cit. p. 18.<br />

15<br />

MAURIZIO BETTINI, Il ritratto dell’amante, Torino, Giulio<br />

Einaudi Editore, p. 57.<br />

16<br />

MAURIZIO BETTINI, Il ritratto dell’amante, cit. p. 59.<br />

17<br />

GUY DE MAUPASSANT, La morta, in MAUPASSANT, Racconti<br />

fantastici, a cura di GIUSEPPE LIPPI, Milano, Mondadori, 2008,<br />

pp. 196-97.<br />

18<br />

CAMILLO BOITO, Il Demonio muto, in BOITO, Senso. Storielle<br />

vane, a cura di RAFFAELLA BERTAZZOLI, Milano, Garzanti, 1990,<br />

p. 330. La novella è apparsa per la prima volta in Senso.<br />

Nuove storielle vane, Milano, Treves, 1883.<br />

19<br />

ARRIGO BOITO, Iberia, in BOITO, Opere letterarie, a cura di<br />

ANGELA IDA VILLA, Milano, Otto / Novecento, p. 188. La novella<br />

è apparsa per la prima volta in «Strenna italiana pel 1868»,<br />

Milano, 1868.<br />

20<br />

EDGAR ALLAN POE, William Wilson, in POE, Opere scelte, a<br />

cura di GIORGIO MANGANELLI, Milano, Mondadori, 1991, p. 310.<br />

21<br />

GUIDO DAVICO BONINO, Introduzione a FEDOR DOSTOEVSKJI, Il<br />

sosia, in DAVICO BONINO, Essere due, cit. p. 2<strong>74</strong>.<br />

22<br />

MARCO ALESSANDRINI, Vedere il sosia. Le emozioni come<br />

Doppio impensabile, Roma, Edizioni Magi, 2003, p. 52.<br />

23<br />

OTTO RANK, Il doppio: il significato del sosia nella letteratura<br />

e nel folklore, Milano, SugarCo Edizioni, 1994, p. 26.<br />

24<br />

FEDOR DOSTOEVSKJI, Il sosia, in DAVICO BONINO (a cura di),<br />

Essere due, cit. p. 292.<br />

25 OTTO RANK, Il doppio, cit. p. 20.<br />

Angela Fornacciari<br />

Nota della Redazione: La Dr.ssa Angela Fornacciari «è<br />

neolaureata in Lettere presso l'Università di Verona. Questo<br />

articolo è estratto dalla sua bella tesi sulla Scapigliatura» -<br />

annota il mittente, Prof. Giuseppe Chiecchi Università degli<br />

Studi di Verona Facoltà di Lettere e Filosofia Dipartimento di<br />

Linguistica, Letteratura e Scienze della Comunicazione nella<br />

lettera d’accompagnamento. La Redazione ringrazia il<br />

professore per l’invio di questo articolo scegliendo<br />

l’<strong>Osservatorio</strong> Letterario.<br />

«BUTTARSI NELLA VITA» E AMERICAN DREAM:<br />

H. C. BUKOWSKI<br />

Poetica dell’hic et nunc, in scia all’intera lirica<br />

moderna, la riflessione meta-artistica bukowskiana<br />

verte sul riconoscimento dell’esistenza d’una relazione<br />

feedback tra arte e vita, offrendosi come osservazione,<br />

riordino, narrazione disinteressati di materiali e settori<br />

ordinari («quotidianeità») dell’esistenza; è indicativa<br />

un’asserzione della Pivano: «Bukowski non si stanca di<br />

riproporre il suo mondo di derelitti e diseredati in una<br />

poesia cruda e scarruffata intonata alle esperienze<br />

cantate. Non è neanche una poesia di protesta o di<br />

denuncia […] La sua chiave, si sa, è la vita; ma un<br />

certo tipo di vita, la vita dell’orrore e del disgusto».<br />

Oltre ad una massiccia dose di relativismo<br />

contestualista, nella interessante lettera ad Ann<br />

Bauman (1963) Bukowski innesca senza remore una<br />

violenta carica eversiva antiformalistica ed anti-<br />

accademica: «Non prendere mai l’Arte come uno<br />

specchio sacro. C’è ben poca giustizia, e questo è vero<br />

per tutti i secoli. Le nazioni più onorevoli non<br />

sopravvivono per il coraggio, né i secoli lasciano<br />

sopravvivere fino a noi gli artisti migliori. Tutto dipende<br />

dal caso, tutto è merda, tutto è rumore dei venti»; sulla<br />

scelta bukowskiana di «buttarsi nella vita» influisce una<br />

certa insofferenza verso la c.d. burocrazia della cultura,<br />

rea di nutrire e dilatare a dismisura i miti dell’american<br />

dream. E’sintomatica di tale scelta la chiusa di The<br />

Kenyon Review and the other matters, nella sua<br />

veemente, triste, anti-accademicità, dove il «buttarsi<br />

nella strada», «buttarsi nella vita», contro l’essenza di<br />

«shield of learnedness» delle riviste accademiche nate<br />

all’ombra della cultura istituzionale (Kenyon Review), è<br />

unica arma di resistenza dell’artista in rivolta («I was<br />

lower class, depraved, a spectacle, a dissolute slave»)<br />

verso l’american way of life. L’accusa rivolta<br />

all’Accademia di distanziarsi dalla vita reale,<br />

sconnettendo il binomio arte/vita e rinchiudendosi in<br />

«their snobby word play», è sostenuta da intensi<br />

richiami <strong>–</strong> dal colore tutto analitico- alla chiarezza e alla<br />

schiettezza della scrittura, nei versi di Gothic and etc.:<br />

«[…] the students want it to be mysterious and<br />

important/ I want it to be easy./ Which is what it is<br />

[…]»; secondo Bukowski l’uso stesso del termine «Art»,<br />

sacralizzato e reso astratto con l’ausilio della maiuscola,<br />

nelle scuole d’arte, nelle accademie, nei centri di<br />

burocrazia culturale, denota un totale scollamento<br />

dell’arte dalla «quotidianeità». Questa situazione è<br />

evidente nei versi di Art class, in cui il nostro autore<br />

rivendica una concezione dell’arte non dischiusa all’hic<br />

et nunc («[…] Art is a fairly dirty word used by a large<br />

number/ of people hiding behind walls of themselves;/<br />

I’m afraid I’m a shit and I prefer it that/ way. That’s all<br />

right […]») o nei versi critici di The Replacements, dove<br />

costui delinea ristrettezza ed inconsistenza delle<br />

modalità accademiche di trasmissione della cultura<br />

(«[…] Now our moderns/ lecture at universities/ in tie<br />

and suit,/ the little boys soberly studious,/ the little girls<br />

with glazed eyes/ looking/ up,/ the lawns so green, the<br />

books so dull,/ the life so dying of/ thrist […]»). Per<br />

Bukowski l’interruzione brutale della relazione feedback<br />

tra arte e vita, attuata dalle strutture della cultura<br />

istituzionale (Accademia) in vista della conservazione e<br />

dell’avvallo dei valori dell’american dream, è uno dei<br />

tanti mezzi di controllo e dominanza della moderna<br />

società americana sulla volontà sovrana dell’americano<br />

medio, da combattere mediante l’uso drammatizzato<br />

d’una weltanschauung/ poetica dell’hic et nunc.<br />

L’UMANESIMO GIURIDICO DI SOCRATE<br />

Ivan Pozzoni<br />

- Villasanta (Mi) -<br />

La ricerca in Socrate <strong>–</strong> a detta di Platone- è ciò che<br />

unisce ambiti della conoscenza e della morale / diritto<br />

all’interno di un contesto semantico in cui il termine<br />

«filosofare» intenda condurre a termine una missione<br />

esistenziale (virtuosa), concreta e disinteressata,<br />

indirizzata a ottenere conoscenza e virtù individuali<br />

(Socrate) e collettive (Platone) 1 , uscendo dai territori<br />

80<br />

OSSERVATORIO LETTERARIO Ferrara e l’Altrove <strong>A<strong>NN</strong>O</strong> XIV <strong>–</strong> <strong>NN</strong>. <strong>73</strong>/<strong>74</strong> <strong>MARZ</strong>.-<strong>APR</strong>./<strong>MAGG</strong>.-GIU. 2010

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