Osservatorio letterario ANNO 14. – NN. 73/74 MARZ.-APR./MAGG ...
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lei a Toscanini scritta poco prima di morire è di una<br />
straordinaria serenità: lo ringrazia per gli aiuti avuti<br />
nella<br />
carriera musicale e dice di attenderlo nel cielo.<br />
T era anticlericale e non frequentò più chiese dopo l’<br />
indigestione sofferta al conservatorio. Era tuttavia<br />
credente, sebbene parlasse quasi mai di questioni<br />
religiose. Portava nel taschino della giacca un crocifisso<br />
che gli fu posto nelle mani quando venne seppellito.<br />
Morì prossimo ai 90 anni, pochi giorni dopo la<br />
scomparsa del suo allievo prediletto Cantelli in un<br />
incidente aereo. Fu colpito da un ictus cui soccombette<br />
dopo una decina di giorni.<br />
L’ unico sacerdote con cui era in contatto e che molto<br />
stimava era don Gnocchi. Le figlie gli telefonarono<br />
chiedendo che venisse a confessare il padre, la risposta<br />
fu: non ne ha bisogno, ha fatto molto bene nella sua<br />
vita….<br />
Don Gnocchi, il cui assistente era don Giovanni<br />
Barbareschi, mio insegnante di religione, nominato da<br />
Israele giusto delle nazioni per avere salvato tanti e<br />
tanti ebrei portandoli oltre confine in Svizzera, e finendo<br />
poi anche lui in un campo di concentramento…don<br />
Gnocchi, con T., una delle poche grandi glorie dell’<br />
Italia del Novecento e, stranamente, non ancora<br />
santificato.<br />
Un 25 marzo del 1910, lo stesso giorno in cui nacque T,<br />
ma 43 anni dopo, nasceva a Saluzzo un’ altra gloria<br />
della musica italiana, Maria Maddalena, detta Magda,<br />
Olivero, ancora vivente ed attiva, voce per tre se non<br />
quattro generazioni. A lei è dedicata la prossima<br />
sezione.<br />
BUON COMPLE<strong>A<strong>NN</strong>O</strong>, SIGNORA DELLA LIRICA!<br />
Dalla Enciclopedia Le Muse, De Agostini, 1967, ecco tre<br />
soprani italiani del Novecento.<br />
ROSINA STORCHIO (Verona 1876, Milano 1945), esordì<br />
a Milano nella Carmen nel 1892. Giunta rapidamente ai<br />
grandi teatri, svolse una intensa carriera internazionale,<br />
cantando spesso anche in Italia. Dotata di una<br />
vocalità tipicamente lirico-leggera, dallo smalto delicato<br />
e dall’ argenteo purissimo colore, ella si dedicò a un<br />
repertorio assai vasto, destando gli entusiasmi più vivi<br />
nei ruoli intimistici (Mimì, Butterfly….) congeniali al suo<br />
temperamento. Fu interprete vibrante e appassionata e<br />
prestigiosa attrice.<br />
CLAUDIA MUZIO (Pavia 1892, Roma 1936) debuttò<br />
nella Manon di Massenet ad Arezzo. Fu ben presto alla<br />
Scala e in seguito nei più importanti teatri del mondo,<br />
ottenendo ovunque trionfali successi. Si distinse per<br />
fenomenale versalità, eseguendo un repertorio<br />
vastissimo che comprendeva le maggiori opere del<br />
genere lirico, lirico-spinto e drammatico. La vocalità,<br />
non fenomenale per volume, ma di impareggiabile<br />
fascino, era fra quella del soprano drammatico e quella<br />
del lirico spinto; sapeva tuttavia trarne qualunque<br />
accento, dalla più vibranti espressioni drammatiche all’<br />
accorato, struggente dolore. Non fu solo geniale<br />
interprete musicale, ma anche valorosa attrice.<br />
MAGDA OLIVERO (Saluzzo 1910) considerata fin dagli<br />
inizi di carriera nel novero dei maggiori soprani lirici del<br />
momento, si dedicò prevalentemente al repertorio<br />
verista. Declamato, fraseggio penetrante, toni morbidi e<br />
suadenti uniti ad una consumata arte scenica fanno di<br />
lei la più grande cantante-attrice verista della nostra<br />
epoca. La sua voce, un tempo molto estesa, è di smalto<br />
puro, capace di splendide filature e dorate mezze voci,<br />
resa più affascinante da una vibrazione che si accentua<br />
nei pianissimi.<br />
Il 25 marzo 1867 nasceva a Parma Arturo Toscanini,<br />
gloria della musica italiana nel Novecento. Il 25 marzo<br />
1910, esattamente 43 anni dopo, nasceva a Saluzzo<br />
Maria Maddalena, detta Magda, Olivero. A lei è<br />
dedicato, nell’ occasione del suo novantottesimo<br />
compleanno, questo articolo, per ricordare ai lettori una<br />
grande gloria della lirica italiana, anzi mondiale.<br />
Abbiamo iniziato con le brevi biografie di due<br />
grandissimi soprani della generazione precedente a<br />
quella della Olivero, la Storchio e la Muzio, da lei non<br />
conosciute personalmente, sulla base delle seguenti<br />
connessioni, sebbene alquanto tenui:<br />
- Rosina Storchio, per molti anni amante di<br />
Toscanini, da cui ebbe un figlio (invalido grave, morì<br />
adolescente), una volta lasciate le scene si dedicò alla<br />
cura dei bambini del Cottolengo di Milano; viveva in<br />
corso Magenta 68, quasi di fronte a dove ora vive la<br />
Olivero….<br />
- Claudia Muzio, quasi senza rivali come soprano ed<br />
usa a recarsi al teatro su una carrozza coperta di rose<br />
bianche e trainata da cavalli bianchi, fu chiamata<br />
“divina” da Eugenio Montale, il grande poeta premio<br />
Nobel e raffinato critico musicale. Nel libro Stelle della<br />
lirica di Stinchelli, l’ animatore della trasmissione radio<br />
La Barcaccia, prima pubblicato in USA e poi in Italia, fra<br />
circa 300 cantanti esaminate, unica ad essere da lui<br />
chiamata “divina” è la Olivero.<br />
Potremmo anche ricordare come Tullio Serafin<br />
affermasse, prima del debutto della Olivero, che fra i<br />
cantanti ci sono tre miracoli, Caruso, Titta Ruffo e la<br />
Ponselle; fra gli altri ce ne sono di bravi. Forse Serafin<br />
avrebbe più tardi aggiunto Scialiapin e la Olivero, alla<br />
quale disse, preparandola per l’ Adriana Lecouvreur al<br />
suo ritorno alle scene, lei è sempre il numero uno. E<br />
quando la Olivero, passati i cinquanta anni, iniziò le<br />
tournée in USA con enorme successo, la Ponselle si era<br />
ormai ritirata e non viveva dove lei cantò. Ma la ascoltò<br />
alla radio e le telefonò per dirle il suo apprezzamento.<br />
Questo articolo nasce in primis per ricordare una delle<br />
glorie della lirica italiana, la cui altissima arte non è<br />
stata giustamente valorizzata dai media, interessati<br />
molto di più al caso Callas ed alla pretesa ostilità fra<br />
costei e la Tebaldi, e poi da una memoria personale:<br />
quando ragazzino decenne al secondo anno di studio<br />
del pianoforte, incuriosito dagli spartiti di opere che<br />
trovavo fra i libri sopravvissuti alla bomba che distrusse<br />
la casa dei nonni, chiesi chi fossero i più grandi<br />
cantanti, questa fu la risposta di mia madre: i tenori<br />
Tito Schipa e Beniamino Gigli, i soprani Renata Tebaldi<br />
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OSSERVATORIO LETTERARIO Ferrara e l’Altrove <strong>A<strong>NN</strong>O</strong> XIV <strong>–</strong> <strong>NN</strong>. <strong>73</strong>/<strong>74</strong> <strong>MARZ</strong>.-<strong>APR</strong>./<strong>MAGG</strong>.-GIU. 2010