Tovazzi diario 5 1801-1809 - Provincia Tridentina
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pensione. Si conservano le biblioteche, gli archivi, e tutti i depositi di libri e manoscritti esistenti<br />
nelle badie di Montecassino, della Cava di Monte Vergine, e la loro custodia viene affidata a 50<br />
monaci scelti, ed incaricati di far conoscere le opere, che possano interessare le arti e le scienze,<br />
e particolarmente la storia del regno. Si stabiliranno 3 ospizi, uno nella Certosa della Padula,<br />
l'altro in Campotenese, ed il terzo nel Piano di Cinquemiglia sulla strada degli Abbruzzi. Gli<br />
Ordini soppressi sono i Cassinesi, gli Olivetani, i Celestini, e Verginiani, i Certosi, i<br />
Camaldolesi, i Cisterciensi e i Bernardoni. Quest'è la gratitudine del mondo ai serviggi prestati<br />
dai monaci per secoli bassi.<br />
Un avvenimento sinistro nato nei primi di questo mese eccitò un grande scompiglio nel<br />
convento di s. Marco degli Agostiniani. Due Religiosi di quel convento l'uno de' quali è<br />
abitualmente pazzo e l'altro fu per lungo tempo vagabondo, scrissero al sovrano una lettera di<br />
calunnie contro il loro proprio convento, accusando i Religiosi sopra 50 punti, fra i quali v'era,<br />
che avea o venduta l'argenteria della chiesa per farsi un privato peculio. Venne tantosto una<br />
lettera fulminante al Conte presidente Welsperg, con ordine espresso, che debba senza dimora<br />
sottoporre ad un esame rigoroso quei Religiosi, i quali chiamati provarono l'insussistenza e<br />
falsità delle accuse, ed a quella dell'argenteria risposero, che se l'aveva alienata e venduta ciò si<br />
fu per soddisfare ai debiti di cui era aggravato il convento e per addobbare la sagrestia e<br />
proveduta di molti capi necessari. Fu dunque istituito processo ed il presidente promise a quel P.<br />
Priore Barisella di Tuenno, che a suo tempo saprà castigare l'atroce fatto dei due Frati, Ho<br />
inteso, che il presidente nella mentovata lettera fu autorizzato di passar tantosto, se volesse, alla<br />
soppressione del convento, altrimenti questa sarebbe riservata a tempo più opportuno. Qui si<br />
verifica quel detto della Scrittura: Filii matris meae pugnaverunt contra me.<br />
È venuto l'ordine, che anche ai predicatori impiegati in questa Quaresima non debba esser<br />
somministrato dal pubblico alcun onorario, onde il predicatore di Trento, che per l'addietro<br />
riceveva 90 fiorini dal castello e 30 dal Magistrato, fu forzato a procacciarsi questuando il suo<br />
mantenimento. Fu perciò istituita una questua in danaro dai signori della città. Fu intimato<br />
nell'ordine al Magistrato che se volesse somministrare al predicatore i 30 fiorini, questi non gli<br />
verranno in alcun conto abbonificatti. Si riscossero da questa questua cinque fiorini più del<br />
solito.<br />
15 marzo 1807<br />
Li 15, domenica di Passione siamo stati alla solita processione della santa Spina in N° 17<br />
compreso il P. Predicatore della cattedrale col suo compagno.<br />
19 marzo 1807<br />
Li 19 furono consegnati al P. Guardiano due ordini emanati da Innsprugg li 28 febbraio e<br />
sottoscritti da questo giudizio provinciale di Trento li 15 del corrente, in uno s'ingiunge al P.<br />
Guardiano di dover dare entro il termine di otto giorni incominciandosi dai 15, una specificata<br />
relazione dei Religiosi di questo convento di s. Bernardino, indicando i loro rispettivi uffizi, la<br />
capacità, gli studi e la condotta. Nel secondo si ricerca 1. Quale biblioteca esista in questo<br />
convento. 2. Qual sia il locale e quale istituto abbia, 3. Qual personale sia incaricato della<br />
direzione di questa. 4. Se esista qualche fondo, o in caso quale, e di qual importo per arricchirla<br />
di nuove opere. 5. Se esistano, ed in caso quali rarità tipografiche, e manoscritti di qualche<br />
merito, e 6. In quali classi questa raccolta di libri sia specialmente ben fornita, oppur mancante.<br />
In una lettera scritta da Roma dal P. Procuratore generale de' Riformati Luigi da Roccapriora ho<br />
inteso, che il Generale della Congregazione della Fede di Gesù Paccanari dal Borgo sia stato<br />
condotto da Spoleti alle carceri del Santo Officio, non si sa precisamente il perché la sua<br />
Compagnia quasi del tutto dispersa, e l'arciduchessa sorella dell'imperadore austriaco dimorante<br />
in Roma, che tanto aiuto avea prestato al Paccanari, venne da due commissari austriaci<br />
sottoposta ad amministrazione, e costretta a ritornarsene a Vienna.<br />
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