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Tovazzi diario 5 1801-1809 - Provincia Tridentina

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La Gazzetta di Rovereto dei 25 porta in data di Parigi dei 7 dicembre un articolo consolante sui<br />

grandi progressi che fa la nostra ss. cattolica religione nei paesi delle Indie. Dice, che nella sola<br />

diocesi di Verapoly contano 35 mila fedeli, che questi celestiali vantaggi ed avanzamenti<br />

spirituali contano l'epoca del 1793, poiché da questo tempo la religione cattolica divenuta<br />

sempre più florida in quelle contrade; e tuttociò si dee alle premure dei sacerdoti europei<br />

perseguitati e rifugiati nelle Indie che cercavano di alleviare le loro disgrazie convertendo delle<br />

selvaggie popolazioni, e rendendo in tal guisa un nuovo omaggio alle sante verità ch'erano state<br />

la sorgente delle loro persecuzioni. Dice, che i governi infedeli fanno di tutto per d'istornare<br />

gl'indiani dal abbracciare la cattolica religione, non sono però i catecumeni perseguitati, quando<br />

hanno cangiato di religione; che si cerca sempre più di purificare i riti religiosi. Le Provincie di<br />

Travancore e di Cochin sono governate spiritualmente da un arcivescovo, e da due vescovi;<br />

l'arcivescovo di Cramganore e il vescovo di Verapoly sono sotto la giurisdizione del primate di<br />

Goa, ma il vescovo di Cochin non rende conto che al Papa, e non può essere censurato che dalla<br />

propaganda di Roma; in queste Provincie si trovano tre conventi di Carmelitani. Siccome la<br />

Compagnia inglese delle Indie fa delle opposizioni a codesta propagazione temendo che i<br />

convertiti cattolici in occasione di qualche guerra non si uniscano agli invasori della stessa<br />

religione per distruggere l'influenza e gli stabilimenti inglesi nelle Indie, così saranno dal<br />

Governo britannico spediti dei missionari anglicani per bilanciare il successo de' missionari di<br />

Roma. La dolcezza e la persuasione, e non la forza saranno in tali casi le armi dei cattolici.<br />

La Gazzetta trentina dei 22 in data di Firenze degli 11 dicembre preannunzia che per un trattato<br />

conchiuso tra sua maestà il re di Spagna e sua maestà imperiale Napoleone, è stato ceduto il<br />

regno di Etruria a sua maestà imperiale l'imperadore de' francesi, e re d'Italia; che il re Carlo<br />

Lodovico di Etruria verrà indennizzato altrove.<br />

ANNO DI GESÙ 1808.<br />

1 gennaio 1808<br />

Il primo si diede principio in questo convento ad eseguire il regolamento proposto dal Governo<br />

sopra le funzioni ecclesiastiche. Questo contiene per i Regolari di celebrare tutte le Messe<br />

all'altar maggiore, ed una simultaneamente ad un altar solo laterale; nel recitare il vespro sempre<br />

a porte chiuse. Permette ogni giorno di cantare una sola Messa conventuale. Vengono soppresse<br />

le prediche e discorsi e le altre funzioni nelle quali si espone il ss. Sagramento.<br />

4 gennaio 1808<br />

Li 4 ritornò in Trento sua maestà il re di Baviera nostro sovrano colla regina alle 11 e mezzo di<br />

mattina; non si fermò, che un brevissimo tempo per cambiare i cavalli, e così deluse le speranze<br />

dei signori trentini della Guardia civica, i quali sulla fiducia della reale dimora di qualche giorno<br />

aveano fatto de grandi e splendidi preparativi, ed ideate delle dispendiose solennità. In castello<br />

per comando del Conte Welsperg presidente fu adornato con molti damaschi, luminare ecc. il<br />

salone, ed allestita una grande copia di vivande. Il re suddetto prese alloggio a Rovereto in casa<br />

del signor Gio. Pietro Fedrigotti, ed ivi pernottò, donde verso le ore otto s'avviò verso Trento;<br />

farà la stazione in Bolgiano, e poi in Innspruck,<br />

5 gennaio 1808<br />

Li 5 alle ore dodici arrivò pure sua altezza reale il principe ereditario Carlo Lodovico di<br />

Baviera, e senza scendere di carrozza proseguì cambiati i cavalli il viaggio verso Bolgiano.<br />

Verso la metà di questo mese con un ordine venuto dal Circolo venne ordinato al <strong>Provincia</strong>le di<br />

dichiarare con qual autorità egli abbia percepito la carità del sale nel decorso anno 1807 e che da<br />

qui innanzi non ne conseguirà più senza allegare autentici documenti di siffatta concessione.<br />

Abbiamo nell'archivio provinciale un documento autentico dell'anno 1745 di Maria Teresa, con<br />

cui confermando gli altri decreti emanati a quest'oggetto del sale dai precedenti Cesari, concede<br />

a suo beneplacito la carità del sale; ne fu fatta una copia, e questa venne legalizzata dal Circolo.<br />

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