Tovazzi diario 5 1801-1809 - Provincia Tridentina

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contrario il colonnello Hiller, e che l'arciduchessa d'Insprugg ha detto, che ai trentini non poteva toccare un peggiore ministro. 10 novembre 1805 Li dieci, domenica, nel Duomo non vi fu predica; perché si suppose, che venissero i francesi dalla Valsugana. Non vennero perché andarono verso Feltre. Sono già in Riva, ma pochi. Anzi l'avviso, che fossero in viaggio verso Trento fu falso, e dato da un impostore, che si spacciò per commissario de' francesi. nell'Ausugio, e fece scrivere al Magistrato di Trento il signor Felice Dordi borghigiano. Il Magistrato fece preparare del pane, ed altro per riceverli, e mandò loro incontro. Oh quante falsità vengono spacciate! Andarono loro incontro sino a Levico il signor Aquila, ed il sig. Mersi. In Trento per custodia de' magazzini infestati da ladri, furono destinati circa cinquanta uomini di guardia, nobili e plebei, ma senza divisa. Li francesi furono anche in Tione. 16 novembre 1805 Nella sera de' sedici ho inteso, che li francesi sono in Vienna, e che stanno qui a Trento nel giorno 18 del corrente. 17 novembre 1805 Nel giorno 17 in Trento fu arrestato dalla polizia un sedicente commissario francese, ch'esigeva contribuzioni. 20 novembre 1805 Nel giorno 20 di buon mattino furono il Trento molti soldati todeschi, partiti iersera da Bolzano dopo d'avere scacciati di là li francesi, venutivi da Bressanone ai sedici del corrente. Subito misero le guardie ad exitus viarum, perché niuno andasse in giu. E quindi fu ributatto anche il nostro Terziario fra Mansueto inviato per Roveredo. Il predetto commissario falso fu condotto in ferri al comandante todesco alloggiato all'Europa. Li detti soldati sono Rohanisti. Nella sera alle otto vennero 40 soldati a chiedere quartiero nel nostro convento. Attesa l'ora importuna non fu loro aperto, benché abbiano suonato smoderatamente alla porta. Altri bussarono al convento lastano; ma parimente non fu loro aperto. 21 novembre 1805 Nella mattina de' 21 furono via da Trento tutti li soldati, instradati per Bassano. Ebbero seco dei soldati francesi prigionieri, ed anche il suddetto commissario per fucilarlo in Pergine, giacché li trentini hanno impedito, che fosse fucilato in Trento. Dicono, che chiamossi Angelo Bertoldi da Pescantina, altri da Valle di Cavrino, ch'è lo stesso. 22 novembre 1805 Nella sera de' 22, venerdì giunsero da Bolzano a Trento molti soldati francesi, con un colonnello. Anche i borghigiani pregarono, che il detto commissario non fosse fucilato presso di loro. Fu fucilato presso Primolano. 23 novembre 1805 Nel giorno23, sabato, fra Pietro chiamato and. ad assistere il signor Conte Vincenzio Consolato. Ritornò al convento li 27 di sera, perché il Conte morì nella notte preceduta. 26 novembre 1805 Li 26, martedì con 4 carrozze, accompagnati da soldati di cavalleria, sono partiti da Trento per Bolzano ecc. dieci nobili cittadini come ostaggi, cioè il barone Giambattista Trentini canonico, in vece del di lui padre barone Sigismondo acciaccato; il Conte Prospero Sardagna, genero del detto baron Sigismondo; il Conte Pietro Sizzo. Il Conte Prato figlio del Conte Vincenzo. Il 74
Conte Andrea Salvetti. Il barone Giambattista Salvadori. Il Conte Gio. Pietro Giovanelli. Il Conte Paride Saracini. Il Conte Giambattista Manci. Il nobile Mersi. Il Manci fu tolto in vece d'un Conte Consolati, perché il di lui padre fu in agonia. Innanzi di loro furono mandati a Bolzano dal Magistrato civico il sig. dottore Federico Aquila, ed il sig. ex Pretore Luigi Chelucci contro le pretensioni del colonnello francese comandante in Trento. L'Aquila è ritornato a Trento li 27 novembre. Gli altri nel giorno 29. Li trentini dovettero pagare di contribuzione 10 mila fiorini, ed i roveretani 8 mila. 29 novembre 1805 Nella sera de' 29 sono partiti per Bolzano tutti li francesi, ch'erano in Trento, e subito dopo fu riaperta la porta nuova. Così ho inteso. 1 dicembre 1805 Nel primo giorno di dicembre in s. Maria Maggiore di Trento predicò il nostro P. Giangiuseppe, dopo che tralasciò più prediche per la caduta del vòlto 124 . Nel medesimo giorno vennero da Pergine a Trento cinquecento soldati francesi di cavalleria. Li predicatori nostri avventuali sono: Trento nel Duomo, il P. Vicario Vito Antonio. Trento s. Maria, il P. Giangiuseppe. Cognola, il P. lettore Illuminato. Romagnano, il P. Giangiacomo Vicario di Mezzolombardo. Povo, il P. Custode Pietro Paolo. Aldeno, il P. Leonardo, stando in Aldeno. S. Michele, il P. <strong>Provincia</strong>le stando in Mezzolombardo. Gardolo predica quel curato nuovo. 2 dicembre 1805 Li due dicembre sono venuti a Trento molti soldati francesi di fanteria dall'Italia. 10 dicembre 1805 Li dieci è venuta nel convento la prima neve, ma poca. 11 dicembre 1805 Gli undici sono partiti da Trento molti francesi verso Pergine; essendo andato contra di loro a Gorizia per accusarli al generale Massena il sig. Luigi Chelucci mandato dal Magistrato consolare di Trento, col Conte Bartolo Bortolazzi quondam Lodovico. 13 dicembre 1805 Li tredici sono partiti da Trento verso Pergine tutti gli altri soldati francesi. 14 dicembre 1805 Li quattordici ho inteso, che fu conchiusa la pace tra la Francia e l'Austria, cioè che si sono fatti li preliminari. 20 dicembre 1805 Li venti è partito da Trento il sig. Chelucci per l'Italia, mandato dal Magistrato di Trento al viceré d'Italia Eugenio. 124 *Volta. 75
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