Tovazzi diario 5 1801-1809 - Provincia Tridentina
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Fratelli<br />
F. Silverio Cramerotti di Villa<br />
F. Maoro Gottardi di Seregnano<br />
F. Massenzo Dallapè di Cavedine<br />
F. Gian Maria Montagnoli Terziario<br />
4 maggio <strong>1809</strong><br />
Li 4 attesa la certa notizia che un Corpo francese forte di 3 in 4 milla uomini s'avvicinava a<br />
Trento dalla parte di Roveredo, la picciola guarnigione di Trento s'appigliò tantosto al partito di<br />
ritirarsi, come infatti eseguì con buon ordine sotto la condotta del sig. tenente colonnello Conte<br />
di Leiningen, il quale con sorprendente coraggio aspettò in tale vicinanza il nemico, che sul<br />
ponte della Fersina rimase leggermente ferito in una spalla da una palla di fucile. Indi ritiratosi<br />
egli pure colla sola scorta di due dragoni a cavallo fece chiudere con forte catenaccio la porta di<br />
s. Croce. Comparvero sul momento i francesi condotti dal generale italiano Rusca; s'avviano<br />
alla porta della città e trovandola chiusa sparano il cannone e rompono il catenaccio con una<br />
granata di obizzo 162 , la quale spalancò incontinente la porta. La poca cavalleria insegue gli<br />
austriaci e ne fa parecchi prigionieri di guerra, ma riesce al Conte Leiningen di scappare dalle<br />
mani del nemico, preservato mirabilmente dal fuoco, che faceva sopra di lui. I francesi erano<br />
forti di 40.000 uomini; aveano 6 in 7 pezzi di cannone. Giunsero in città alle cinque incirca della<br />
sera, e sul momento distribuirono i loro picchetti. Spacciarono il bollettino della famosa vittoria<br />
riportata da Napoleone presso Ratisbona, e ne fecero fare un ristampa in Trento. La notte<br />
seguente partirono quietamente alla volta del Borgo, e calare quindi a Bassano, ed altri a Feltre.<br />
5 maggio <strong>1809</strong><br />
Li 5 ritornano in città pochi austriaci sotto la condotta del Leiningen, il quale essendo adirato<br />
contro li trentini minacciava il saccheggio per motivo di certi ostacoli accidentalmente opposti<br />
nella contrada di s. Martino alla di lui ritirata; ma una deputazione della città composta dal<br />
Conte Arbogasto Thunn e di tre altri graditi soggetti lo convinse dell'innocenza della città, e<br />
placò in maniera, ch'entrato pubblicò in istampa la sua soddisfazione e contento per il contegno<br />
usato dalla città. Ritornarono pure in Trento diversi corpi di Massa e specialmente tedeschi ed<br />
austriaci; contro di questi ultimi sparlarono moltissimi trentini, benché in sostanza<br />
immeritamente. Si ha saputo, che i francesi chiesero ed ottennero dai borghiggiani qualche<br />
centinaio di fiorini in contante e secoloro condussero in ostaggio alcuni de' principali signori del<br />
paese, i quali in seguito collo sborso di notabile quantità di danaro furono rilasciati.<br />
Gli austriaci vedendosi padroni della città, pensarono a fortificarla specialmente nel castello. Si<br />
fecero quindi de' buchi nelle muraglie della piazza detta dei Leoni verso la strada di Pergine, per<br />
collocarvi li cannoni; si fornì di vettovaglie e si postarono due cannoni sulla vecchia torre ecc.<br />
8-10 maggio <strong>1809</strong><br />
Gli 8, 9 e 10 giorni delle Rogazioni non si fece la processione alle solite stazioni per il bisbiglio<br />
cagionato in città dalla grande moltitudine de' contadini armati.<br />
15 maggio <strong>1809</strong><br />
Li 15 il P. <strong>Provincia</strong>le ricevette dalla Curia ecclesiastica l'ordine seguente:<br />
Nos Ioan. Franciscus Comes de Spaur Dominus Flavoni, Valer, Fay et Zambanae, archidiaconus<br />
ac Canonicus huius ecclesiae cathedralis et in spiritualibus Vicarius generalis Tridenti.<br />
Admodum Rev. Pater<br />
Iuxta clementissimum mandatum imperialis regiae commissionis aulicae datum die 28 huius,<br />
hodie huic Ordinariatui communicatum cessant omnes leges ecclesiasticae publicatae a regio<br />
bavarico regimine, et sacrae functiones eo ipso ordine habendae sunt, quo in Tyroli ante<br />
regiminis mutationem anno 1805 habebantur.<br />
162 *Obice.<br />
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