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Tovazzi diario 5 1801-1809 - Provincia Tridentina

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28 dicembre 1802<br />

Li 28 ha prima piovuto e poi nevicato sino alla notte grossamente.<br />

31 dicembre 1802<br />

Li 31 venerdì dopo il pranzo anticipato il nostro P. Giannantonio di Moena è andato in Garniga<br />

per farvi da curato sino ai tre del prossimo gennaio, accompagnato da un ambasciatore<br />

straordinario della Repubblica di Garniga, e ad istanza di questi Padri Somaschi,<br />

nominatamente dal Padre Luigi Zambaiti di Trento, perché ieridì cacciato dispettosamente dal<br />

popolo è partito da Garniga don Antonio Cont di Pedersano curato intruso cola forza sbiresca da<br />

sua eccellenza Conte Francesco di Lodrone dinasta. Dicesi, e fu detto più e più volte, che<br />

specialmente le donne abborrirono il detto curato, e che da loro fu battuto e bastonato (ma<br />

questo da altri si nega). Che li garnigani protestarono di non voler ascoltare la di lui Messa, e di<br />

morire anche senza sacramenti piuttosto, che riceverli da lui. Ch'egli acquistò degli amici, e dei<br />

voti simoniacamente, e con regali. Un curato ha detto in presenza mia nell'agosto, che non<br />

solamente è indegno della cura d'anime, ma eziandio del sacerdozio. Egli trattò aspramente li<br />

garnigani, perché si vide spalleggiato dalla potenza dinastica. Ora il Conte Francesco è partito<br />

per Vienna. Per altro sembra molto strano, che un soggetto tale venga tollerato dall'Officio<br />

spirituale. Questa ha paura del dinasta. Il P. Gio. Antonio è ritornato al convento nella sera de' 4<br />

essendo capitati in Garniga i due Somaschi iersera; de' quali è confessore il solo P. Sola. Dopo il<br />

ritorno di essi a Trento il paese restò senza verun sacerdote, onde per far battezzare un fanciullo<br />

convenne portarlo in un altro paese. Fu chiesto per supplimentario il su detto P. Gio. Antonio;<br />

ma il P. Guardiano si ha giustamente scusato.<br />

Predicatori nostri quaresimali del 1803.<br />

Trento nel Duomo il P. Antonio Maria Basilisco da Rovigno della <strong>Provincia</strong> veneta, col F.<br />

Marino.<br />

Gardolo, il P. Guardiano Davide da Tiarno.<br />

Meano, il P. lettore Filippo da Metztodeco.<br />

Ravina, e Romagnano, il P. Gasparo da Campo.<br />

Albiano, il P. Gio. Antonio da Moena.<br />

Borgo, il P. Giuseppe Maria da Pradazzo<br />

Cavalese, il P. Pietro Paolo da Roncegno<br />

Cles, il P. Guardiano Vito Antonio di Cles<br />

Castelnuovo, il P. Guardiano Massimo di Volano<br />

S. Felice di Garduno, il P. Pietro Damiano<br />

Levico, il P. lettore Sisinnio Maria da Sanzeno<br />

Lomaso, il P. Giuseppe Antonio da Cles<br />

Mechel, il P. Giangiacomo da Tiarno<br />

Mezlombardo, il P. Francesco Maria da Panchiato 29<br />

Meztodesco, il P. Ignazio da Trento<br />

Moena, e Pradazzo, il P. Vicario Ilario dai Bampi 30 .<br />

S. Michele ad Adige, il P. Geremia da Borgo.<br />

Noriglio, niun Frate.<br />

Nomi, il P. Carlo Felice.<br />

Pinedo, il P. Romedio da Cles.<br />

Pressano, e Verla, il P. Stefano da Sfruzzo 31 .<br />

Roncegno, Il P. Vicario Attanasio da Sardagna.<br />

29 *Panchià.<br />

30 *Frazione di Civezzano.<br />

31 *Sfruz.<br />

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