Tovazzi diario 5 1801-1809 - Provincia Tridentina
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medesimi la sussistenza, si pensò a collocarli ne' predetti conventi. I due <strong>Provincia</strong>li nello stesso<br />
giorno si portarono a Roveredo per concertare coi Religiosi i mezzi opportuni per quest'affare.<br />
I Religiosi Conventuali di Riva sono in numero di otto, i Gerolimini dell'Inviolata sono<br />
sacerdoti N° 5, un cherico e due laici. L'asse di quest'ultimo convento, ch'è di fondazione della<br />
famiglia Madruzzo, fu computato ascendere a cento venti milla fiorini; sino alla determinazione<br />
della pensione ricevono i Gerolimini 20 fiorini al mese per cadauno.<br />
25 gennaio <strong>1809</strong><br />
Li 25 il sopranominato commissario Recla intimò la soppressione del convento degli<br />
Agostiniani detti Eremitani di Trento. Vi sono dieci sacerdoti, due laici, ed un altro laico non<br />
professo.<br />
I Religiosi di Brancolino non hanno veruna inclinazione di ricoverarsi ne' conventi nostri e dei<br />
Cappuccini; quindi distesero una supplica per aver un aumento di pensione, e vivere ove più<br />
loro piacerà. Alcuni però desiderano di rimanere in Brancolino per soccorso spirituale di quella<br />
picciola popolazione.<br />
In Trento fu eretto un casino di divertimento in casa dei Conti Festi. Gl'impresari procurarono<br />
un'associazione de' signori e signore di nobil nascita, la quale riuscì a seconda. Vi si contano fra<br />
gli associati alcuni sacerdoti, e professori del liceo. Vi è divertimento continuo di ballo, musica,<br />
gioco, lettura di gazzette ed altri libri moderni. L'ammissione costa fiorini 20. Che bella scuola!<br />
2 febbraio <strong>1809</strong><br />
Li 2 con ordine fulminante si spogliò nella cattedrale l'altare di s. Biaggio ornato secondo il<br />
consueto a festa, coll'esposizione della sagra reliquia a spese del sig. Beneficiato don Cescati;<br />
nel mentre, che un popolo numeroso ritrovavasi in chiesa per ricevere la solita benedizione della<br />
gola.<br />
Attesa l'occupazione fatta della casa vescovile dall'Offizio delle Finanze e del bollo, venne<br />
assegnato alla Curia ecclesiastica un appartamento nel convento de' PP. Agostiniani ora<br />
soppressi.<br />
15 febbraio <strong>1809</strong><br />
Li 15, primo giorno di Quaresima il sig. don Vincenzo Angeli diede principio alla predicazione<br />
nella chiesa cattedrale, perseverando tuttora il decreto di predicare ai Regolari. In questa prima<br />
predica pubblicò la seguente dispensa delle carni:<br />
Noi Giovanni Francesco Conte di Spaur etc. per gli affari spirituali Vicario generale di Trento.<br />
A vista della scarsezza di molti generi necessari al vitto, troviamo giusto per l'imminente sacra<br />
Quaresima l'accordare a questa diocesi la seguente dispensa.<br />
1. Permettiamo generalmente per questo tempo l'uso delle carni, eccettuato però<br />
2. Il venerdì e sabbato d'ogni settimana, il mercoledì delle Ceneri, e quello delle Tempora,<br />
come pure i tre ultimi giorni della settimana Santa.<br />
3. Si accorda anche per gli adulti la sera dei giorni dispensati il poter mangiare di grasso;<br />
con condizione però che chi è tenuto al digiuno rapporto alla quantità del cibo, non possa fare<br />
che la piccola collazione dalla Chiesa permessa, e non si violi il santo digiuno.<br />
4. È proibito il mangiar pesce promiscuamente coi cibi di grasso.<br />
Affinché però queste concessioni vengano compensate con altre opere pie, dovrà chiunque<br />
ne vuole profittare.<br />
1. Recitare all'occasione di ogni pasto di grasso 5 pater ed Ave.<br />
2. Per consiglio poi si avvisano i ricchi e benestanti d'abbondare a sollievo de' poveri,<br />
specialmente infermi, colle elemosine; e tutti in genere i fedeli d'accrescere le orazioni, la<br />
frequenza alle sante funzioni, la carità verso il prossimo, e le altre cristiane virtù, come pure a<br />
confessarsi, oltre il tempo pasquale, un'altra volta entro la sana Quaresima, o almeno sino alla<br />
Pentecoste inclusive.<br />
La presente sarà pubblicata in ogni parrocchia e cura dall'altare, ed affissa alla porta della<br />
chiesa.<br />
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