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Tovazzi diario 5 1801-1809 - Provincia Tridentina

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trovava alla testa de' tedeschi contadini il celebre Andrea Hofer Sandwirth. Egli era un vero<br />

spettacolo il vedere raccolta in città tanta gente tutta egualmente animata dallo stesso fervore di<br />

liberare la patria dai nemici della religione e del buon ordine. Da tutte le nostre montagne<br />

calavano per inseguire i francesi numerose schiere di contadini armati di schioppi, di scurri, di<br />

aste e perfino di grossi bastoni. La sola città di Trento e Roveredo se ne rimasero tranquille,<br />

assoggettandosi la gravoso mantenimento de' numerosi armati.<br />

24 aprile <strong>1809</strong><br />

Li 24 il sig. tenente maresciallo colla truppa regolata, ed una buona parte de' contadini s'instradò<br />

di buon ora verso Volano, nel qual luogo seguì un aspro combattimento co' francesi appostativi<br />

in quelle vantaggiose alture. Gl'imperiali vi lasciarono molti morti distesi per terra dal cannone<br />

nemico, che incessantemente faceva un orribile fuoco sopra gl'austriaci accampati nella pianura.<br />

Ma finalmente discacciato il nemico dalle sue eminenze fu costretto a ritirarsi precipitosamente<br />

con considerevole perdita. Fu inseguito sino a Peri, ove il Chasteler ebbe l'ordine pressante di<br />

ritirarsi per il Tirolo andando in soccorso dell'armata dell'Arciduca Carlo battuta nella sua ala<br />

sinistra.<br />

Li 24 sua ecc.za il sig. tenente maresciallo a senso degli ordini ricevuti dalla Corte imperiale<br />

costituì un comitato chiamato dell'annona per il Tirolo meridionale, composto di un presidente a<br />

4 in 5 consiglieri. In presidente fui collocato il Conte Giuseppe di Thunn, i consiglieri sono il<br />

Conte Andrea Salvotti, il Conte Simone Consolati, il sig. Gio. Claudio Ciani ed il sig. mercante<br />

Ronchi ecc. Il Conte Giuseppe però, trascorsi pochi giorni chiese ed ottenne la sua dimissione e<br />

subentrò caldamente pressato il Conte Arbogasto di lui fratello. La principale ispezione di<br />

codesto comitato si è la provvigione del militare.<br />

Il sig. barone Hermayer d'Innsprugg fu interinalmente deputato intendente del Tirolo ed il sig.<br />

Carlo de Menz di Bolzano sottintendente.<br />

Li signori uffiziali e membri della Guardia civica di Trento ebbero il disonore di vedersi nella<br />

pubblica piazza a vista del copro d'armata per ordine espresso del marchese di Chasteler<br />

disarmare e totalmente congedare. Questo si fu il motivo principale, per cui alcuni individui si<br />

disgustarono in tal maniera cogli austriaci, che meditarono di fuggire nel regno d'Italia, e di<br />

vendicare a tempo opportuno l'onta ricevuta, come vedremo in seguito.<br />

25 aprile <strong>1809</strong><br />

Li 25 il sig. Conte di Welsperg pria commissario generale del Circolo all'Adige fu condotto<br />

sotto scorta a Bressanone, ove furono pure tradotti il sig. Graff di Bolgiano salvato dal furore<br />

del popolo, che lo volea massacrare, e tre professori d'Innsprugg il Bertoldi ed Albertini di Brez<br />

ed il Spechenhauser; questi dovevano ivi esser sottoposti ad un giudicato, ma vennero in seguito<br />

trasportati in Carinzia ecc. Altri impiegati bavari ebbero la medesima sorte, ma io non li tengo<br />

presenti alla memoria per poterli notare. Il giovane Albertini però fu dimesso e rimandato ad<br />

Innsprugg.<br />

Li 4 sacerdoti meranesi furono ricondotti dai contadini tedeschi trionfalmente in Merano ove<br />

entrarono processionalmente accompagnati dal clero e da una immensa quantità di popolo, il<br />

quale prorompeva in trasporti di vivissima gioia sul ritorno de' virtuosi e costanti sacerdoti nel<br />

seno della loro greggia.<br />

Nel medesimo giorno 25 la direzione dell'ospitale militare collocato in s. Chiara, chiese al<br />

convento di s. Bernardino due cappellani tedeschi per soccorso de' feriti ed infermi ascendenti al<br />

N° di 315 incirca. Non essendovi in tal tempo nel convento che il P. Giampio 161 , ed io fra<br />

Vincenzo Maria conoscenti del linguaggio tedesco, quindi accordò il rev.mo Offizio al P.<br />

Giampio la liberazione dalla sospensione incorsa pria di un anno e mezzo per ragione di una<br />

lettera piccante scritta al Vicario generale Spaur, ed a me la facoltà di confessare sebbene non<br />

esaminato né patentato.<br />

161 *Dellagiacoma.<br />

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