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Tovazzi diario 5 1801-1809 - Provincia Tridentina

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15 agosto 1804<br />

Li quindici è giunto a questo nostro convento da Bolgiano un Frate laico della <strong>Provincia</strong><br />

Recolletta di san Giuseppe nella Fiandra, detto fra Giuseppe Ginsheim da Mastrich d'anni 39,<br />

inviato verso Roma, perché la di lui <strong>Provincia</strong> fu soppressa da quel nuovo Governo.<br />

19 agosto 1804<br />

Li 19, domenica li nostri Religiosi num. 17 sono stati alla solita processione del voto della città.<br />

Partirono dal convento alle otto e tre quarti, e furonvi di ritorno alle undici ed un quarto. Cantò<br />

la Messa il sig. piovano del Duomo don Giacomo dal Sasso di Cavedago.<br />

In questo mese monsignor Vicario Zambaiti ha scritto al Governo d'Insprugg una molto buona<br />

lettera in lode, e favore della nostra <strong>Provincia</strong>, perché non ci venga dato l'incarico delle scuole<br />

dette Normali ecc.<br />

16 agosto 1804 [sic]<br />

Nel giorno sestodecimo, essendo giovedì, li nostri Religiosi con molti benefattori hanno<br />

solennizato in Roveredo la festa di san Rocco titolare di quella nostra chiesa ricuperata, e<br />

ristaurata dopo la partenza de' soldati, che la lasciarono per forza obbligati dall'imperatore.<br />

24 agosto 1804<br />

Li 24 agosto, in data di Roma 11 agosto leggo ch'è stato pubblicato in Napoli il Breve pontificio<br />

di Pio settimo pel richiamo dei Gesuiti con incredibile esultanza di ogni ceto di persone. Da<br />

tutte le bande corrono i buoni napoletani a portare danari, mobilio, effetti d'ogni genere per<br />

guernire le case, e provedere alla sussistenza dei figli di s. Ignazio, dai quali in questo riacceso<br />

entusiasmo si aspettano i maggiori vantaggi per l'educazione pubblica della religione. Così<br />

leggo stampato. Deo gratias.<br />

Leggo parimente in data di Roma 4 agosto, che finalmente è partito da Roma l'atteso Breve<br />

pontificio per ristabilimento dei Gesuiti in Napoli. Esso è stato diretto da sua Santità al Generale<br />

dell'Ordine, che si trovava in Russia, ed è spedito a sua maestà siciliana. Ricorrendo li 31 luglio<br />

prossimo passato la festa di s. Ignazio, fu essa qui celebrata con maggior pompa del solito, tanto<br />

nella chiesa del Gesù, che in quella del Collegio Romano. In s. Silvestro poi dove trovansi<br />

radunati li sacerdoti detti Paccnaristi, si celebrò la medesima festività con inusitato sfarzo. Vi<br />

cantò la Messa solenne lo stesso rev. sacerdote Paccanari, vi fu orazion panegirica, e la sera nel<br />

cortile interno della detta casa di s. Silvestro si vide una brillante illuminazione di torcie, e<br />

lanternoni, ed in fine tra i canti, e si suoni vi furono incendiati persino diversi fuochi d'artificio<br />

di nuovo disegno, e con figure rappresentanti diversi fatti del Santo, relativo alla conversione de'<br />

peccatori. Ita ibi.<br />

9 settembre 1804<br />

9, domenica siamo stati in num. 17 alla processione del Duomo per il voto provinciale fatto per<br />

la liberazione di Trento dall'assedio de' francesi del 1703. Fummo di ritorno al convento nostro<br />

di s. Bernardino alle undici e mezza. Furonvi anche i Padri Cappuccini n. 14, ed i Padri<br />

Agostiniani. Cantò in s. Maria la Messa votiva de Nativitate B.M.V. colla giunta dell'orazione<br />

pro gratiarum actione, il rev.do signor piovano del Duomo don Giacomo dal Sasso. Disse la<br />

Messa ut in festo cum gloria, credo, praefatio Et te in Nativitate, ac ultimo Evangelium In<br />

principio. Dopo furono cantate dai musici le Litanie lauretane. Poi il versetto Ora pro nobis,<br />

oratio Gratiam tuam. In fine S. Maria, ora pro nobis, ed il ritorno al Duomo, dove niuno si<br />

fermò<br />

Li soldati vogliono un altro convento in Trento per farsi un ospitale. Fu loro esibito il convento<br />

de' Padri Carmelitani Scalzi alle Laste sopra Trento, ma essi non lo vogliono, perché distante<br />

dalla città, e scarso di acqua. Li Carmelitani ora sono quattro soli, due sacerdoti, e due laici.<br />

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