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guida tecnica su metodi di analisi per il suolo ei siti contaminati apat

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Preparazione d<strong>ei</strong> vetrini<br />

Con lo sp<strong>il</strong>lo immanicato si raccolgono i nemato<strong>di</strong> <strong>per</strong> <strong>di</strong>sporli in una goccia <strong>di</strong><br />

glicerina pulita posta <strong>su</strong> un vetrino. Il vetrino è stato preventivamente preparato<br />

apponendovi una cornice <strong>di</strong> paraffina. Per far ciò si riscalda sopra una piastra<br />

un tubetto <strong>di</strong> rame (o <strong>di</strong> ottone) immanicato, lungo 2-3 cm e col <strong>di</strong>ametro<br />

(esterno) esattamente uguale al <strong>di</strong>ametro <strong>di</strong> un vetrino coprioggetto (o al <strong>su</strong>o<br />

lato, se <strong>il</strong> coprioggetto è quadrato) e lo si posa <strong>per</strong> qualche secondo sopra un<br />

blocco <strong>di</strong> paraffina.<br />

Subito dopo si "timbra" un vetrino portaoggetto in modo da lasciarvi una cornice<br />

rotonda <strong>di</strong> paraffina. Tale cornice non deve essere troppo esigua (<strong>per</strong>ché poi<br />

lascerebbe fuoriuscire la glicerina) né troppo ricca <strong>di</strong> paraffina (<strong>per</strong>ché ciò<br />

terrebbe <strong>il</strong> vetrino coprioggetto troppo sollevato, con problemi <strong>di</strong> messa fuoco<br />

nel momento in cui verrà usato l'obiettivo a immersione). Al centro della cornice<br />

va collocata una piccolissima goccia <strong>di</strong> glicerina pulita che dev'essere appena<br />

<strong>su</strong>fficiente <strong>per</strong> collocarvi da 1 a 20 nemato<strong>di</strong>. Si ba<strong>di</strong> a <strong>di</strong>sporre gli esemplari<br />

parallelamente tra loro, in modo che non si accavallino.<br />

Infine si copre delicatamente la cornice (con la goccia degli esemplari nel<br />

mezzo) con un vetrino coprioggetto e si posa <strong>il</strong> tutto <strong>su</strong> <strong>di</strong> una piastra<br />

riscaldante. Il vetrino va tolto non appena la cornice <strong>di</strong> paraffina comincia a<br />

fondere (la glicerina non deve bollire): in questo modo si forma un bordo <strong>di</strong><br />

paraffina largo alcuni m<strong>il</strong>limetri racchiudente nel mezzo la glicerina con i<br />

nemato<strong>di</strong>. Dopo alcuni secon<strong>di</strong> la paraffina risoli<strong>di</strong>fica cementando <strong>il</strong><br />

coprioggetto al portaoggetto e <strong>il</strong> vetrino <strong>per</strong>manente è pronto <strong>per</strong> l'osservazione<br />

al microscopio. Per una buona osservazione al microscopio d<strong>ei</strong> dettagli<br />

anatomici <strong>di</strong> questi animali, si raccomanda <strong>di</strong> usare una luce moderata,<br />

assolutamente non abbagliante.<br />

Identificazione d<strong>ei</strong> nemato<strong>di</strong><br />

Per l’identificazione d<strong>ei</strong> nemato<strong>di</strong> si consiglia <strong>di</strong> con<strong>su</strong>ltare i seguenti saggi:<br />

BONGERS T. (1988): De Nematoden van Nederland. Stichting Uitgeverij<br />

Koninklije Nederlandse Natuurhistorische Vereniging, nr.46, Utrecht, pp.408.<br />

E’ <strong>il</strong> testo migliore <strong>per</strong> l’identificazione d<strong>ei</strong> nemato<strong>di</strong> del <strong>su</strong>olo e d’acqua dolce.<br />

E’ scritto in olandese, ma tutte le specie sono <strong>il</strong>lustrate con mi<strong>su</strong>re, <strong>di</strong>segni e a<br />

volte anche con foto. Comprende pressoché tutte le specie trovate in Olanda e<br />

<strong>per</strong>ciò quasi <strong>il</strong> 90% delle specie europee e praticamente tutte le famiglie e i<br />

generi trovati in Europa.<br />

ZULLINI A. (1982): Nemato<strong>di</strong> (Nematoda), Guide <strong>per</strong> <strong>il</strong> riconoscimento delle<br />

specie animali delle acque interne italiane, CNR AQ/1/190 n.17, 117 pp.<br />

Testo <strong>per</strong> l’identificazione delle specie d<strong>ei</strong> più comuni nemato<strong>di</strong> d’acqua dolce<br />

italiani (alcuni d<strong>ei</strong> quali vivono anche nel <strong>su</strong>olo). Inoltre serve <strong>per</strong> <strong>il</strong><br />

riconoscimento delle sottoclassi e degli or<strong>di</strong>ni (anche terrestri) in generale.<br />

TARJAN A.C. et al.: Interactive <strong>di</strong>agnostic key to plant para<strong>siti</strong>c, freeliving and<br />

predacious nematodes. http://nematode.unl.edu/key/nemakey.htm<br />

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