80 Margaret Atwood - Il Racconto Dell_Ancella (Ita Libro)
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«So che non sei stupida» ha proseguito dopo aver aspirato e soffiato fuori<br />
il fumo. «Ho letto il tuo incartamento. Per quanto mi riguarda, questa è<br />
una transazione d'affari. Ma se avrò guai, restituirò guai. Mi capisci?»<br />
«Sì, signora».<br />
«Non chiamarmi signora» ha detto, irritata. «Tu non sei una Marta».<br />
Non ho chiesto come dovessi chiamarla, perché capivo che si augurava<br />
che non avrei mai avuto l'occasione di chiamarla in nessun modo e mi è dispiaciuto.<br />
Avevo pensato di poterla trasformare in una sorella maggiore, in<br />
una figura materna, in una persona che mi avrebbe capita e protetta. La<br />
Moglie, nella destinazione precedente a questa, aveva trascorso la maggior<br />
parte del tempo nella sua camera da letto; le Marte dicevano che beveva.<br />
Volevo che questa fosse diversa. Volevo pensare che avrebbe potuto essermi<br />
simpatica, in un'altra epoca e luogo, in un'altra vita. Invece vedevo<br />
già che non mi sarebbe stata simpatica, né io a lei.<br />
Ha spento la sigaretta, fumata a metà, in un piccolo portacenere a forma<br />
di conchiglia sul tavolino portalampada accanto a lei. Lo ha fatto con decisione,<br />
in un colpo solo, non con la serie di piccoli colpi garbati prediletti<br />
da molte Mogli.<br />
«Quanto a mio marito» ha detto, «non è altro che questo: mio marito.<br />
Voglio che sia perfettamente chiaro. Finché la morte non ci separerà. È<br />
stabilito così».<br />
«Sì, signora» ho detto di nuovo, senza ricordarmi che non voleva che la<br />
chiamassi così. Un tempo c'erano delle bambole che parlavano se gli tiravi<br />
una cordicella sulla schiena; ho pensato che era quella la mia voce, una<br />
voce monotona, da bambola. Lei probabilmente mi avrebbe dato volentieri<br />
uno schiaffo. Loro possono colpirci, c'è un precedente nelle Scritture. Ma<br />
non con un arnese, solo con le mani.<br />
«È una delle cose per cui abbiamo lottato» ha detto la Moglie del Comandante.<br />
D'un tratto non stava guardando me, stava guardando in basso<br />
le sue mani nodose tempestate di diamanti, e ho capito dove l'avevo già vista.<br />
La prima volta l'avevo vista alla televisione. Avevo otto o nove anni e<br />
quando mia madre dormiva, la domenica mattina, mi alzavo presto e andavo<br />
a guardare la televisione nel suo studio. Cambiavo continuamente canale,<br />
in cerca dei cartoni animati. Qualche volta, quando non mi riusciva di<br />
trovarne, guardavo L'Ora del Vangelo, dove spiegavano la Bibbia ai bambini<br />
e cantavano degli inni. Una delle interpreti femminili si chiamava Serena<br />
Joy. Era il primo soprano. Bionda, minuta, con un naso camuso ed