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80 Margaret Atwood - Il Racconto Dell_Ancella (Ita Libro)

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ivista che ricordo di aver sempre visto in mano a mia madre nelle varie<br />

case dove abbiamo abitato durante la mia adolescenza, e un «Reader's Digest».<br />

<strong>Il</strong> Comandante ha perfino dei romanzi. Ho letto un Raymond Chandler,<br />

e proprio adesso sono a metà di Tempi difficili di Charles Dickens. In<br />

queste occasioni leggo velocemente, con voracità, saltando qualche parola<br />

e cercando di riempirmi la testa il più possibile prima di un nuovo, lungo<br />

periodo di astinenza. Se fossero un genere commestibile queste letture<br />

smorzerebbero l'ingordigia dell'affamato, se fossero sesso equivarrebbero a<br />

un veloce amplesso furtivo, in piedi, in qualche vicolo.<br />

Mentre leggo, il Comandante è lì seduto che mi guarda, senza parlare ma<br />

anche senza togliermi gli occhi di dosso. Questo starmi a guardare ha il peso<br />

di un atto sessuale, e mi sento come se mi spogliasse. Vorrei che girasse<br />

le spalle, passeggiasse per la stanza, leggesse qualcosa anche lui, altrimenti<br />

l'illecita azione del leggere, compiuta così, da sola, mi sembra un'esibizione.<br />

«Preferirei parlare» dico e ne sono sorpresa io stessa. Sorride ancora. Lui<br />

no, non sembra sorpreso. È probabile che se l'aspettasse. «Sì? Di che ti<br />

piacerebbe parlare?»<br />

Esito. Di qualsiasi cosa, penso. «Di te, per esempio» rispondo. «Di me?»<br />

Continua a sorridere. «Oh, non c'è molto da dire di me. Sono solo un tipo<br />

qualsiasi».<br />

La falsità di quelle parole, un tipo qualsiasi, mi richiama subito all'ordine.<br />

I tipi qualsiasi non diventano Comandanti. «In qualcosa sarai meglio<br />

degli altri» dico. So che gli sto facendo da suggeritore, che cerco di solleticare<br />

il suo amor proprio per farlo uscire allo scoperto e non mi piace, lo<br />

trovo nauseante, ma è un duello. O parla lui o parlo io. Sento le parole che<br />

mi rigurgitano dentro, è da tanto che non parlo veramente con qualcuno. <strong>Il</strong><br />

dialogo essenziale tra me e Diglen, bisbigliato durante la nostra passeggiata,<br />

oggi, non conta molto, ma è stato una sollecitazione, un anticipo. Avendo<br />

provato sollievo anche per quelle poche parole, ora ne voglio di più.<br />

Se parlo io, rischio di dire qualcosa di sbagliato, sento che sono molto<br />

vicina a tradirmi. Non voglio che lui venga a sapere troppo.<br />

«Ho cominciato con delle ricerche di mercato» risponde il Comandante<br />

con diffidenza. «Poi ho allargato la mia attività ad altri campi».<br />

Mi rendo conto di sapere solo che è un Comandante, nient'altro.<br />

Su quale settore, come si diceva una volta, esercita il suo controllo? Qui<br />

li chiamano tutti Comandanti, e basta. «Ah!» dico, fingendo di aver capito.<br />

«Si potrebbe dire che sono una specie di scienziato» prosegue. «Entro

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