80 Margaret Atwood - Il Racconto Dell_Ancella (Ita Libro)
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Lui adesso mi accarezza tutta. Scende con la mano lungo il fianco, lungo<br />
la gamba, mi stringe le dita attorno alla caviglia, come un braccialetto, dov'è<br />
il tatuaggio, un Braille che lui sa leggere, un marchio da bestiame. Significa<br />
proprietà.<br />
Cerco di ricordare a me stessa che non è un uomo scortese; che, anzi, in<br />
altre circostanze, ho provato perfino un po' di simpatia per lui.<br />
Le sue mani si fermano. «Pensavo che ti sarebbe piaciuto, tanto per<br />
cambiare».<br />
Sa che non è sufficiente. «Volevo fare una sorta di esperimento». Anche<br />
questo non è sufficiente. «Mi avevi detto che volevi sapere».<br />
Si mette a sedere, comincia a slacciarsi i vestiti. Sarà peggio quando sarà<br />
denudato del potere della divisa? Si toglie la camicia; sotto compare un<br />
piccolo, triste ventre sporgente.<br />
Mi abbassa una spallina, fa scivolare l'altra mano tra le piume, ma non<br />
serve. Sto lì sdraiata, come un uccello morto. Non è un mostro, penso. Non<br />
posso permettermi moti d'orgoglio o di avversione, c'è tutto un genere di<br />
cose di cui bisogna disfarsi, quando le circostanze lo richiedono.<br />
«Forse dovrei spegnere le luci» dice il Comandante, incerto e, senza<br />
dubbio, deluso. Lo vedo per un momento prima che la camera diventi buia.<br />
Senza la sua uniforme pare più piccolo, più vecchio, più rinsecchito. Non<br />
riesco a essere diversa da come sono di solito con lui. Inerte. Perché non<br />
potremmo incontrarci su un piano diverso da questa patetica inutilità?<br />
Fingi, mi urlo dentro la testa. Ricordati come si fa. Deciditi o starai qui<br />
tutta la notte. Muoviti, respira forte, in modo che si senta. È il meno che tu<br />
possa fare.<br />
XIII<br />
Notte<br />
40<br />
<strong>Il</strong> caldo di notte è peggio del caldo di giorno. Anche col ventilatore acceso,<br />
nulla si muove, le pareti assorbono il calore e lo ributtano fuori come<br />
un forno. Di certo pioverà presto. Lo desidero, anche se porterà soltanto altra<br />
umidità. Ci sono dei lampi in lontananza, ma niente tuoni. Dalla finestra<br />
vedo un balenio, come attraverso un mare agitato, il cielo è coperto e<br />
troppo basso, di un grigiore opaco, attraversato da raggi infrarossi. I riflettori<br />
sono spenti. È una cosa insolita. Forse c'è un guasto agli impianti