80 Margaret Atwood - Il Racconto Dell_Ancella (Ita Libro)
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Non so più quando l'ho vista per l'ultima volta. Certo non in un'occasione<br />
speciale, il ricordo si confonde con tanti altri. Forse era passata da casa<br />
mia, come faceva lei, che andava e veniva come un colpo di vento, come<br />
fossi io la madre e lei la figlia. Era piena di vita. Talvolta, quando stava<br />
traslocando da una casa all'altra, usava la mia lavatrice. Forse era venuta a<br />
farsi prestare qualcosa da me: un vaso da fiori, un asciugacapelli. Anche<br />
questa era una sua abitudine.<br />
Non sapevo che sarebbe stata l'ultima volta, altrimenti sarei stata più attenta.<br />
Ora non riesco neppure a ricordare cosa ci siamo dette.<br />
Una settimana, due, tre settimane dopo, quando le cose erano improvvisamente<br />
tanto peggiorate, avevo cercato di chiamarla al telefono. Ma non<br />
mi aveva risposto nessuno. Avevo riprovato molte volte.<br />
Non mi aveva detto che sarebbe andata da qualche parte, ma non sempre<br />
lo faceva. Aveva la sua automobile e non era troppo vecchia per guidare.<br />
Alla fine avevo parlato al telefono con l'amministratore dell'appartamento.<br />
Mi aveva detto che non la vedeva ormai da qualche giorno.<br />
Ero preoccupata. Pensavo che avesse avuto un attacco di cuore o un colpo<br />
apoplettico, poteva succedere, anche se la sua salute era buona. Ogni<br />
due settimane andava ancora in piscina. Diceva ai miei amici che stava<br />
meglio lei di me e forse era vero.<br />
Io e Luke eravamo andati in città in automobile e Luke aveva costretto<br />
l'amministratore ad aprire l'appartamento. Poteva essere morta, aveva detto<br />
Luke. L'amministratore aveva brontolato che ci voleva un permesso, ma<br />
Luke l'aveva convinto, gli aveva detto che eravamo decisi a insistere. Io mi<br />
ero messa a piangere. Forse era stato per questo che alla fine ci aveva accontentati.<br />
In casa c'era il caos. Mobili capovolti, materassi squarciati, cassetti per<br />
terra, vestiti sparpagliati dappertutto. Mia madre non c'era.<br />
«Chiamerò la polizia» avevo detto. Non piangevo più, mi sentivo gelare<br />
da capo a piedi, battevo i denti.<br />
«No» aveva detto Luke.<br />
«Perché no?» M'irritava, stava lì, in mezzo a quello sfacelo e mi guardava.<br />
Si era infilato le mani nelle tasche, uno di quei gesti inutili che si fanno<br />
quando non si sa che altro fare.<br />
«No» aveva ripetuto.<br />
Tua madre è in gamba, diceva Moira, quando eravamo all'università. E<br />
qualche anno dopo: tua madre ha una bella carica aggressiva. E poi, più