80 Margaret Atwood - Il Racconto Dell_Ancella (Ita Libro)
80 Margaret Atwood - Il Racconto Dell_Ancella (Ita Libro)
80 Margaret Atwood - Il Racconto Dell_Ancella (Ita Libro)
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
cata. Potrei lacerare il mio lenzuolo in strisce, farne una corda, legarne un<br />
capo a una gamba del letto e cercare di rompere la finestra. Che è infrangibile.<br />
Potrei andare dal Comandante, buttarmi a terra, coi capelli scarmigliati,<br />
si fa per dire, e abbracciargli le ginocchia, confessare, piangere, implorare.<br />
Nolite te bastardes carborundorum, potrei dire. Non una preghiera. Vedo<br />
le sue scarpe, nere, ben lucidate, impenetrabili.<br />
O invece potrei avvolgermi il lenzuolo come un cappio attorno al collo,<br />
appendermi dentro l'armadio, buttarmi in avanti con tutto il mio peso,<br />
strangolarmi.<br />
Potrei nascondermi dietro la porta, aspettarla mentre, arrancando lungo il<br />
corridoio, porta con sé la sentenza, il castigo, la punizione e, al momento<br />
buono, saltarle addosso, buttarla a terra e colpirla forte, con precisione, alla<br />
testa. Per liberarla dalle sue pene, e liberare anche me stessa. Per liberarla<br />
dalle nostre pene.<br />
Si risparmierebbe tempo.<br />
Potrei scendere le scale, uscire dalla porta principale e proseguire con<br />
passo fermo, come una che sa dove sta andando e vedere fin dove riesco ad<br />
arrivare. <strong>Il</strong> rosso è così visibile.<br />
Potrei andare nella stanza di Nick, sopra il garage, come abbiamo già<br />
fatto. Non so se mi lascerebbe entrare, se mi darebbe rifugio, ora che ne ho<br />
davvero bisogno.<br />
Considero queste probabilità in modo ozioso. Mi pare che si equivalgano.<br />
Nessuna è preferibile alle altre. La stanchezza è qui, nel mio corpo,<br />
nelle mie gambe, nei miei occhi. Non resta altro, alla fine. La fede è soltanto<br />
una parola ricamata.<br />
Guardo il crepuscolo e penso all'inverno. Alla neve che cade, leggera,<br />
senza sforzo, coprendo tutto di soffici cristalli; alla bruma del chiarore lunare<br />
prima d'una pioggia, che rende indistinti i contorni, annulla il colore.<br />
Morire gelati è indolore, dicono, dopo il primo brivido. Si sta lì, come un<br />
angelo di neve costruito dai bambini e ci si addormenta.<br />
Dietro di me sento la sua presenza. La mia antenata, il mio doppio. Gira<br />
a mezz'aria sotto il lampadario, nel suo costume di stelle e piume, un uccello<br />
fermato in volo, una donna trasformata in angelo, in attesa d'essere<br />
trovata. Da me questa volta. Come avrei potuto credere d'essere sola qui?<br />
C'erano sempre due di noi. Falla finita, dice lei. Sono stanca di questo me-