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Programma - Regione Emilia-Romagna

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Nell’ambito dell’industria delle costruzioni la taglia media delle imprese si riduce<br />

drasticamente: il 63% ha un unico addetto e circa il 65% degli addetti complessivi lavora in<br />

imprese con meno di 10 dipendenti. Le forme giuridiche prevalenti nei diversi comparti<br />

rispecchiano queste differenze: nel comparto delle ceramiche il 90% delle imprese sono<br />

società di capitali (il 74% nel manifatturiero regionale); nelle costruzioni il 67,9% sono ditte<br />

individuali.<br />

Una prospettiva storica permette di individuare dinamiche interessanti di sviluppo delle<br />

componenti interne la filiera, secondo una tendenza lineare 2001-2004-2008.<br />

La componente manifatturiera va riducendosi gradualmente: circa -10% nel periodo<br />

considerato, in particolare si riducono gli addetti nel settore della ceramica (-17%) e del legno<br />

e mobile (-16%), più stabile il settore dei prodotti per l’edilizia. Le costruzioni vivono una<br />

crescita continua e intensa tra il 2001 e il 2008 con una occupazione che sale del + 23%.<br />

Ancora più consistente l’incremento registrato nell’ambito dei servizi, + 43% a livello<br />

complessivo (oltre 30 mila addetti in valore assoluto) con un vero boom delle attività<br />

immobiliari e dei servizi professionali legati alla filiera, principalmente studi di architettura ed<br />

ingegneria.<br />

In termini di interscambio commerciale con l’estero la filiera delle costruzioni e abitare ha<br />

mostrato segni di recupero: nel 2010 il valore delle esportazioni è stato pari a 4,2 miliardi di<br />

euro, contro i 3,9 del 2009; ancora lontano il valore pre-crisi del 2008 con 4,8 miliardi di euro.<br />

Il comparto delle ceramiche vale da solo 2,7 miliardi di euro (il 65% del totale della filiera) di<br />

esportazioni nel 2010 e con circa 2,6 miliardi di euro di avanzo commerciale alimenta la gran<br />

parte del saldo della bilancia commerciale della filiera pari nello stesso anno a 2,9 miliardi di<br />

euro. Negli ultimi dieci anni (2000-2010) l’avanzo commerciale della filiera è andato però<br />

riducendosi (era 3,4 miliardi di euro nel 2000): le esportazioni sono rimaste<br />

complessivamente stabili (+1,1%) contro un incremento delle importazioni del 79%.<br />

A livello dei principali mercati di sbocco nei dieci anni considerati si registra un incremento<br />

importante della Russia e del Kazakistan, nel 2010 rispettivamente quarto e quinto Paese<br />

cliente per valore dell’export (anche in questo caso la dinamica è imputabile al comparto<br />

delle piastrelle); diversamente risultano in netta contrazione le esportazioni verso Germania<br />

(-38%) e USA (-55%), rispettivamente secondo e terzo mercato di sbocco dei prodotti della<br />

filiera.<br />

Sul lato delle importazioni si osserva l’incremento della Cina, primo mercato di<br />

approvvigionamento, della Polonia (quarto), Ucraina (sesto), Romania (nono) e Slovacchia<br />

(decimo).<br />

Anche in questa filiera si evidenziano aree di sofferenza relativamente ad alcuni mercati<br />

maturi, in primis USA e Germania e contestualmente un incremento dell’interscambio<br />

commerciale con Paesi di più recente sviluppo dell’Est-Europa o dell’Asia in particolare.<br />

I recenti sviluppi della situazione economica internazionale, lasciando presagire un<br />

riacutizzarsi della crisi, rischiano di incidere fortemente sulle performance economiche dei<br />

settori della filiera delle costruzioni e abitare che dopo anni di crescita ininterrotta e<br />

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