Programma - Regione Emilia-Romagna
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fieristico e una azione finalmente sinergica fra Stato e Regioni sono i presupposti del<br />
successo.<br />
La crisi ha imposto una nuova e crescente attenzione ai temi del credito e della finanza per le<br />
imprese. Da un lato si confermano le esigenze di consolidamento e sviluppo del sistema dei<br />
fondi di garanzia, di confronto costante con il sistema bancario per assicurare credito e di<br />
miglioramento della capacità di valutazione del merito di credito degli istituti finanziari. Dall'<br />
altra parte si conferma la necessità di aumentare il capitale proprio delle imprese e di<br />
agevolare la presenza e l’intervento di fondi di venture e equity capital a favore della nascita<br />
di nuove imprese e dell’innovazione e crescita delle imprese più dinamiche. La bassa<br />
capitalizzazione media delle imprese resta infatti un limite strutturale da superare, tanto più<br />
che non è più pensabile e possibile sostenere l’accumulazione del capitale con il ricorso<br />
prevalente al credito bancario. Il reimpiego in azienda degli utili di bilancio e l’apertura<br />
all’ingresso di capitale di rischio sono le prassi da incentivare.<br />
La promozione e il rafforzamento delle reti d’impresa è una leva trasversale delle politiche<br />
regionali. Più in generale è l’intero sistema delle relazioni economiche che rappresenta la<br />
bussola delle azioni del piano: relazioni industriali orientate alla partecipazione dei lavoratori,<br />
relazioni fra imprese committenti e di subfornitura, relazioni fra imprese e territorio, relazioni<br />
fra imprese e pubblica amministrazione.<br />
Il patto per la crescita e le policy regionali attribuiscono un valore prioritario all’ingresso dei<br />
giovani e delle donne nel mondo del lavoro, al lavoro stabile e qualificato, alla eliminazione<br />
delle discriminazioni nei confronti del lavoro e delle carriere femminili. Particolare premura<br />
viene prestata all’ingresso nelle aziende di giovani ricercatori e in genere di personale<br />
altamente qualificato, con l’obiettivo di sostenere l’innovazione delle imprese e di accelerare<br />
lo sviluppo dell’economia della conoscenza.<br />
L’adozione dei principi dello “Small Business Act” e dello “Statuto delle imprese” va in<br />
parallelo con la valorizzazione della responsabilità sociale d’impresa. La riforma della<br />
burocrazia e la responsabilità sociale dell’impresa sono due facce della stessa medaglia:<br />
devono procedere insieme e sostenersi a vicenda. Già nei bandi precedenti al nuovo piano<br />
sono stati introdotti criteri premiali a favore della buona occupazione e si sono adottati metodi<br />
più aperti e snelli di selezione e su queste premesse si proseguirà nei bandi della nuova<br />
programmazione. Le leggi regionali in materia di legalità e sicurezza hanno a loro volta<br />
introdotto soluzioni premianti per le imprese impegnate sul fronte della responsabilità sociale.<br />
I principali fattori di produzione che si organizzano nell’impresa provengono dal territorio.<br />
Anche l’afflusso di capitali e talenti dipende dalla qualità del capitale territoriale. Pertanto una<br />
politica industriale e una strategia imprenditoriale di lungo respiro non possono prescindere<br />
dall’impegno per sviluppare e rinnovare il capitale territoriale nelle sue declinazioni di capitale<br />
cognitivo, sociale, insediativo ed ecosistemico.<br />
Una attenzione ulteriore sarà dedicata all’impiego sinergico dei fondi nazionali ed europei.<br />
Quanto mai auspicabili sono la elaborazione di un nuovo piano energetico nazionale e di un<br />
programma per la casa e l’edilizia e la ripresa e l’aggiornamento del progetto “Industria<br />
2015”.<br />
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