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Programma - Regione Emilia-Romagna

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- 125 milioni di euro per lo sviluppo della rete;<br />

- 37 milioni di euro per i distretti produttivi;<br />

- 3,5 milioni di euro per sostenere le nuove imprese high tech, a cui però va aggiunto<br />

l’impegno di risorse nel fondo Ingenium, l’attività del progetto Spinner e del progetto I<br />

Tech Off (poi We Tech Off) curato da Aster.<br />

In sintesi, in questo quasi decennio di interventi di politica regionale per la ricerca industriale<br />

e il trasferimento tecnologico, in termini qualitativi, l’impatto degli interventi regionali può<br />

essere sintetizzato nei seguenti punti.<br />

1. Emersione di una nuova classe di imprese dinamiche nella ricerca e nell’innovazione<br />

nell’ambito delle filiere regionali. Non solo le imprese leader, ma anche numerose imprese<br />

di media dimensione, a volte anche di piccola dimensione, sono protagoniste di un<br />

cambiamento culturale nel sistema imprenditoriale regionale, consistente nel mettere<br />

l’innovazione e gli sforzi in ricerca e sviluppo per ottenerla, sempre più al centro delle<br />

proprie strategie. I bandi regionali hanno intercettato una parte significativa di questo<br />

fenomeno, che ancora presenta dei limiti dal punto di vista organizzativo da parte delle<br />

imprese e di sviluppo di reti stabili, ma certamente una evidente consapevolezza del ruolo<br />

e dell’importanza della ricerca e dell’innovazione continua.<br />

2. Potenziamento strutture di ricerca e sviluppo nelle PMI con giovani laureati in materie<br />

S&T. Come abbiamo detto sopra, i contributi regionali hanno indotto le imprese ad<br />

aumentare il proprio personale dedicato alla ricerca, attraverso giovani laureati. Questo è<br />

un passaggio fondamentale per aumentare il potenziale intellettuale e creativo delle<br />

imprese e quindi la loro capacità di innovazione e, nel medio periodo, potrà produrre<br />

significativi effetti sulle imprese stesse. Ma oltre al livello individuale, è il cambiamento<br />

nella struttura dei clusters, sempre più attenti agli aspetti dello sviluppo della conoscenza,<br />

l’elemento fondamentale che potrà favorire una significativa evoluzione del sistema<br />

produttivo regionale.<br />

3. Avvicinamento e collaborazione tra imprese e strutture di ricerca. L’impresa da sempre<br />

difficile di far parlare il mondo della ricerca con quello dell’impresa è stato affrontato con<br />

qualche risultato. Da un lato, i contratti di ricerca collaborativa e consulenza scientifica<br />

attivati dalle imprese, dall’altro l’attività proattiva dei laboratori, che, oltre agli aspetti<br />

strettamente economici, stanno generando conoscenza reciproca e appartenenza alla<br />

comunità dell’innovazione.<br />

4. Sviluppo di una rete regionale coordinata di strutture di ricerca industriale e trasferimento<br />

tecnologico accreditate dalla <strong>Regione</strong>. Oggi è individuata, benché vedrà evoluzioni di tipo<br />

organizzativo una rete di strutture e gruppi di ricerca accreditati per svolgere attività di<br />

ricerca industriale di cui promuovere i risultati verso l’utilizzo industriale, o mettere a<br />

disposizione competenze, strumentazioni e servizi, organizzata per piattaforme e in grado<br />

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