Programma - Regione Emilia-Romagna
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migliorare di conseguenza il contesto competitivo nel quale operano le imprese e<br />
accrescere l’attrattività del territorio per gli investimenti esterni;<br />
assicurare elevata affidabilità e sicurezza al sistema;<br />
garantire un uso efficiente ed efficace delle risorse pubbliche destinate ai servizi di<br />
mobilità pubblica e agli investimenti infrastrutturali;<br />
incrementare la vivibilità dei territori e delle città, decongestionando gli spazi dal traffico<br />
privato e recuperando aree per il verde e la mobilità non motorizzata;<br />
assicurare lo sviluppo sostenibile del trasporto riducendo il consumo energetico, le<br />
emissioni inquinanti, gli impatti sul territorio;<br />
assicurare i diritti di mobilità delle fasce più deboli;<br />
promuovere i possibili meccanismi partecipativi per le decisioni più rilevanti da<br />
assumere in tema di mobilità, trasporti e infrastrutture;<br />
contribuire a governare e ordinare le trasformazioni territoriali in funzione del livello di<br />
accessibilità che deve essere garantito alle stesse.<br />
Con specifico riferimento, alla logistica delle merci a sostegno della attività produttive il Piano<br />
assume che nonostante la diversione modale su ferro e in forma complementare nell’idrovia,<br />
il trasporto delle merci su strada rimarrà la modalità principale. Così come la dispersione<br />
degli insediamenti residenziali, anche la diffusione delle funzioni logistiche negli ambiti<br />
specializzati per attività produttive, rappresenta un importante generatore di traffico; occorre<br />
perciò un’azione di razionalizzazione della localizzazione territoriale, funzionale sia alla<br />
dotazione infrastrutturale sia alla presenza di servizi di trasporto a basso impatto ambientale.<br />
Il PRIT 2020 conferma pertanto il ruolo della regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> come piattaforma<br />
logistica integrata, ossia rete fondamentale di infrastrutture di trasporto e di nodi, che deve<br />
costituire il sistema ordinatore del territorio. In questo contesto i nodi logistici debbono essere<br />
centri dello sviluppo regionale. Tale piattaforma è la struttura di fondo su cui valutare<br />
importanti interventi riorganizzativi per una migliore mobilità delle merci, razionalizzando ed<br />
efficientando i processi logistici.<br />
La scelta preferenziale per il “governo della domanda” riguarda inoltre anche il tema<br />
dell’innovazione, nei suoi diversi aspetti (tecnologici, organizzativi, di sistema), che può<br />
costituire una chiave di volta per assicurare sviluppo e crescita nel rispetto dei limiti di<br />
consumo delle risorse e del territorio.<br />
Occorre, pertanto:<br />
creare una rete di aree industriali e logistiche integrate con i nodi della piattaforma<br />
logistica regionale per massimizzare il ricorso all’intermodalità da parte del sistema<br />
produttivo e al trasporto collettivo per la mobilità della forza lavoro, evitando<br />
proliferazione incontrollata e casuale;<br />
concentrare le aree produttive e aumentarne la dimensione;<br />
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