Programma - Regione Emilia-Romagna
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Lavoro e relazioni industriali<br />
Tutto ciò è possibile in un clima di relazioni industriali incentrato su un dialogo continuo fra le<br />
parti, su una visione dei processi industriali orientati all’innovazione e allo sviluppo<br />
tecnologico, su una rinnovata centralità del lavoro, accompagnata da strumenti adeguati per<br />
la crescita e la valorizzazione delle risorse umane, questione posta al centro del Patto per la<br />
crescita sottoscritto tra <strong>Regione</strong> <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> e parti sociali.<br />
La piena occupazione e la qualità del lavoro sono la base della crescita economica e della<br />
coesione sociale ed una condizione per un’efficace formazione del capitale umano.<br />
Una rinnovata attenzione dovrà essere posta alla creazione di nuovi posti di lavoro con azioni<br />
innovative come quelle dell’alto apprendistato, che possono accompagnare lo sviluppo delle<br />
attività di ricerca e innovazione delle imprese. Centrale rimane inoltre la questione di creare<br />
lavoro stabile, con rinnovati strumenti contrattuali come l’apprendistato e con politiche<br />
pubbliche che premino la stabilizzazione del lavoro, in particolare attraverso azioni di<br />
premialità nelle politiche di incentivazione degli investimenti, messi in campo dalla <strong>Regione</strong> o<br />
mediante programmi dedicati come quelli sull’occupazione giovanile.<br />
Naturalmente, le politiche per l’occupazione devono accompagnarsi con politiche formative in<br />
grado di assicurare competenze e specializzazione, conferendo qualità al lavoro e<br />
innovazione alle produzioni e ai processi.<br />
Credito<br />
La strategia di sviluppo del <strong>Programma</strong> fin qui delineata necessita di importanti strumenti di<br />
supporto per lo sviluppo e la crescita delle imprese che consentano processi di<br />
capitalizzazione e accompagnamento agli investimenti. Si tratta di mettere in campo una<br />
strumentazione ampia che favorisca l’accesso al credito da parte delle imprese, anche<br />
attraverso strumenti finanziari innovativi, fondi di venture capital, fondi rotativi dedicati, ad<br />
integrazione delle misure a favore delle garanzie, rese necessarie dalla congiuntura degli<br />
ultimi anni, ma che attragga anche l’interesse di fondi di capitale di livello nazionale e<br />
internazionale. La stabilizzazione delle condizioni macroeconomiche e la garanzia del<br />
credito, nonché di capitali adeguati per lo sviluppo delle imprese, è una condizione<br />
indispensabile per l’industria che si gioca su tavoli ben più ampi di quelli regionali.<br />
Nondimeno si ravvisa la necessità di operare per garantire condizioni di massima opportunità<br />
a livello territoriale e di attrazione dell’offerta di mercato, garantita peraltro da una platea<br />
ampia di soggetti sia del mondo bancario e finanziario sia del mondo del private equity già<br />
presenti a livello regionale.<br />
Il rapporto tra mezzi propri e mezzi di terzi delle imprese deve essere tale nel medio periodo<br />
da mettere al riparo la nostra industria dalle continue trasformazioni del mondo finanziario,<br />
particolarmente profonde in vista di Basilea 3.<br />
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