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Programma - Regione Emilia-Romagna

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impresa. Se in media nell’ambito dell’industria della salute, in linea con il dato medio<br />

regionale, circa il 20% dei lavoratori risulta impiegato in imprese con meno di 10 addetti, di<br />

nuovo i valori variano a seconda del comparto di riferimento. Agli estremi si collocano il<br />

farmaceutico con lo 0,8% di addetti impiegati in una microimpresa e il comparto delle protesi<br />

dentarie con quasi il 90%.<br />

Tali evidenze si accordano con i dati relativi alle forme giuridiche prevalenti. Le società di<br />

capitali rappresentano il 99,9% delle imprese del comparto farmaceutico, il 92,1% del<br />

comparto degli apparecchi elettromedicali, l’88,4% dei prodotti per il benessere, fino all’11%<br />

di quello delle protesi dentarie (80,1% in media per il manifatturiero della salute, superiore al<br />

73,7% medio a livello regionale).<br />

In rapporto al peso specifico manifatturiero, la filiera della salute vanta una buona<br />

propensione all’export. Nel 2010 le esportazioni hanno superato in valore i 2 miliardi di euro,<br />

attestandosi ben al di sopra dei valori pre-crisi (1,8 miliardi di euro nel 2008). Le produzioni<br />

più significative in termini di export risultano i medicinali e i preparati farmaceutici (874 milioni<br />

di euro) e la fabbricazione di strumenti e forniture mediche e dentistiche (550 milioni di euro).<br />

Le importazioni ammontano al 2010 a 980 milioni di euro, configurando un avanzo<br />

commerciale di oltre un miliardo di euro, peraltro in graduale aumento in virtù del trend di<br />

crescita dell’export superiore rispetto all’import (138% contro il 46% sul 2000).<br />

L’interscambio commerciale della filiera, in termini sia di esportazioni che di importazioni, si<br />

concentra sui Paesi sviluppati, in gran parte europei. Germania e Francia rappresentano i<br />

due principali mercati di sbocco con tassi di crescita a tre cifre negli ultimi dieci anni. I<br />

medesimi Paesi, pur in ordine inverso, rappresentano contestualmente i primi due mercati di<br />

approvvigionamento, davanti alla Cina, in grande crescita negli ultimi dieci anni.<br />

Oltre ai dati sul commercio estero, segnali interessanti, relativamente alle altre filiere,<br />

giungono dall’analisi dei dati di bilancio delle società di capitali della filiera. Nel biennio 2009-<br />

2008 la dinamica del fatturato dell’industria della salute è stata positiva (+6%), in particolare<br />

grazie alla performance del comparto farmaceutico (+11,2%). Moderatamente negativi i<br />

risultati del Biomedicale (-2,1%) e dei Prodotti per il benessere (-8,1%).<br />

Il quadro analitico presentato evidenzia una realtà produttiva, quella delle produzioni regionali<br />

riconducibili al tema della salute e benessere della persona, che meglio di altre ha saputo<br />

resistere alle difficoltà legate alla crisi economica internazionale, evidenziando una tendenza<br />

anticiclica che costituisce un valore aggiunto importante nell’ambito del sistema produttivo<br />

dell’<strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>. E’ chiaro che, essendo lo sviluppo di questi settori fortemente<br />

condizionata dalla domanda pubblica, molte delle potenzialità di sviluppo deriveranno dal<br />

mantenimento di adeguati investimenti delle amministrazioni pubbliche e da una<br />

qualificazione della spesa in chiave di politica industriale (ricerca, sviluppo di spin-off, publicprocurement,<br />

fludificazione dei passaggi finanziari, ecc.). In questo senso appare opportuno il<br />

passaggio dal finanziamento di progetti di ricerca alla definizione di programmi strategici,<br />

focalizzando gli sforzi sulle eccellenze riconosciute e valorizzando il contesto economico<br />

locale. Contestualmente, appaiono significativi i progressi possibili per quanto riguarda le<br />

innovazioni nel welfare, in grado peraltro di valorizzare ulteriormente il ruolo dell’economia<br />

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