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Programma - Regione Emilia-Romagna

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forma di unità di progetto. Gli Istituti Ortopedici Rizzoli, in base a questo finanziamento,<br />

hanno costituito un nuovo dipartimento dedicato alla ricerca industriale strutturato in 6 unità di<br />

ricerca. Vi sono inoltre altri tre laboratori organizzati in forma consortile: LarcoIcos nel campo<br />

dell’edilizia sostenibile, T3Lab nel campo della microelettronica e CRPA Lab in ambito<br />

alimentare. La <strong>Regione</strong> ha infine costituito un laboratorio di ricerca sulle tecnologie<br />

dell’informazione per la pubblica amministrazione, sviluppato da Lepida Spa, società in<br />

house. Le 4 università regionali (Bologna, Modena e Reggio <strong>Emilia</strong>, Ferrara e Parma) hanno<br />

scelto di perseguire la via della costituzione di Centri Interdipartimentali di Ricerca Industriale,<br />

dotati di uno specifico regolamento coerente con le finalità regionali. La quasi totalità dei<br />

gruppi di ricerca pre-esistenti è stata preservata, mentre ulteriori gruppi di ricerca hanno<br />

formato nuovi laboratori.<br />

Certamente ogni modello presenta le sue criticità. Dalle analisi effettuate o in corso, appare<br />

che la formula dei centri endouniversitari, scelta su proposta delle Università, se da un lato<br />

ha il vantaggio di mantenere i laboratori della Rete a stretto contatto con il resto della ricerca<br />

dei Dipartimenti universitari, pone alcuni problemi di governance interna. In primo luogo,<br />

sottopone i gestori dei centri a un doppio regime burocratico, quello universitario e quello<br />

richiesto dalla <strong>Regione</strong>, attuatrice dei fondi europei, nonché quelle richieste per la<br />

partecipazione alla Rete stessa. In secondo luogo, risulta oggettivamente più delicato definire<br />

per i ricercatori stessi, nonostante l’impegno profuso, attività e finalità operative distinte da<br />

quelle più tipicamente universitarie, rendendo più critico l’obiettivo di efficienza ed efficacia<br />

dei laboratori. E’ fondamentale a questo proposito, per il futuro, comprendere, attraverso le<br />

attività di assessment che sono in corso, nonché dell’attività stessa del CIMSI, individuare<br />

possibili miglioramenti per il futuro da questo punto di vista.<br />

La <strong>Regione</strong> ha finanziato i laboratori con due sottoprogrammi: uno riguardante i programmi di<br />

ricerca da svolgere con i relativi gruppi di ricerca, l’altro riguardante l’acquisizione e la messa<br />

a disposizione di attrezzature scientifiche da rendere accessibili alle imprese sulla base di<br />

uno specifico regolamento. E’ quindi ormai disponibile una mappa di attrezzature per prove,<br />

misure e test di carattere scientifico su scala regionale.<br />

In tutto i laboratori sostenuti sono 35 e, prevedendo più unità di ricerca al loro interno,<br />

sviluppano complessivamente 132 ambiti di ricerca. A questi si affiancano i centri per<br />

l’innovazione precedentemente avviati ed operativi anche se non rifinanziati nel programma.<br />

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