Programma - Regione Emilia-Romagna
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non si esprime solo in termini assoluti, ma anche e soprattutto per la capacità di indirizzare e<br />
modificare gli stili di vita ed i consumi della collettività.<br />
Il mondo delle imprese culturali e creative risulta molto variegato e diversi studi recenti hanno<br />
tentato di definirne i contorni e le caratteristiche, tenuto conto che sono coinvolti sia comparti<br />
produttivi del settore manifatturiero, che attività di servizio alle imprese, che attività di servizio<br />
per la domanda finale.<br />
E’ però possibile individuare anche alcuni elementi che, in termini molto generali, sembrano<br />
accomunare i soggetti economici che operano nell’economia della creatività: l’utilizzo di input<br />
culturali (inclusi i saperi tradizionali) e di capacità creative nelle attività produttive; la<br />
produzione di senso, valore estetico e altro valore simbolico in aggiunta al valore funzionale<br />
dei beni e servizi realizzati; l’organizzazione del lavoro per progetto, la continua necessità di<br />
introdurre cambiamenti e personalizzazioni nella prestazione offerta.<br />
Questi fattori hanno trainato l’individuazione dei settori di riferimento in Italia negli ultimi anni<br />
e recentemente anche in <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> 25 .<br />
La scelta dei settori e sotto-settori è stata effettuata utilizzando tre categorie principali che<br />
definiscono le industrie culturali e creative:<br />
Le attività culturali, artistiche e di intrattenimento che includono: lo spettacolo dal vivo,<br />
altre attività creative ed artistiche, le attività ricreative e la conservazione e fruizione<br />
del patrimonio storico, artistico e culturale;<br />
I media e le industrie culturali: Cinema e audiovisivo, Editoria, stampa e lavorazioni<br />
collegate, Musica (registrata), Trasmissioni radio-televisive;<br />
I servizi creativi: Architettura e ingegneria, Design, Fotografia, Informatica (software e<br />
consulenza), Pubblicità e comunicazione.<br />
Oltre a queste tre categorie principali si sono presi in considerazione anche altri settori<br />
produttivi riconducibili alle attività creative e culturali, che sono però di difficle identificazione<br />
e quantificazione:<br />
L’Artigianato artistico comprendente sia lavorazioni artistiche e artigianali in senso<br />
stretto, che il commercio di oggetti d’arte, di seconda mano ecc.;<br />
Le attività Eno-gastronomiche e le connesse produzioni di Prodotti tipici 26 ;<br />
Le diverse liste settoriali della categoria delle imprese a prevalente attività di ricerca e<br />
sviluppo in settori ad alta tecnologia. Come per le attività eno-gastronomiche e<br />
prodotti tipici, anche questa categoria non può essere stimata con i dati statistici<br />
disponibili;<br />
25 “Le industrie culturali e creative in <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>”. <strong>Regione</strong> <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>-ERVET. (2011)<br />
26 Queste attività, pur rispondendo ai criteri identificativi delle ICC sopra enunciati, non sono distinguibili nelle fonti statistiche che<br />
sono state utilizzate per misurare l’economia della creatività e non vengono quindi stimate nelle tavole successive.<br />
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