Programma - Regione Emilia-Romagna
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2.1 La nuova geografia economica mondiale e gli scambi<br />
internazionali 4<br />
Secondo le stime del Fondo Monetario Internazionale il passaggio tra il 2011 e il 2012<br />
segnerà il momento in cui, per la prima volta nella storia, le economie “vecchio G8”<br />
arriveranno a pesare meno del 50% 5 sul PIL mondiale.<br />
Una delle principali motivazioni del cambiamento repentino del peso relativo - in termini di<br />
valori e di volumi - delle economie di vecchia industrializzazione sul totale dell’economia<br />
mondiale è certamente da ricercare nel perdurare della crisi economico-finanziaria.<br />
Ne è esplicita evidenza la sostanziale sostituzione del G8, quale principale consiglio<br />
economico delle nazioni più sviluppate, con il G20, il quale negli ultimi due anni ha assunto il<br />
ruolo di guida in qualità di forum di concertazione delle politiche economiche globali.<br />
Nel 1992, gli Stati Uniti d’America contribuivano al PIL mondiale con il 26% del prodotto e<br />
l’Italia era la 5° economia mondiale (5,2%), preceduta da Giappone (15,6%), Germania<br />
(8,5%) e Francia (5,6%) e davanti a Regno Unito (4,5%), Spagna (2,5%), Canada (2,4%),<br />
Cina (2%), Brasile (1,8%), mentre la Russia, appena riconvertitasi all’economia di mercato,<br />
pesava per lo 0,4%.<br />
A distanza di soli dieci anni, il cambiamento degli equilibri geo-economici mondiali, seppur<br />
sembrasse un processo avviato, non aveva ancora intaccato la predominanza delle<br />
economie occidentali: nel 2001, infatti, gli Stati Uniti avevano raggiunto la quota di Pil<br />
mondiale massima (32,1%) dell’intero ventennio e le prime 8 economie mondiali erano quelle<br />
di 10 anni prima, ad eccezione della Cina che prende il posto della Spagna, passando dalla<br />
9 o posizione (2% del PIL mondiale) alla 6 o (4,1% del PIL mondiale).<br />
Gli ultimi dati storici a disposizione, invece, evidenziano uno stravolgimento dello scacchiere<br />
internazionale, soprattutto per quanto riguarda il peso relativo delle economie. Gli Stati Uniti<br />
rimangono saldamente in testa alla classifica, ma la loro quota sul PIL mondiale si è<br />
drasticamente ridotta passando al 23,1%; la Cina ha più che raddoppiato la propria quota<br />
(9,3%) collocandosi stabilmente al 2° posto in classifica ed è seguita da Giappone (8,7%),<br />
Germania (5,3%), Francia (4,1%), Regno Unito (3,6%) e Brasile (3,32%) che ha<br />
recentemente sopravanzato l’Italia (3,27%).<br />
4 L’analisi dei paragrafi dal 2.1 al 2.5 è stata chiusa al 31/12/2011<br />
5 I dati cui si fa riferimento in questo capitolo sono relativi al World Economic Outlook di Settembre 2011 dell’IMF.<br />
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