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Programma - Regione Emilia-Romagna

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2. Le attività svolte e i risultati raggiunti nel decennio precedente<br />

La strategia perseguita dalla <strong>Regione</strong> negli ultimi anni, successivamente alla Conferenza di<br />

Lisbona del 2000, è stata quella di mobilitare i diversi attori regionali verso l’obiettivo di<br />

aumentare l’impegno nella ricerca e l’intensità dei processi di trasferimento della conoscenza<br />

dai centri di ricerca alle imprese.<br />

Il sistema produttivo regionale è sempre stato caratterizzato da un elevato tasso di<br />

innovazione, di tipo prevalentemente incrementale, basato sulla forza delle specializzazioni<br />

settoriali nei distretti produttivi e delle specializzazioni individuali al loro interno, sull’impatto<br />

positivo delle relazioni di collaborazione tra fornitori, committenti e clienti, sulla conoscenza<br />

tacita accumulata. In sostanza, si tratta di innovazioni finalizzate al problem solving, o alla<br />

personalizzazione delle tecnologie possedute, o all’incorporazione e all’adattamento di nuove<br />

tecnologie. Questo è stato un approccio estremamente positivo ed efficace in quanto:<br />

- ha sempre consentito di fornire risposte in tempi rapidi al mercato, e quindi di<br />

anticipare i concorrenti, specialmente su innovazioni di prodotto prestazionali e<br />

soluzioni tecniche;<br />

- ha garantito sufficiente certezza agli investimenti in innovazione;<br />

- ha avuto carattere continuo e quindi ha consentito evoluzioni graduali delle imprese e<br />

dei sistemi produttivi, producendo, nel medio e lungo periodo, anche significative<br />

evoluzioni strutturali, avanzamenti tecnologici, modernizzazioni senza particolari<br />

traumi.<br />

A questi meccanismi, estremamente forti e radicati, la <strong>Regione</strong> ha inteso aggiungere un<br />

maggiore contributo della conoscenza formalizzata in campo scientifico e tecnologico<br />

sviluppata prioritariamente nell’ambito delle Università e degli enti pubblici di ricerca presenti<br />

sul territorio, al fine di rendere il sistema imprenditoriale in grado anche di assorbire nuove<br />

tecnologie e di affrontare con maggiore consapevolezza eventuali rischi di cambiamento dei<br />

paradigmi tecnologici o di mercato nei rispettivi ambiti.<br />

I passaggi principali<br />

2001 Organizzazione del partenariato regionale per l’innovazione. Approvazione del nuovo<br />

Statuto e della nuova governance della società consortile ASTER, con la<br />

partecipazione della <strong>Regione</strong> stessa, delle Università regionali, degli enti di ricerca<br />

presenti sul territorio regionale, dell’Unioncamere e delle associazioni imprenditoriali<br />

2002 Approvazione della Legge Regionale n.7 del 16 maggio 2002 “Promozione del<br />

sistema regionale della ricerca industriale, dell’innovazione e del trasferimento<br />

tecnologico”<br />

2003-04 Attuazione <strong>Programma</strong> Regionale di Azioni Innovative “Salute, Scienze della Vita e<br />

Innovazione Tecnologica”<br />

2003 Approvazione del primo <strong>Programma</strong> Regionale per la Ricerca Industriale,<br />

l’Innovazione e il Trasferimento Tecnologico (PRRIITT)<br />

2004-08 Attuazione degli interventi previsti nel PRRIITT per il sostegno a progetti di R&S delle<br />

imprese, per nuove imprese high-tech e per lo sviluppo dei laboratori e dei centri per<br />

l’innovazione<br />

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