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regione toscana indirizzi operativi regionali sicurezza ... - PuntoSicuro

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Img.<br />

25<br />

Ammortizzatori di impugnature antivibranti di<br />

motosega<br />

Img.<br />

26<br />

Tanica di <strong>sicurezza</strong> per il rifornimento in bosco<br />

La catena tagliente costituisce la principale fonte<br />

di rischio infortunistico nel lavoro con la motosega. Il<br />

contatto accidentale della catena con il corpo dell’operatore<br />

può provocare importanti ferite da taglio che<br />

possono risultare anche mortali. Particolarmente pericoloso<br />

per l’operatore è il fenomeno del rimbalzo<br />

(kick-back) della motosega. Questo si verifica quando<br />

la catena, nella zona della metà superiore della<br />

punta della barra, tocca inavvertitamente il legno in<br />

piena accelerazione. L’effetto risultante è una veloce<br />

rotazione della motosega intorno all’impugnatura anteriore<br />

con una violenta proiezione della barra e della<br />

catena tagliente contro l’operatore. Si può ridurre<br />

questo pericolo lavorando solamente con la catena<br />

ben tensionata e affilata, con limitatore di profondità<br />

non eccessivamente basso e utilizzando una catena<br />

“di <strong>sicurezza</strong>” a basso rimbalzo. Essenziale è la corretta<br />

posizione della mano sinistra con il pollice<br />

a chiudere la presa sull’impugnatura anteriore<br />

(Vedi Img. 16).<br />

Durante il lavoro si deve cercare, quando possibile, di<br />

appoggiarsi al materiale (fusto, tronco) che si sta<br />

lavorando e di appoggiarvi anche il corpo della<br />

motosega (per scaricarvi il peso e ridurre la trasmissione<br />

di vibrazioni a mani e braccia), usando<br />

la motosega come una leva con fulcro nel punto di<br />

appoggio con il fusto (Vedi Img. 17 e 18).<br />

Durante il lavoro bisogna tenere posture adatte per<br />

evitare ripercussioni sulle articolazioni e sull’apparato<br />

muscolo-scheletrico. La schiena deve stare diritta e<br />

per far questo può essere necessario lavorare inginocchiati<br />

(ginocchio destro a terra: è comodo anche<br />

perché è possibile appoggiare il braccio sinistro, che<br />

sostiene la motosega, sulla coscia sinistra) o flettendo<br />

un po’ le gambe (vedi All. 4 - Problemi ergonomici).<br />

Il corpo della motosega non deve mai superare<br />

l’altezza delle spalle e lavorare dietro alla linea<br />

delle gambe dell’operatore perché, oltre alla fatica<br />

di posture inadeguate, aumenta la difficoltà di controllo<br />

della macchina in caso di rimbalzo.<br />

L’operatore che utilizza la motosega, e l’eventuale<br />

aiutante, devono trovarsi in posizione di lavoro<br />

tale da non essere colpiti da movimenti imprevisti<br />

della macchina.<br />

Si ricorda l’obbligatorietà dell’utilizzo di DPI antitaglio<br />

(dipendentemente dal tipo di lavoro e quindi dalla<br />

valutazione dei rischi: guanti, giacche, pantaloni, calzature).<br />

Per questo e per i DPI previsti nell’uso della<br />

motosega si rimanda agli allegati (vedi All. 2 - DPI).<br />

L’uso della motosega, trattandosi di macchina mossa<br />

da un motore endotermico, comporta anche i seguenti<br />

rischi a ciò connessi:<br />

• possibilità di contatto con superfici calde (marmitta,<br />

motore ecc.);<br />

• impiego di liquidi infiammabili;<br />

• contatto con sostanze irritanti e/o nocive;<br />

• inalazione di vapori e di gas tossici (vedi All. 7 -<br />

Agenti chimici).<br />

È importante, per evitare l’inalazione di prodotti nocivi<br />

della combustione, che il motore della motosega<br />

sia carburato in maniera corretta e che venga<br />

fatta una regolare manutenzione.<br />

Per ridurre la fumosità dei gas di scarico, oltre ad<br />

una corretta carburazione, è opportuno utilizzare<br />

oli specifici per motori di motosega a due tempi<br />

attenendosi, nella preparazione della miscela,<br />

alle percentuali previste dai fabbricanti degli<br />

stessi (di solito 2% e anche di meno). Infine, per<br />

ridurre i rischi derivanti dall’inalazione dei gas<br />

della combustione, sono disponibili sul mercato<br />

carburanti speciali che possono limitare, anche<br />

significativamente, l’emissione di composti dannosi.<br />

Sempre per rispondere alle esigenze di protezione<br />

dell’ambiente, oggi sono disponibili sul mercato, per<br />

la lubrificazione della barra, oli lubrificanti di origine<br />

vegetale (biodegradabili).<br />

Per il rifornimento devono essere impiegate taniche<br />

omologate dotate di bocchettoni antitrabocco per evitare<br />

versamenti e fuoriuscite di carburante (Img. 26).<br />

REGIONE TOSCANA - INDIRIZZI OPERATIVI REGIONALI<br />

SICUREZZA E SALUTE NEI CANTIERI FORESTALI<br />

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