regione toscana indirizzi operativi regionali sicurezza ... - PuntoSicuro
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Fune danneggiata<br />
Se il senso di avvolgimento dei trefoli nella fune è<br />
uguale a quello dei fili nel trefolo, le funi sono dette<br />
ad avvolgimento parallelo (destro zZ, sinistro sS),<br />
se invece è opposto si hanno le funi ad avvolgimento<br />
crociato (destro sZ, sinistro zS). Funi parallele<br />
hanno una maggiore resistenza all’usura e sono più<br />
flessibili di funi crociate, ma tendono a girare su loro<br />
stesse (a svolgersi) sotto carico, se una estremità è<br />
libera, a causa delle tensioni interne che si determinano<br />
quando i fili vengono avvolti a formare la fune.<br />
Per ridurre questo fenomeno, prima della cordatura<br />
(della formazione della fune) i fili ed i trefoli vengono<br />
preformati facendo assumere loro la forma ad elica<br />
che poi avranno nella fune. Con questo procedimento<br />
si riducono le tensioni interne della fune, si migliora<br />
la sua resistenza a fatica e la si rende più stabile e<br />
maneggevole.<br />
L’anima (C) delle funi può essere di fibra tessile (FC),<br />
costituita da fibre naturali (NFC) o fibre sintetiche<br />
(SFC), imbevuta di lubrificante per fune. Durante il<br />
lavoro, quando la fune è sottoposta a trazione, l’anima<br />
viene schiacciata ed il lubrificante che fuoriesce<br />
ne riduce gli attriti interni contribuendo a proteggerla<br />
dall’ingresso di umidità e dalla conseguente formazione,<br />
all’interno, di ruggine, una delle principali<br />
cause di deterioramento.<br />
Le funi più usate in campo forestale sono in acciaio<br />
lucido (U) ed hanno normalmente l’anima in fibra<br />
tessile (FC). Funi con anima di acciaio (WC), costituita<br />
da un trefolo (WSC) o da un’altra fune (IWRC), si usano<br />
nei paranchi manuali e per ridurre il loro deterioramento<br />
quando sono sottoposte a forti e frequenti<br />
pressioni di schiacciamento, come avviene p.e. su<br />
tamburi con nucleo (anima) piccolo di verricelli. L’anima<br />
delle funi può anche essere composta da plastica<br />
(SPC).<br />
Le funi di acciaio devono essere maneggiate con<br />
particolare attenzione; ad esempio, non si devono<br />
indossare anelli che potrebbero essere agganciati,<br />
con gravi conseguenze, da eventuali fili rotti della<br />
fune utilizzata. Per lo stesso motivo si rende necessario<br />
l’utilizzo di guanti ad elevata resistenza meccanica<br />
(DPI cat. II, vedi All. 2 - DPI).<br />
Se le funi vengono svolte manualmente si deve<br />
fare attenzione a che non si formino asole o<br />
cappole, le quali, se la fune viene messa in tensione,<br />
ne possono provocare deformazioni permanenti<br />
e rotture. Nel caso in cui si riavvolgano le funi<br />
manualmente in matassa vanno assecondate le<br />
loro naturali tensioni; in queste operazioni c’è da<br />
prestare attenzione a non assumere posture incongrue<br />
ed a non compiere sforzi eccessivi (vedi<br />
All. 4 - Problemi ergonomici).<br />
Le funi devono essere dimensionate in relazione<br />
alla forza di tiro dell’apparecchio di trazione ed<br />
allo sforzo massimo al quale la fune sarà assoggettata<br />
durante il lavoro, considerando gli specifici<br />
coefficienti di <strong>sicurezza</strong> (o di utilizzazione)<br />
in funzione dell’uso previsto, ed accoppiate alle<br />
altre attrezzature (brache, carrucole ecc.) tenendo<br />
presenti le rispettive portate e modalità di impiego.<br />
Poiché, nell’utilizzo di funi d’acciaio in tensione, c’è il<br />
rischio che si danneggino e rompano, è opportuno<br />
REGIONE TOSCANA - INDIRIZZI OPERATIVI REGIONALI<br />
SICUREZZA E SALUTE NEI CANTIERI FORESTALI<br />
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