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rapporto annuale di cittadinanzattiva (9 mega) - Associazione ...

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Rapporto PiT Salute 2007FEDERALISMO SANITARIO: Disuguaglianza nell’accesso alle cure 1Con la riforma del Titolo V della Costituzione (2001) si è definitivamente affermato ilconcetto <strong>di</strong> federalismo sanitario, <strong>di</strong> fatto già precedentemente attuato dalle varie Regioniitaliane, seppur, rispetto ad oggi, con minore intensità e con effetti meno evidenti sulla vitadei citta<strong>di</strong>ni.In tal senso la Costituzione affida allo Stato la competenza esclusiva per l’in<strong>di</strong>viduazionedei Livelli Essenziali <strong>di</strong> Assistenza; al contrario alle Regioni spetta il compito <strong>di</strong> organizzarei servizi sanitari ed erogare le relative prestazioni.In questo capitolo vogliamo evidenziare come le aumentate competenze in materiasanitaria assegnate alle Regioni dalla Riforma costituzionale, con particolare attenzioneall’organizzazione dei servizi sanitari e alla gestione economico-amministrativa, <strong>di</strong> fattoabbiano dato luogo nei confronti dei citta<strong>di</strong>ni a gra<strong>di</strong> <strong>di</strong>versificati (da Regione a Regione)<strong>di</strong> accesso alle prestazioni sanitarie, anche rispetto a quelle garantite dai LEA.In questa <strong>di</strong>rezione si pongono le esperienze regionali, ormai avviate da tempo, deicosiddetti Piani <strong>di</strong> Rientro, risultato <strong>di</strong> una cattiva gestione economica dei fon<strong>di</strong> pubblicida parte delle Regioni e l’aspetto negativo del più ampio fenomeno del federalismosanitario.I provve<strong>di</strong>menti <strong>di</strong> contenimento della spesa sanitaria previsti nei <strong>di</strong>versi Piani <strong>di</strong> rientro sisono rivelati sostanzialmente come meri tagli dei servizi rivolti ai citta<strong>di</strong>ni, mentre alcontrario sono stati pochi e parzialmente attuati dalle amministrazioni sanitarie iprovve<strong>di</strong>menti volti ad esaltare l’appropriatezza delle prestazioni.Contestualmente esistono però realtà eccellenti, che attraverso l’ottima gestione del denaropubblico riescono non solo a garantire l’erogazione effettiva delle prestazioni previste daiLivelli Essenziali <strong>di</strong> Assistenza, ma anche l’erogazione <strong>di</strong> ulteriori prestazioni, nonchébenefici anche <strong>di</strong> natura economica per patologie non formalmente riconosciute a livellonazionale.Quin<strong>di</strong> il confine regionale attualmente rappresenta uno spazio territoriale entro il qualesono erogate specifiche prestazioni sanitarie che in realtà non coincidono in quantità equalità con quelle erogate all’interno dei confini <strong>di</strong> un’altra Regione, <strong>di</strong> conseguenza il<strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> accesso alle cure da parte dei citta<strong>di</strong>ni ne risulta <strong>di</strong>versificato da Regione aRegione, e sicuramente maggiore in quelle con migliore capacità amministrativo-contabile.A fronte <strong>di</strong> tale situazione l’interrogativo che le Istituzioni dovrebbero porsi è quello <strong>di</strong>capire come il principio costituzionale <strong>di</strong> federalismo sanitario possa essere realmentebilanciato con l’altro principio costituzionale d’uguaglianza, senz’ attuare, come oggiaccade, gra<strong>di</strong> <strong>di</strong> assistenza sanitaria estremamente <strong>di</strong>versi in qualità e quantità.Gli ambiti nei quali risultano particolarmente evidenti gli effetti del federalismo sanitario edei piani <strong>di</strong> rientro riguardano l’assistenza farmaceutica, l’assistenza ospedaliera,l’assistenza in strutture extra ospedaliere (residenze sanitarie assistite o RSA,Lungodegenze, Hospice), il settore della non autosufficienza, le liste <strong>di</strong> attesa,l’odontoiatria e le malattie rare.Nel corso <strong>di</strong> questo capitolo metteremo a confronto taluni interventi effettuati da alcuneRegioni proprio in questi ambiti per mostrarne non solo le <strong>di</strong>fferenze rispetto all’erogazione<strong>di</strong> alcune prestazioni ma come queste <strong>di</strong>fferenze concorrano a determinare <strong>di</strong>versità <strong>di</strong>accesso alle prestazioni sanitarie per i citta<strong>di</strong>ni.1 A cura <strong>di</strong> Tonino AcetiCitta<strong>di</strong>nanzattiva-Tribunale per i <strong>di</strong>ritti del malato12

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