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rapporto annuale di cittadinanzattiva (9 mega) - Associazione ...

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Rapporto PiT Salute 2007 la mancanza <strong>di</strong> effettivi ed efficaci strumenti <strong>di</strong> tutela nelle mani del citta<strong>di</strong>no, chepossano permettergli <strong>di</strong> ottenere realmente la prestazione entro i tempi stabiliti ecomunque compatibilmente alle proprie esigenze <strong>di</strong> salute; la scarsa conoscenza da parte degli impiegati della legislazione in materia; la scarsa conoscenza da parte dei MMG della normativa (standard nazionali, co<strong>di</strong>ci<strong>di</strong> priorità regionali, ecc..) e la conseguente mancanza <strong>di</strong> orientamento al citta<strong>di</strong>nosulle vie per accedere tempestivamente alle prestazioni con corsie preferenziali.La seconda tipologia <strong>di</strong> segnalazione con il 23,2% è rappresentata da tempi <strong>di</strong> attesaincompatibili con le necessità <strong>di</strong>agnostico terapeutiche dei pazienti anche nel caso in cuisiano rispettati i tempi massimi <strong>di</strong> attesa previsti dalla normativa, che, ricor<strong>di</strong>amo, siriferiscono solo ai primi accessi, ad una parte degli assistiti e solo per alcuni tipi <strong>di</strong>prestazioni. In particolare è necessario precisare che le segnalazioni relative all’attesaincompatibile con le necessità <strong>di</strong>agnostico terapeutiche si riferiscono sia ai primi accessialle prestazioni, sia alle prestazioni urgenti <strong>di</strong>fferibili, sia agli accessi <strong>di</strong> controllo. Nellacategoria dei controlli perio<strong>di</strong>ci rientrano in particolare i pazienti oncologici chenecessitano <strong>di</strong> monitoraggi perio<strong>di</strong>ci, e che risultano essere poco tutelati dalle <strong>di</strong>sposizionivigenti e contenute nel Piano nazionale <strong>di</strong> contenimento dei tempi <strong>di</strong> attesa, cheriba<strong>di</strong>amo si riferiscono solo ai primi accessi e non ai controlli. L’incompatibilità dei tempi<strong>di</strong> attesa con le necessità <strong>di</strong>agnostico terapeutiche dei pazienti rappresenta la causaprincipale per la quale si ricorre al canale privato o all’intramoenia, che al contrariodovrebbe essere utilizzato dai citta<strong>di</strong>ni esclusivamente per la scelta specifica <strong>di</strong> un me<strong>di</strong>coe non per aggirare le liste <strong>di</strong> attesa.L’altra tipologia <strong>di</strong> segnalazione con il 13,2% si riferisce a tempi <strong>di</strong> attesa superiori allaperio<strong>di</strong>cità dei controlli. In particolare, come affermato precedentemente la categoria <strong>di</strong>pazienti che maggiormente vi rientrano sono quelli oncologici e in generale i pazienti affettida patologie croniche degenerative che necessitano <strong>di</strong> costanti monitoraggi della patologia.Tale fenomeno, oltre a rappresentare in assoluto un <strong>di</strong>sservizio fornito ai citta<strong>di</strong>ni e unanon applicazione delle norme, contribuisce anche al potenziale peggioramento dellapatologia e quin<strong>di</strong> della salute dei citta<strong>di</strong>ni: in campo oncologico non rispettare latempistica del monitoraggio vuol <strong>di</strong>re sottoporre il proprio stato <strong>di</strong> salute a importantirischi. Proprio in riferimento alle prestazioni <strong>di</strong> controllo è possibile in<strong>di</strong>viduare la maggiorecriticità delle <strong>di</strong>sposizioni previste dal piano nazionale <strong>di</strong> contenimento dei tempi <strong>di</strong> attesa.L’8,4% delle segnalazioni ha ad oggetto il mancato rispetto dei tempi previsti dallanormativa a livello nazionale che per la <strong>di</strong>agnostica è pari a 60 giorni. In tal senso ènecessario precisare che molte Regioni hanno provveduto ad inserire i cosiddetti co<strong>di</strong>ci <strong>di</strong>priorità <strong>di</strong> accesso, che, se assegnati inadeguatamente, finiscono per penalizzareulteriormente i citta<strong>di</strong>ni allungando i tempi <strong>di</strong> attesa. Inoltre la parziale <strong>di</strong>ffusione dei CUPe la scarsa <strong>di</strong>ffusione dei CUP unici, nonché la parziale messa in rete delle agende <strong>di</strong>prenotazione non facilita l’ottimizzazione dei tempi <strong>di</strong> attesa e quin<strong>di</strong> il loro rispetto. Afronte del mancato rispetto dei tempi non sussiste uno strumento effettivo ed efficace nellemani del citta<strong>di</strong>no volto comunque ad ottenere entro i tempi la prestazione; infatti, ilcitta<strong>di</strong>no dovrebbe chiedere in forma scritta alla propria ASL le strutture che possonogarantire la prestazione entro i tempi, ma le lungaggini della burocrazia rendono tutto ciòinutile.Qualora il citta<strong>di</strong>no scelga a fronte del mancato rispetto dei tempi da parte della ASL <strong>di</strong>ricorrere al regime intramurario, in sede <strong>di</strong> richiesta <strong>di</strong> rimborso quasi sempre le ASL70Citta<strong>di</strong>nanzattiva-Tribunale per i <strong>di</strong>ritti del malato

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