Rapporto PiT Salute 2007In particolare, per quel che riguarda le <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> accesso alle informazioni, i citta<strong>di</strong>nisegnalano scarsa chiarezza sul pagamento ticket per i controlli post <strong>di</strong>missione, <strong>di</strong>fficoltànel reperire informazioni sul quadro clinico e per avere accesso alla cartella clinica.Le <strong>di</strong>missioni (2% del totale delle segnalazioni), dal canto loro, si portano con sé una serie<strong>di</strong> problematiche, la principale nel 18% dei casi riguarda la sottovalutazione delle realicon<strong>di</strong>zioni del paziente <strong>di</strong>messo. Altre lamentele riguardano la mancanza <strong>di</strong> raccordo tra ilreparto che <strong>di</strong>mette e le strutture post acuzie (16%), una sottovalutazione della onerositàdell’assistenza a domicilio (16%), la mancata attivazione del reparto/struttura perpermettere il trasferimento in struttura post-acutie (15%), le poche informazioni su servizio figure professionali da attivare (14%) nonché il verificarsi <strong>di</strong> <strong>di</strong>missioni avvenute senzaun minimo <strong>di</strong> preavviso (10%).Me<strong>di</strong>cina <strong>di</strong> base (4,5% del totale delle segnalazioni, -1,7% rispetto all’anno passato):Diminuiscono le segnalazioni relative al <strong>rapporto</strong> dei citta<strong>di</strong>ni con l’assistenza primaria:me<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> me<strong>di</strong>cina generale, pe<strong>di</strong>atri <strong>di</strong> libera scelta e me<strong>di</strong>ci dei servizi <strong>di</strong> continuitàassistenziale (ex guar<strong>di</strong>a me<strong>di</strong>ca). L’attenzione rispetto a questo tema, così vicinoall’esperienza <strong>di</strong> ciascuno <strong>di</strong> noi, rimane però alta, anche perché rappresentano il primocontatto e la porta <strong>di</strong> accesso dei citta<strong>di</strong>ni con il sistema sanitario.Me<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> me<strong>di</strong>cina generale (3% del totale delle segnalazioni, come nel ‘06): le relativesegnalazioni evidenziano un aggravarsi <strong>di</strong> casi <strong>di</strong> in<strong>di</strong>sponibilità e irreperibilità (+7%rispetto all’anno passato: consistenti lamentele per mancate visite a domicilio), unmarcato deficit <strong>di</strong> orientamento da parte <strong>di</strong> un numero sempre maggiore <strong>di</strong> pazienti(+4%), comportamenti scorretti (+3%). Diminuiscono le lamentele per gli orari <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>oinadeguati (-3%).Pe<strong>di</strong>atri <strong>di</strong> libera scelta (0,8% del totale delle segnalazioni, -0,9% rispetto al ‘06): lesegnalazioni, che toccano il valore più basso degli ultimi <strong>di</strong>eci anni, denunciano unfenomeno opposto rispetto a quanto registrato per i MMG, ovvero una sensibile<strong>di</strong>minuzione delle lamentele dovute alla in<strong>di</strong>sponibilità dei pe<strong>di</strong>atri (-6%), così come vannoriducendosi le segnalazioni <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> pe<strong>di</strong>atrici inadeguati (-4%). Di contro, aumentano icasi <strong>di</strong> sospetta malpractice (+7%), <strong>di</strong> comportamenti inadeguati (+6%), soprattutto <strong>di</strong>mobilità interregionale (+12%).Continuità assistenziale (0,7% del totale delle segnalazioni, -0,8% rispetto al ‘06): dopo ilpicco <strong>di</strong> segnalazioni registrato nel 2005, i casi <strong>di</strong> continuità assistenziale mostrano dadue anni un decremento percentuale significativo. Tra le problematicità ancora frequentitroviamo il rifiuto <strong>di</strong> prescrizioni (+15% rispetto all’anno passato), sospetti errori (+7%),comportamenti inadeguati (+5%). In positivo, <strong>di</strong>minuiscono le segnalazioni relative allain<strong>di</strong>sponibilità della ex guar<strong>di</strong>a me<strong>di</strong>ca (-8%).Riabilitazione (4,4% del totale delle segnalazioni, +0,6% rispetto all’anno passato):La riabilitazione sempre più si sta imponendo quale problema emergente nella sanitàitaliana: lo testimoniano le relative segnalazioni, in costante e sostenuta ascesa dal 2004.Un terzo delle segnalazioni si riferiscono alla riabilitazione ambulatoriale (27%) e a quelladomiciliare (6%), la maggior parte (67%) riguarda invece il ricovero in struttureriabilitative. Al riguardo, rispetto all’anno passato, a fronte <strong>di</strong> un netto calo <strong>di</strong> segnalazioniin tema <strong>di</strong> liste <strong>di</strong> attesa (-16% rispetto al ‘06), carenza <strong>di</strong> strutture e scarsa qualità delservizio (-10% ciascuno), si registra un forte incremento <strong>di</strong> problemi legati all’accettazionee alle <strong>di</strong>missioni <strong>di</strong> pazienti complessi (23% delle segnalazioni in tema <strong>di</strong> riabilitazionepresso strutture riabilitative, +12% rispetto al ‘06), costi elevati (15% delle segnalazioniin tema <strong>di</strong> riabilitazione presso strutture riabilitative, +7%), malpractice (13% delleCitta<strong>di</strong>nanzattiva-Tribunale per i <strong>di</strong>ritti del malato7
Rapporto PiT Salute 2007segnalazioni in tema <strong>di</strong> riabilitazione presso strutture riabilitative, +3%) e comportamentoscorretto degli operatori (+6%).Farmaci (3,9% del totale delle segnalazioni, +1,4% rispetto all’anno passato):Dalle <strong>di</strong>sposizioni in finanziaria sull’uso degli off label alle <strong>di</strong>verse azioni adottate dalleRegioni per contenere il costo della spesa farmaceutica, molti sono stati i provve<strong>di</strong>mentientrati in vigore nel 2007 che si sono fatti sentire sulla pelle – e le tasche - dei citta<strong>di</strong>ni:<strong>di</strong> certo, in misura ben maggiore rispetto agli auspicati effetti della liberalizzazione deifarmaci avviata da metà 2006, ancora in secondo piano per molti citta<strong>di</strong>ni, visto che il37% delle segnalazioni denuncia come prioritario le <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> accesso ai farmaci.Seguono, problemi nella loro <strong>di</strong>stribuzione e relativa <strong>di</strong>fficoltà del citta<strong>di</strong>no ad usufruirne(14%), nonché alti costi inerenti farmaci <strong>di</strong> fascia C, farmaci innovativi non riconosciuti inItalia e prodotti parafarmaceutici (13%).In particolare, nell’ultimo anno, il 55% delle segnalazioni relative alle <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> accessoai farmaci riguarda le limitazioni delle nuove note AIFA, che da gennaio 2007 hanno resoper molti citta<strong>di</strong>ni più <strong>di</strong>fficile accedere ad alcune specialità me<strong>di</strong>cinali. Un ulteriore 19%riguarda invece malati cronici o affetti da malattie rare che sono costretti a pagare ilfarmaco perché risulta in classe C e non erogabile, quin<strong>di</strong>, dal SSN. Segue, un 14% <strong>di</strong>segnalazioni aventi ad oggetto i farmaci off label: molti citta<strong>di</strong>ni utilizzano farmaci conin<strong>di</strong>cazione <strong>di</strong>versa da quella consentita; farmaci che risultano necessari ed insostituibili,ma che - essendo off label – sono completamente a loro carico.Una ulteriore considerazione rende meglio l’idea delle conseguenze apportate dalle noteAIFA: a lamentarsi delle restrizioni introdotte con la nota 4 sono soprattutto personeaffette da neuropatie, sclerosi multipla, fibromialgia, dolore associato al Parkinson,pazienti che utilizzavano i farmaci erogati dal SSN come sollievo alla propria patologia,farmaci che ora - non rientrando tra le categorie previste dalla nota - non possono chepagare <strong>di</strong> tasca propria.Odontoiatria (3,2% del totale delle segnalazioni, -0,4% rispetto all’anno passato):In lieve flessione rispetto all’anno passato, le segnalazioni in tema <strong>di</strong> odontoiatria in circaun caso su quattro denunciano malpractice: si va da presunti errori me<strong>di</strong>ci a <strong>di</strong>fficoltà perottenere il risarcimento del danno, a carenze igieniche con conseguenti infezioni contrattedal dentista.A parte casi <strong>di</strong> malpractice, i citta<strong>di</strong>ni segnalano anche <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> accesso alleinformazioni (spicca il rifiuto dei me<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> re<strong>di</strong>gere perizie), carenti con<strong>di</strong>zioni strutturalidelle strutture pubbliche, scarsa trasparenza <strong>di</strong> costi e tariffe. Al riguardo, si ammette sial’inaccessibilità dei costi che la pratica <strong>di</strong> avallare sconti in cambio della rinuncia allaricevuta.Salute mentale (2,2% del totale delle segnalazioni, -0,6% rispetto all’anno passato):Grosso modo costanti in valore assoluto, i dati in tema <strong>di</strong> salute mentale preoccupano perla fascia <strong>di</strong> età - bassa e me<strong>di</strong>o bassa - delle persone coinvolte: una segnalazione suquattro riguarda la vita <strong>di</strong> un giovane (fascia <strong>di</strong> età 0-22), mentre un altro 43% fariferimento ad adulti fino a 53 anni.Quello che si registra, è un vero e proprio allarme sociale, dato che nel 25% dei casi vienedenunciata una insostenibilità della situazione in famiglia, e nel 22% <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> accessoalle cure pubbliche. Nello specifico, se quest’ultimo è un dato nella sostanza stabilerispetto al 2006, quello relativo alla insostenibilità della situazione familiare è invecetriplicato: alla assenza <strong>di</strong> rete e servizi <strong>di</strong> supporto e presa in carico, sempre più siCitta<strong>di</strong>nanzattiva-Tribunale per i <strong>di</strong>ritti del malato8
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