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Handbook IT_FINAL

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Il viaggio della plastica nel mare

Ogni anno circa 10 milioni di tonnellate di

rifiuti finiscono nei mari e negli oceani del

mondo. L’elenco è molto vario: rifiuti di

imballaggi, bottiglie per bevande, sacchetti

usa e getta, reti da pesca danneggiate, corde,

assorbenti igienici, bastoncini del cotone,

preservativi, mozziconi di sigarette, accendini

monouso e l’elenco potrebbe continuare.

A differenza dei materiali ecocompatibili,

la plastica non si deteriora mai. Piuttosto,

si accumulano nell’ambiente e per lo più

finiscono nell’oceano. La luce del sole, l’acqua

di mare e le onde frantumano la plastica in

particelle sempre più piccole. Un pannolino

usa e getta o una bottiglia di plastica possono

impiegare fino a 500 anni per rompersi in

tali particelle microscopiche. Tuttavia, non

tutte le microplastiche sono il risultato del

processo di “frantumazione”. Alcuni prodotti

di consumo, come dentifricio o cosmetici,

sono dotati di microplastiche aggiunte in

fabbrica.

Le correnti oceaniche accoppiate con i venti e

la rotazione terrestre fanno sì che le particelle

si raggruppino (alcune delle particelle hanno

dimensioni di pochi micrometri), formando

grandi ammassi chiamati vortici. I vortici

cambiano di dimensione e forma. Le stime

dicono che il vortice più grande e più studiato,

il North Pacific Gyre, ha formato un ammasso

di 3,5 milioni di tonnellate di rifiuti, coprendo

un’area stimata al doppio delle dimensioni

degli Stati Uniti. Riuscite ad immaginarlo?

Oltre a questa enorme isola galleggiante di

rifiuti, ci sono altri cinque principali sistemi

di correnti rotanti negli oceani dove si

accumulano rifiuti, compreso l’Atlantico.

L’entità dell’impatto dei rifiuti marini è

difficile da stimare. Nel 2004, una ricerca di

un istituto con sede in California ha scoperto

che i campioni di acqua di mare contenevano

una quantità di plastica sei volte più del

plancton. A causa delle sue dimensioni e

prevalenza, gli animali marini e gli uccelli

marini confondono i rifiuti con il cibo. Uno

stomaco pieno di plastica indigeribile può

impedire a un animale di nutrirsi, facendolo

morire di fame. I prodotti chimici nella

plastica possono agire come veleno e, a

seconda della dose, indebolire gravemente o

addirittura uccidere l’animale. Grandi pezzi di

plastica rappresentano una minaccia per la

vita marina. Molte specie, tra cui foche, delfini

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