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Letteratura italiana: dalle Origini alla morte di ... - Claudio Giunta

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osco, si sia fermato ad ascoltare il canto <strong>di</strong> una <strong>di</strong> loro, Lia, innamorandosene. Fattosi cantore egli<br />

stesso, Ameto si unisce alle ninfe e, dopo un bagno purificatore, vede Venere: tale visione segna il<br />

suo passaggio da «animale bruto» a «uomo». Sotto l’apparenza del giocoso romanzo pastorale,<br />

l’Ameto nasconde – come spesso accade nel Me<strong>di</strong>oevo, e in Boccaccio in special modo – due<br />

possibili chiavi <strong>di</strong> lettura allegorica. Da una parte è stato osservato che la storia del rozzo pastore<br />

ingentilito da Amore prefigurerebbe quella dell’umanità, passata d<strong>alla</strong> barbarie primitiva <strong>alla</strong> civiltà<br />

grazie <strong>alla</strong> virtù e all’amore. Dall’altra parte, così come in altre sue opere, Boccaccio si compiace <strong>di</strong><br />

dare ai personaggi del racconto fattezze e caratteri propri <strong>di</strong> altrettanti reali citta<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> Firenze:<br />

sicché la lettura dell’opera avrà dato, ai contemporanei che fossero in grado <strong>di</strong> afferrare le allusioni,<br />

il piacere del riconoscimento.<br />

[L’Amorosa visione] L’Amorosa visione è un poema in terzine <strong>di</strong> chiara ispirazione<br />

dantesca: la Comme<strong>di</strong>a fornì infatti ai successori <strong>di</strong> Dante un modello <strong>di</strong> poesia narrativa, e quello<br />

<strong>di</strong> Boccaccio è uno dei primi esempi <strong>di</strong> tale imitazione. Smarritosi – come Dante all’inizio<br />

dell’Inferno – in un luogo deserto, l’autore, che è anche l’io narrante, viene soccorso da una «donna<br />

gentile» e scortato sino ad un «nobile castello». Qui, davanti a lui si aprono due porte: una stretta<br />

che porta <strong>alla</strong> virtù e una più larga che porta ai beni mondani. Il protagonista sceglie quest’ultima, e<br />

in compagnia della guida entra in un’ampia sala del castello, e qui contempla le scene affrescate alle<br />

pareti: una sorta <strong>di</strong> enciclope<strong>di</strong>a, o <strong>di</strong> storia del mondo per immagini la cui descrizione occupa<br />

buona parte del poema. Si va dai ritratti degli spiriti sapienti (i filosofi e i poeti antichi, ma anche<br />

Dante) a quelli dei condottieri e degli eroi (Dario, Cesare, Carlo Magno), a quelli degli spiriti<br />

amanti (Orfeo e Euri<strong>di</strong>ce, Didone e Enea). Finita la contemplazione degli affreschi, l’autoreprotagonista<br />

abbandona la sua guida e ritrova, in uno splen<strong>di</strong>do giar<strong>di</strong>no, la donna amata,<br />

Fiammetta: con questo ricongiungimento termina la visione. Il poeta si risveglia e apprende che lo<br />

attende ora un altro viaggio, stavolta attraverso la ‘porta stretta’ della virtù.<br />

[La fortuna del poema] Molti elementi concorrono a rendere faticosa la lettura dell’Amorosa<br />

visione: i lunghi cataloghi descrittivi, le <strong>di</strong>vagazioni mitologiche, l’invadenza dell’allegoria (la<br />

Guida, per esempio, la si è potuta interpretare ora come la Fortezza, ora come la Virtù, ora come<br />

Venere), le gratuite complicazioni formali (le lettere iniziali <strong>di</strong> ogni terzina compongono un enorme<br />

acrostico: tre sonetti che Boccaccio adopera come proemio). Ma oltre a rappresentare un importante<br />

momento <strong>di</strong> collaudo per le tecniche narrative <strong>di</strong> Boccaccio – l’Amorosa visione è una sterminata<br />

rassegna <strong>di</strong> ‘storie’ e biografie raccontate ora in un solo verso ora in pagine e pagine – il poema ha<br />

importanza cruciale nella storia della poesia me<strong>di</strong>evale perché insieme ai Trionfi petrarcheschi<br />

offrirà ai suoi successori un modello <strong>di</strong> allegoria laica-umanistica alternativa o complementare a<br />

quello proposto da Dante nella Comme<strong>di</strong>a.<br />

[La Fiammetta] Anche l’Elegia <strong>di</strong> madonna Fiammetta è databile ai primi anni fiorentini<br />

(1343-44). Ma a <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> quanto avviene nell’Ameto e nell’Amorosa visione, qui Boccaccio<br />

rinuncia, felicemente, all’allegoria, e attraverso il monologo della protagonista ci offre una sorta <strong>di</strong><br />

romanzo psicologico o confessione. Abbandonata da Panfilo, che ha lasciato Napoli ed è tornato a<br />

Firenze, Fiammetta narra alle «innamorate donne» (secondo una convenzione ben <strong>di</strong>ffusa nella<br />

letteratura me<strong>di</strong>evale, che fa delle donne il pubblico ideale per i racconti e per le liriche d’amore), in<br />

forma <strong>di</strong> lettera, il suo dolore. Anche in questo caso non mancano le fonti letterarie: su tutti, i<br />

monologhi femminili delle Heroides (‘Eroine’) <strong>di</strong> Ovi<strong>di</strong>o; ma la Fiammetta possiede, nei confronti<br />

<strong>di</strong> ogni possibile modello, un superiore realismo psicologico, una speciale verità dovuta forse anche<br />

<strong>alla</strong> componente autobiografica dell’opera (la vicenda <strong>di</strong> Panfilo e Fiammetta adombrerebbe,<br />

secondo alcuni interpreti, un episo<strong>di</strong>o degli anni napoletani <strong>di</strong> Boccaccio).<br />

[Il Ninfale fiesolano] Dopo questo felice tentativo <strong>di</strong> prosa psicologica, il poema in ottave<br />

del Ninfale fiesolano ritorna alle forme e alle ambientazioni dell’Ameto. Sullo sfondo campestre <strong>di</strong><br />

Fiesole, vicino a Firenze, il pastore Africo s’innamora della ninfa Mensola e, dopo preghiere e<br />

inseguimenti, riesce a possederla. Ma l’amore tra il pastore e la ninfa è vietato da Diana, e in<br />

conseguenza <strong>di</strong> questo <strong>di</strong>vieto Africo si uccide e Mensola viene trasformata nelle acque <strong>di</strong> un fiume.<br />

Il figlio nato dai due amanti, Pruneo, sarà tra i fondatori <strong>di</strong> Fiesole e da lui trarrà origine una delle<br />

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