Letteratura italiana: dalle Origini alla morte di ... - Claudio Giunta
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tutto il Me<strong>di</strong>oevo sarà l’industria <strong>italiana</strong> più vitale e red<strong>di</strong>tizia. I bachi da seta erano stati introdotti<br />
in Occidente già nel VI secolo dall’Arabia; ma a partire dal XII secolo la tecnica della lavorazione<br />
della seta si affina – dal semplice sistema della rocca e del fuso si passa <strong>alla</strong> ruota a mano che<br />
attraverso una cinghia <strong>di</strong> trasmissione mette in moto il fuso, quin<strong>di</strong> <strong>alla</strong> gualchiera mossa da energia<br />
idraulica – e gli artigiani <strong>di</strong> Lucca e Venezia detengono, in questo settore, un primato assoluto per la<br />
qualità e la quantità del prodotto. A Bologna, nel 1273, il lucchese Francesco Borghesano inst<strong>alla</strong> il<br />
primo filatoio meccanico, e ciò garantirà per secoli <strong>alla</strong> città una posizione d’avanguar<strong>di</strong>a nella<br />
filatura della seta. Nei secc. XI e XII, poi, viene introdotta la coltura del cotone, anch’essa <strong>alla</strong> base<br />
<strong>di</strong> una industria fiorentissima e <strong>di</strong> un commercio che farà la fortuna <strong>di</strong> molte famiglie e città<br />
dell’Italia centro-settentrionale. Gli artigiani toscani importano tessuti grezzi <strong>di</strong> lana, cotone, seta, li<br />
lavorano e li esportano sui mercati francesi e orientali; e attorno a loro si sviluppa un embrionale<br />
sistema capitalistico <strong>di</strong> finanzieri (che concedono in usufrutto il telaio agli artigiani), assicuratori,<br />
banchieri. Per quanto riguarda invece le tecniche <strong>di</strong> produzione agricola, il <strong>di</strong>scorso è più complesso<br />
perché le innovazioni, in quest’àmbito, sono molto più <strong>di</strong>fficili da situare nel tempo e nello spazio.<br />
Ma tra il XIII e il XIV secolo vengono definitivamente acquisite alcune tecniche che muteranno in<br />
profon<strong>di</strong>tà i mo<strong>di</strong> <strong>di</strong> produzione e la vita stessa delle campagne:<br />
1) si perfezionano i sistemi <strong>di</strong> irrigazione attraverso lo scavo <strong>di</strong> pozzi artesiani e l’apertura<br />
<strong>di</strong> canali (o la riapertura <strong>di</strong> quelli romani o etruschi);<br />
2) si realizza l’aratro a ruote nella forma che esso conserverà, senza grosse variazioni, sino<br />
all’età moderna;<br />
3) si introduce la ferratura dei cavalli e dei buoi, che possono così essere adoperati meglio<br />
e più a lungo anche su terreni accidentati;<br />
4) cambia la tecnica <strong>di</strong> bardatura degli animali da soma e da traino: viene abbandonato il<br />
collare ‘<strong>di</strong> gola’ che strozzava l’animale e abbassava la potenza <strong>di</strong> traino, e si <strong>di</strong>ffonde la moderna<br />
bardatura ‘<strong>di</strong> spalle’, che poggia sulle scapole dell’animale e ne convoglia tutta la forza.<br />
[Un trattato me<strong>di</strong>evale de re rustica] Anche in questo caso, si tratta <strong>di</strong> un sapere <strong>di</strong>ffuso<br />
attraverso la pratica e l’esempio piuttosto che attraverso la lettura <strong>di</strong> trattati; tuttavia, merita <strong>di</strong><br />
essere citata l’opera de<strong>di</strong>cata all’agricoltura (Opus ruralium commodorum) da Piero de’ Crescenzi<br />
(1233-1320), che per due secoli rappresenterà una sorta <strong>di</strong> manuale per gli stu<strong>di</strong>osi delle tecniche<br />
agricole.<br />
[La nautica] Così come <strong>alla</strong> produzione agricola e industriale, l’innovazione tecnica è legata<br />
anche all’incremento dei traffici. Il trasporto su terra è ancora lento, <strong>di</strong>fficoltoso e pericoloso: i<br />
commerci sfruttano soprattutto le vie d’acqua. Nuove tecniche <strong>di</strong> fasciatura degli scafi e <strong>di</strong> velatura<br />
consentono <strong>di</strong> costruire navi da trasporto molto più gran<strong>di</strong> che in passato, e l’introduzione del<br />
moderno timone <strong>di</strong> dritto (XII-XIII secc.) rende la navigazione più sicura: saranno le scoperte e i<br />
progressi tecnici <strong>di</strong> questi secoli a rendere possibili, <strong>di</strong> lì a non molti anni, le gran<strong>di</strong> scoperte<br />
geografiche.<br />
[Chimica e me<strong>di</strong>cina] Quanto infine alle scienze applicate, novità rilevanti si registrano nel<br />
settore della chimica: nel sec. XIII si scoprono l’acido solforico e altri aci<strong>di</strong> minerali che avranno<br />
grande importanza nella metallurgia, nell’industria tessile, nella tintoria. Un più lungo <strong>di</strong>scorso<br />
richiederebbe la me<strong>di</strong>cina. Qui basti <strong>di</strong>re che, per ciò che concerne la teoria, i me<strong>di</strong>evali conoscono<br />
le opere dei gran<strong>di</strong> me<strong>di</strong>ci dell’antichità, Ippocrate e Galeno, e dei loro commentatori; inoltre, a<br />
partire dal sec. XI, grazie alle traduzioni <strong>di</strong> Costantino Africano, possono leggere gli scritti me<strong>di</strong>ci<br />
<strong>di</strong> Avicenna e <strong>di</strong> Averroè. Nella prassi, domina ancora un empirismo che oggi chiameremmo<br />
senz’altro pre- o a-scientifico, anche perché fondato su nozioni <strong>di</strong> fisiologia molto incerte. Ufficio<br />
del me<strong>di</strong>co è quello <strong>di</strong> mantenere il giusto equilibrio tra gli elementi che formano il corpo umano (il<br />
caldo, il freddo, il secco, l’umido) e tra gli spiriti che mettono in relazione gli organi e le membra.<br />
La farmacologia fa ancora tutt’uno con credenze tra<strong>di</strong>zionali prive <strong>di</strong> fondamento scientifico.<br />
Soltanto con l’ingresso della me<strong>di</strong>cina nel canone delle <strong>di</strong>scipline universitarie – soprattutto a<br />
Salerno, Bologna e Padova, tra XII e XIII secolo – inizierà quel lungo processo <strong>di</strong> raffinamento che<br />
porterà alle scoperte rinascimentali e <strong>alla</strong> moderna scienza anatomica e chirurgica.<br />
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